giovedì 31 dicembre 2009

Menu' fisso


Per il cenone di S.Silvestro ho invitato un'amica che ha un terrore pazzesco ed insieme schifo tremendo dei topi. Allora per scherzo ho preparato un menù speciale da sottoporle stasera:

ANTIPASTI
Cocktail di code di topo
Crostini di fegato di topo
Involtini di topolini
Patè di pantegana

PRIMI PIATTI
Topoloni gratinati
Topini bucatini
Rattoni ai 4 formaggi
Vermicelli di topo morto
T'imballo un topo in cartoccio

SECONDI PIATTI
Rognoni di topo trifolati
Costolette di topo magro
Polpettone di topo macinato
Trippa di topo avvelenato
Caccole di topo al burro
Sformato di topo deforme

DESSERT
Crostata di croste di topo
Frullato di topo semifreddo
Topo affogato nel caffè

BUON APPETITO !

mercoledì 30 dicembre 2009

Disgelo


Finalmente la neve si è sciolta, ed ho potuto fare un'ispezione del mio verde per scoprire i morti ed i feriti causati, non tanto dalla neve, ma dal gelo precedente.
Anche se non ho più la febbre maniacale di seminare e far crescere l'intera enciclopedia dei fiori delle piante nella serra privata che è diventato il mio giardino nel tempo ( nei vent'anni in cui quest'hobby è restato al primo posto della mia classifica, ho collezionato 173 diverse specie di vegetali in questo limitato spazio , e anche se ci sono stati tanti aborti e morti premature, ce n'è ancora abbastanza per dare all'area l'aspetto di una foresta amazzonica più che di un giardino...)
Una volta, quando il mio pollice non era di un verde sbiadito come ora, mettevo molta più cura nel proteggere le mie creature dai rigori invernali. Ora invece lascio fare alla natura, così sopravvivono solo i più forti e nel contempo si libera un po' di spazio per i superstiti, che possono allargare un po' le radici e i rami, con anche un miglioramento estetico di tutto l'insieme architettonico.
Cio' non toglie che ogni volta che trovo tristemente morta una delle mie piantine, stroncata dal freddo o anche dal caldo, è una stretta al cuore, perchè, come per gli animali, per me alle piante manca solo la parola. Per il resto, anche se non camminano, si muovono molto e sono, chi più chi meno, intelligenti (come capita anche agli uomini).
E poi sono indiscutibilmente belle, non solo le più appariscenti come i fiori, ma anche le più modeste, specie se si fa una macrofoto e le guardi da vicino.
Così anche quest'anno ho raccolto i miei piccoli cadaveri e li ho portati nel piccolo cimitero dove dormono tutte le vittime degli inverni passati e dove ogni tanto, a primavera, qualche piccola gemma risorge a rallegrarmi la vista e a confortarmi che la vita, a differenza di noi umani, per questi piccoli esseri continua anche dopo la morte.

martedì 29 dicembre 2009

Blak-outs


Ho visto un servizio fotografico sulle baraccopoli, i cosiddetti "slums", delle periferie indiane di Mumbay o Dehli, con baracche fatiscenti di latta e di fango, senz'acqua nè luce, le donne che cucinano su un rozzo focolare e lavano i panni in un lurido fiumiciattolo maleodorante, dove gli uomini si lavano anche i denti, tra cumuli d'immondizia (ma questi ultimi ce li abbiamo anche noi...).
Mi ha ricordato un mio lontano viaggio a Calcutta, dove i paria dormivano ( e morivano) per strada, grappoli di stracciati bambini si attaccavano all'auto, i muri erano pieni di cacche di vacca spiaccicate per farne combustibile, e tanta gente faceva abluzioni in un Gange putrido.
Siamo così abituati a vivere al caldo confortevole delle nostre belle case, che solo qualche grosso inconveniente ci può far render conto di cosa significa sopravvivere senza tutti i nostri conforts.
Quest'inverno ho subito alcune di queste spiacevoli situazioni: si è bloccato l'impianto di riscaldamento tre volte, un'interruzione della linea elettrica mi ha lasciato al buio per un week-end, il freddo mi ha gelato le tubazioni e sono rimasto senz'acqua due giorni, la neve mi ha abbattuto l'antenna TV e non ho potuto vedere la televisione (ma questo non è stato un danno...). Certo, niente di paragonabile alla vita nelle bidonville indiane, però non dovrebbero capitare queste nostre piccole calamità per farci pensare a quanti, meno fortunati di noi, vivono disagi e miserie ben più grandi per tutta la loro esistenza.

