sabato 28 novembre 2009

Waiting for..

Sono sempre in attesa, sto aspettando qualcosa o qualcuno da una vita, ma non so cosa, non so chi e non so quando, ma come Argo aspetto, forse prima di morire arriverà il mio Ulisse, come Norah che canta dolcemente la sua attesa, e piano piano mi accarezza la mente:

Like a flower
Waiting to bloom
Like a lightbulb
In a dark room
I'm just sittin here waiting for you
To come on home and turn me on
Like the desert waiting for the rain
Like a school kid waiting for the spring
My hi fi's waiting for a new tune
My glass is waiting for some fresh ice cubes
I'm just sitting here waiting for you
To come on home and turn me on
Turn me on

venerdì 27 novembre 2009

Un PC scottante


Il computer del trans Brenda contiene, a detta degli inquirenti, ben 130 Giga di dati. Se questi files fossero tutti nominativi e indirizzi di clienti, mi chiedo anzitutto se Brenda passasse più tempo alla tastiera che a letto, e poi comunque significherebbe che mezza Italia di maschi adulti frequenta i transessuali.
Non ne so molto in materia, ma dal mio superficiale punto di vista, se uno va coi trans non vuole ammettere agli altri, ma soprattutto a se stesso, di essere omosessuale, e quindi cerca un rapporto che è una specie di compromesso tra le sue diverse pulsioni sessuali.
Sono questioni private e quindi fin quì niente di scandaloso o riprovevole, ma nella fattispecie vorrebbe dire, anche dando un taglio del 90% a quei 130 Giga, che ci sono una marea di persone, notabili o meno, che oltre Marrazzo, vogliono nascondere le loro frequentazioni e le loro tendenze sessuali e quindi una marea di potenziali mandanti di quello che finora ha tutta l'aria di essere un delitto commissionato per salvare cariche, cattedre e poltrone.

giovedì 26 novembre 2009

L'isola che non c'è


I vulcanologi sono preoccupati dai segnali (aumento della temperatura dell'acqua, gas sulfurei, bollicine in superficie, fondali rigonfi) che indicano un risveglio del vulcano sottomarino che nel 1831 eruttò facendo affiorare nel canale di Sicilia, al largo di Sciacca, un'intera isola, che Ferdinando II di Borbone chiamò Ferdinandea in suo onore. L'isola, oltrechè ai Borboni, faceva gola anche a Inglesi e Francesi per la sua posizione strategica, ma la contesa finì presto perchè l'isola dopo pochi mesi sprofondò nuovamente in mare.
Ora, per effetto di una nuova eruzione, l'isola potrebbe riaffiorare di nuovo e sprigionare un'onda anomala enorme, un gigantesco tsunami che sommergerebbe tutta la Sicilia.
Immagino già i commenti dei leghisti e anche di molti nordisti, che auspicherebbero un evento e una ripulita di questo genere, con la ghiotta prospettiva di ripopolare l'isola con lombardi e veneti, attaccarla al continente con un maxi ponte che si prolungherebbe fino alla ex Ferdinandea, ribattezzata Bossidea, e cementificare il tutto con tanti bei villaggi di vacanza, senza la concorrenza della mafia nella spartizione degli appalti.

mercoledì 25 novembre 2009

Pirlaggine


Oggi mi astengo dal fare commenti pseudoseri sull'attualità per descrivere un piccolo tragicomico incidente domestico. Dovevo appendere un grande e pesantissimo specchio incorniciato sopra un lavabo del bagno. Essendo solo in casa avrei dovuto attendere un aiuto per compiere l'opera, invece ho sollevato da solo lo specchio per appenderlo ai ganci che avevo applicato al muro. Dopo ripetuti tentativi mi sono reso conto che l'impresa non era così semplice, non riuscivo a centrare l'obbiettivo e ormai ero al limite dello sforzo, dovevo per forza rinunciare e tentare la marcia indietro, ma ero in affanno, tutto sudato e letteralmente stremato. Riuscii soltanto a strisciare lo specchio verso il basso, ma non potevo appoggiarlo al lavabo perchè si sarebbe spaccato contro la rubinetteria e già mi vedevo con gola e polsi tagliati dai frantumi, miseramente dissanguato nella maniera più stupida. Avevo la faccia distorta e premuta contro lo specchio e dissi fra me che così doveva apparire uno che va a spiaccicarsi contro un parabrezza in uno scontro frontale..
Non so come, con un ultimo sforzo sovrumano che mi strappò un gemito e mi diede una trafittura inguinale, riuscii a far scivolare quella montagna di marmo di fianco e appoggiarla sulla lavatrice. Ero salvo, come uscito da sotto l'architrave di un terremoto. Ho guardato il mio viso stravolto sullo specchio di fronte e mi sono apostrofato : Sei un grandissimo pirla !

martedì 24 novembre 2009

Colori dentro e fuori


Sono juventino e mi dispiace che Balotelli sia stato fischiato a Torino, ma gli imbecilli non hanno casacca. L'ultima cosa che guardo di un essere umano è il colore della pelle, e semmai guardo di più il colore della maglia, anche se preferire il bianconero al nerazzurro non vuol dire essere razzisti. Piuttosto del giovane attaccante mi piacciono di meno certi atteggiamenti, anche se spesso sono provocati, ma questa è una caratteristica in comune con altri, vedi Cassano.
Quanto al discorso di andare in Nazionale, qui devo fare un distinguo: Balotelli ha nome e passaporto italiani, come del resto Camoranesi, ma io appartengo ad un'epoca in cui le squadre di club erano al 95% composte da italiani e ora invece per certe squadre il rapporto è invertito (vedi Inter, dove proprio Balotelli, seppur "abbronzato", è l'unico italiano), quindi, colore esterno a parte, almeno in Nazionale preferirei undici giocatori col sangue tutto tricolore e non bi- o monocolore italiano, perchè mi dà per esempio fastidio chi non canta l'inno all'inizio, come Camoranesi (peccato sia della Juve...)

lunedì 23 novembre 2009

Bruno e la sua Genova

Questo è un omaggio ad una bella città, ma soprattutto ad un piccolo grande cantautore che ci ha lasciato troppo presto, e che ricordo particolarmente perchè nel lontano 1966 divisi con lui la stanza di un villaggio a Minorca, e tutte le sere ci deliziava con la sua voce e la sua chitarra. Ciao Bruno.

domenica 22 novembre 2009

sabato 21 novembre 2009

Scribo, ergo sum


Ci risiamo, ecco un altro articolo che vuole sviscerare i motivi reconditi per cui uno scrive sui cosiddetti social networks o sui blog, e si dilunga a fare un'indagine psicologica sui soggetti, come me, che hanno questo compulsivo disturbo della personalità...
Dunque apprendo che siamo schiavi della Rete, che ci impone ogni giorno con i suoi "Scrivi un commento" di esprimere un'opinione, e pian piano si resta così condizionati che chi non scrive, chi non commenta, non esiste, nessuno si accorge della sua vita, si è praticamente morti.
Allora, sempre secondo questa cruda analisi, scrivo perchè devo farmi sentire, devo far sapere che non sono un povero mentecatto senza un'opinione, devo scegliere, devo dire se sono a favore o contro qualcosa.
E ancora :" Possedere un'opinione è la trovata esistenziale di impotenti, di buoni a nulla che devono ininterrottamente esprimere un proprio parere perchè la realtà li terrorizza e li sovrasta..."
Accidenti, non credevo di essere conciato così, un delirio di nevrosi e di impotenza, roba da buttarsi dal 6° piano o affogare nell'alcool...
Beh, l'altra volta mi sono lasciato suggestionare, e per qualche giorno mi si è bloccata la tastiera. Stavolta me ne frego del perchè scrivo e se scrivo dall'abisso della mia anima inascoltata, o per lanciare dei pizzini farneticanti da un covo di gente anonima credendo che siano molotov che sconvolgono il mondo.
Non credo proprio di riconoscermi in questo ritratto, ma se anche fosse lasciatemi blaterare da questo pulpito semideserto, sono più innocuo degli speakers che parlano in Hide Park Corner su una cassetta di frutta, scrivo solo dei pensierini sulle mie mattonelle di ceramica appese in questo negozietto, chi vuole entra e dà uno sguardo, libero di sorridere o di criticare, ma per favore lasciamo stare la psicanalisi...

Post scriptum

Dopo quello che è successo ieri al trans Brenda, devo fare una doverosa precisazione:
è vero che non m'importa come e con chi la gente passa le proprie notti, ma se poi uno ci deve lasciare le penne, e non si sa come, e non si sa perchè, allora sì che m'importa, e se c'è sotto qualcosa di losco e quella morte vuole coprire qualcuno, ben vengano i riflettori a scandagliare anche la notte e a fare piena luce su questo misfatto.

venerdì 20 novembre 2009

Transizioni


Si fa un gran parlare di trans... Io appartengo ad una generazione che ha chiara la distinzione tra maschio e femmina, comprende bene anche l'omosessualità tra queste due categorie, ma ha le idee un po' confuse sulle varie sfumature intermedie o, per usare un termine attuale, i gradi di "morphing" tra i due caratteri, cioè le varie fasi di trasformazione fisica da un sesso all'altro, operati o non ecc.
Ma tutto sommato non m'interessa approfondire: di una persona guardo chi è, com'è, cosa pensa e cosa fa durante il giorno, ma non m'interessa lo stato dei suoi ormoni, nè cosa fa e con chi va di notte.

giovedì 19 novembre 2009


Berlusconi ha messo in vendita Villa Certosa per 450 milioni. Probabilmente deve cominciare a realizzare per pagarsi gli alimenti richiesti dalla moglie, che vuole 1,5miliardi. Poveretto, forse alla fine sarà costretto ad impegnarsi al Monte anche i gioielli che di solito regala alle escort...

mercoledì 18 novembre 2009

Grande fratello o grande bluff ?


Devo confessare che ogni tanto mi soffermo a guardare il Grande Fratello.. Vista l'opinione da minorati mentali generalmente attribuita a questa categoria di telespettatori, e non ritenendomi invece, magari illusoriamente, allo stesso infimo livello di chi effettivamente non aspira o non riesce a guardare o a fare di meglio durante la propria giornata, mi affretto a cambiare canale quando i miei mi scoprono a seguire questa trasmissione, quasi che stessi spiando canali porno...
Nello stesso tempo vorrei spiegare, soprattutto a me stesso, perchè non disdegno seguire le vicende, vere o finte che siano, di questo gruppo di ragazzi.
Anzitutto, pur essendo coetaneo di tanti anziani, non mi trovo in sintonia con i loro discorsi o almeno trovo che la tendenza a parlare di acciacchi e malanni o a fare considerazioni crepuscolari o nostalgiche non fa che acuire una mia stessa cronica tendenza ipocondriaca, per cui mi piace invece distrarmi con le trasmissioni dei giovani e ascoltare i loro discorsi leggeri, le loro problematiche ma anche i loro entusiasmi.
E' come un flash-back verso i miei anni verdi, e per l'effetto benefico e serotoninico che me ne deriva, cerco di ignorare che tutto questo palcoscenico è in realtà costruito ad arte e che i protagonisti, anche se non recitano un copione, sanno di essere ripresi e quindi non sono completamente spontanei, almeno all'inizio.
Infatti mi rendo conto che, man mano che passa il tempo, la vita nella casa diventa sempre più "reale", le interazioni meno artefatte e si realizza quello che gli psicologi che hanno messo insieme il gruppo volevano, cioè lo sblocco dei freni inibitori, per cui ognuno tende sempre meno a stare chiuso nella propria isola, ma inizia a comunicare veramente e a capire gli altri, lasciando andare le proprie emozioni, liberando le proprie inibizioni e mettendo a nudo se stesso.
E in questo processo mi sono molto riconosciuto e per questo lo sento vero : anni fa l'azienda mi mandò ad un corso per managers che era una specie di Grande Fratello: per una settimana si stava rinchiusi in un eremo, coabitando con altri, giovani o meno, finchè ognuno arrivava allo sblocco psicologico delle proprie ansie e a rimuovere gli elementi negativi del proprio carattere.
Alla fine si arrivava ad abbracciarsi continuamente e a piangere spesso, proprio come vedo fare nel G/F, ed è per questo che mi ci ritrovo.
Forse a loro, che sono molto più giovani di quando l'ho fatto io, l'effetto di questa esperienza durerà magari più a lungo, diversamente da me, che ero ormai troppo indurito perchè l'ammorbidimento durasse più a lungo di poche settimane...

martedì 17 novembre 2009

Mattanze


Con tecniche di pesca che non hanno più niente a che vedere con la pur tragica e cruenta "camera della morte" delle tonnare, dove il pesce veniva pescato quando "Dio lo manda" e tutta la mattanza seguiva un rito quasi religioso, con cori e preghiere finali per la grazia ricevuta, ora centinaia di tonnellate di tonni, che rischiano l'estinzione, vengono pescate nei nostri mari per essere spedite in Giappone sulle tavole di chi non può fare a meno di un piatto di "sushi".
Con la stessa finalità i Giapponesi sono responsabili di altrettante 'camere della morte' nei loro mari, dove migliaia di delfini arrossano le acque di baie nascoste per finire ad imbandire le loro tavole, per non parlare delle stragi di balene fatte a cannonate, dove l'antico spirito della lotta uomo-balena, denso di simbolismi e di significati, letto in Moby-Dick tra il capitano Achab e la balena bianca, va a farsi benedire.
Sempre in tema di stragi di pesci fatte non per primaria necessità alimentare, ma per soddisfare i palati più esigenti e ricchi di tanti cinesi, ma anche di giapponesi, vorrei ricordare l'orrenda caccia sistematicamente fatta ai pescecani, ai quali vengono tagliate le pinne per fare una zuppa a detta loro prelibata, ma che di per sè non saprebbe di niente se non fosse insaporita con altri ingredienti come crostacei, pollo e vari molluschi.
Ma non voglio disputare "De gustibus", solo è osceno che si faccia uno spreco di cibo così assurdo, perchè i corpi dei pescecani, per non ingombrare i pescherecci che devono riempirsi di sole pinne, vengono ributtati a mare così amputati, e sopratutto che sia lecita una pesca così crudele, perchè questi poveri e magnifici squali sono destinati a morire dopo una lenta agonia.
Parlo da ex pescatore pentito: in gioventù feci parte di una spedizione di cacciatori sub nelle isole Hanish, nella parte yemenita del basso Mar Rosso. Io facevo prevalentemente foto-sub, ma viste le grandi prede mi lasciai tentare anche dal brivido della caccia e sparai anche ad un povero 'pinna bianca' non più lungo di due metri. Ho ancora la diapositiva che testimonia questa nefandezza, con l'arpione passato attraverso il povero squalo, che poi, per vendicarsi, mi morse una pinna quando tentai di recuperarlo. Fu l'ultima volta che usai un fucile subacqueo, e d'allora mi fanno pena anche i pesciolini che boccheggiano fuori dall'acqua.
Per tornare al sushi, anni fa in Giappone, quando andavo al ristorante, sceglievo i piatti a vista, perchè il menù locale era incomprensibile, ma c'erano delle perfette riproduzioni dei piatti in vetrina, e anche il menù turistico era fatto solo di foto. Mi capitò però di scegliere per sbaglio, confondendo quei cubetti per non so che, un piatto di sushi. Il sapore del pesce crudo mi diede un senso di nausea, e d'allora non l'ho più toccato, neppure quando è venuto in voga in Italia.
Ecco, vorrei che un giorno a tutti i giapponesi, come per magia, venisse d'un tratto lo stesso voltastomaco ogni volta che pensano di mangiare un piatto di sushi...

lunedì 16 novembre 2009

Sally

Solo la chitarra e la sua voce: una toccante interpretazione del grande Vasco, alla pari con la versione della Mannoia.
" la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia..."

venerdì 13 novembre 2009

Neotassa decoder


Ascolto con sempre maggiore irritazione la ossessiva pubblicità del digitale terrestre, che praticamente impone a tutti di munirsi di altre apparecchiature per continuare a vedere la TV, non bastasse il canone che già paghiamo, senza offrire sostanziali vantaggi che ne giustifichino la spesa. " Basta munirsi di una nuova TV o di un semplice decoder.. " decantano gli sponsor, ma non ho mai sentito precisare, ad esempio, che nel caso uno abbia in casa più TV (chi ormai non ha in casa almeno due apparecchi ?) naturalmente deve acquistare due o tre decoder, se non vuole cambiare anche la TV.
Mi verrebbe istintivo ribellarmi e decidere per l'oscuramento. Purtroppo, con l'età, sul palcoscenico della vita si diventa sempre meno attori e sempre più spettatori, e quindi spegnendo questo elettrodomestico temo di andare in crisi di astinenza, anche perchè in fase di digestione un altro dispositivo altrettanto soporifero non esiste, mentre due o tre programmi meritevoli di ascolto in tarda serata (quando sono più sveglio..) ci sono ancora. E poi quando trasmettono una bella partita il divano è molto meglio che andare allo stadio a buscarsi freddo e baraonda...

giovedì 12 novembre 2009

La febbre del Sabato sera




Ho trascorso un piacevole W/E in una cosiddetta beauty-farm situata sulle colline parmensi della Val di Taro, zona prediletta dai buongustai di vini, funghi e tagliatelle. C'era un magnifico paesaggio dai multicolori autunnali e il borgo con le sue pietre, i sentieri nei boschi e i ruscelli erano uno stimolo continuo a scattare foto ricordo.
Non mi interessavano i vari sofisticati e altisonanti trattamenti di questa, traducendo, "fattoria della bellezza" : la bellezza personale, se mai c'è stata, è sfiorita da un pezzo e non sarebbe stato certo un w/e a porre rimedio ai guasti del tempo. Però ho molto apprezzato l'ambiente raffinato, l'eleganza dell'arredamento e degli accessori.
Il piacere maggiore avrebbe dovuto essere gustare i piatti raffinati che, sulla carta e sulla tavola, promettevano prelibatezze d'alta cucina, ma purtroppo una leggera influenza, se non mi ha confinato a letto, mi ha comunque relegato al ruolo di spettatore mentre gli altri commensali, consorte inclusa, sbafavano alla grande.
Non sono un grande frequentatore di quattro stelle, ma è la seconda volta che mi capita: proprio quando ero pronto a soddisfare occhi e palato con manicaretti appetitosi mi viene la febbre.. Quando si dice la sfiga !

mercoledì 11 novembre 2009

Metamorfosi


Sono piuttosto diffidente sull'utilizzo di Facebook e networks similari, perchè il sospetto della violazione della privacy e l'utilizzo indiscriminato dei propri dati personali mi viene confermato dalla marea di pubbblicità spazzatura che inonda giornalmente la mia casella di posta. Però devo riconoscere che la funzione principale, quella di ritrovare amici e conoscenti e riallacciare relazioni abbandonate da tempo, può talvolta essere utile e gratificante.
Giorni fa mi sono trovato il messaggio inaspettato ( "Anche tu qui?" ) di un ex collega che a suo tempo ha condizionato pesantemente, al limite del mobbing, la mia vita lavorativa, al punto che quando mi capita di sognare storie e situazioni ambientate nella mia vecchia azienda, molto spesso mi ritrovo, come un incubo, ad affrontare ancora questo collega, come quando eravamo sul lavoro ed erano frequenti scintille.
Ebbene, ho provato a rispondere al contatto e ne è nato un nutrito scambio di messaggi, ed è stata una sorpresa scoprire quanto lui fosse cambiato o comunque quanti sentimenti inaspettati venissero ora fuori da un uomo al quale all'epoca non li avrei mai attribuiti. Probabilmente anche la maturazione e spiacevoli vicende personali hanno contribuito a questa trasformazione, fatto sta che mai avrei immaginato di ritrovarmi a chattare, un giorno, proprio con lui, e questo contatto, se non altro, sarà almeno servito a scacciare questa figura e questo brutto ricordo dai miei sogni.

martedì 10 novembre 2009

Ariblog


Ho deciso di accantonare le remore e le reticenze provocatemi dall'aver letto un'analisi che mi illustrava i motivi reconditi e ancestrali per cui ho aperto un blog e ci scrivo sopra. Secondo quest'analisi, avrei subito un processo tipico dell'anziano che " nel momento in cui entra in contatto non casuale né sporadico con onde di comunicazione ( verbali, scritte, visive ) sempre più fitte e invasive, come accade ai giorni nostri, è sollecitato a reagire per non essere sommerso e, in definitiva, “zittito”. Da qui il tentativo di appropriarsi di una parte del comunicato (detto, scritto, teletrasmesso ) applicandovi le fasi mentali sopra indicate: reazioni, reminiscenze, ragionamenti."
Beh, non so se questo sia il mio caso e se la cosa sia patologicamente rilevante, ma anche fosse non vedo perchè dovrei privarmene, visto che a me piace e non è uno stupefacente, non sporco muri con dei graffiti, nè credo di nuocere a chicchessia, visti anche i miei rari lettori. Quindi da oggi riprendo a scribacchiare su queste pagine.

venerdì 6 novembre 2009

Blocco temporaneo o black-out ?


Sto seguendo delle lezioni di scrittura creativa, e l'insegnante mi ha chiesto di inviargli, per un eventuale commento, qualche mio elaborato. Ho creduto più semplice e immediato dargli l'indirizzo di questo blog, dove poteva trovare esempi di come mi esprimo scrivendo.
Non l'avessi mai fatto: più che una critica lessicale e sul metodo di scrittura, che già di per sè sarebbe bastata a paralizzarmi ( strabismi, distorcimenti della struttura, mancanza di allenamento, occorre duro impegno.., si metta a lavorare.. ecc.) mi è pervenuta una indagine psicologica piuttosto severa sui processi mentali che hanno provocato questa pulsione tardiva a manifestarsi, e soprattutto a pretendere di avere dei lettori.
Io non ho alcuna velleità da scrittore e di scrivere cose memorabili, scrivo perchè mi piace, per hobby, anche se faccio errori, anche se non mi legge nessuno.
Preferirei che mi leggesse qualcuno solo per avere uno scambio di opinioni e non per cercare complimenti. Quindi dovrei ignorare il giudizio e andare avanti a metter giù quello che mi passa per la testa senza preoccuparmi troppo del come e del perchè lo faccio.
Fatto sta che però, da giorni, i miei pensierini quasi giornalieri sono sono stati bloccati come da un filtro antivirus e non so se e quando riprenderò a postare su questo blog.