domenica 27 dicembre 2009

Teniamoci vicino al cuore

Oggi vorrei postare questa canzone che una mia lontana ( ma anche virtualmente vicina) amica ha dedicato ad una persona cara in un particolare momento che non conosco, ma che immagino.
Come capita spesso quando ascoltiamo le parole di una bella canzone, ci sembra che esse si adattino a momenti e situazioni che viviamo o abbiamo vissuto, e così le memorizziamo come se avessero interpretato qualcosa che volevamo esprimere, ma non riuscivamo a dire così efficacemente.
E' lo stesso effetto che mi hanno dato queste parole, e ne voglio conservare alcune anch'io, "prima che il tempo ci porti via"

sabato 26 dicembre 2009

Natale che fu


Mi sono svegliato in piena notte perchè ho sentito abbaiare il cane, ho aperto la porta della camera e sul pianerottolo, difronte alla camera dei ragazzi, c'era come una pedana, forse una rete di letto, con sopra uno stupendo presepe perfettanente montato e illuminato, con rocce, capanne e statuine che non ricordavo di aver visto sul nostro vecchio presepe inscatolato da anni in cantina. Sono rimasto a bocca aperta a chiedermi da dove venisse e chi avesse montato tutto quel bel plastico in quelle poche ore notturne, quando ho visto un chiarore intermittente venire dal pianterreno. Sono sceso di sotto e in sala c'era un magnifico albero di Natale, sfavillante di luci e di addobbi.
Ancor più meravigliato, mi sono chiesto chi mai e perchè avesse pensato ad un regalo del genere e a fare questa sorpresa, lavorando evidentemente durante la notte. Piuttosto scettico sulla probabilità che fosse uno dei figli, da tempo ormai non più disposti a continuare per Natale, a parte i regali, questi riti e queste suggestive tradizioni, ho pensato che l'unica artefice potesse essere mia moglie, per un improvviso nostalgico revival delle antiche atmosfere natalizie.
Sono salito nuovamente di corsa in camera per vedere se lei fingesse di dormire, l'ho chiamata e l'ho scossa, ma era realmente addormentata. Allora sono entrato pian piano nella camera dei ragazzi, mi sono avvicinato e ho visto, con uno stupore indicibile e un tuffo al cuore, come in una visione, i due lettini affiancati che usavamo tanti anni fa quand'erano piccoli, e sopra i cuscini le teste bionde addormentate dei miei due bambini, proprio com'erano trent'anni fa.
In quel momento preciso ho capito che stavo sognando e mi sono svegliato realmente.

venerdì 25 dicembre 2009

Buon Natale Cris


Dedicato a colei che, tra una formula e l'altra del suo mondo di numeri, regge ancora oggi i fili della mia marionetta, io da sempre l'albero che tende i rami in alto e che il vento strappa via, lei l'albero che ha radici ben salde a terra, quella che incontrai un giorno lontano dietro l'angolo della mia inquietudine, e a cui dedicai questi pochi versi, forse dimenticati, o forse mai letti:

Oggi ho scoperto
carabine di sguardi
sul tuo viso,
e un aliante di risa
tra nuvole di denti
e un vapore di sole
tra le girandole allegre
dei tuoi fiocchi rossi.
Intenerisce piano
il mio asfalto del cuore
e bruciano i crisantemi
di un lungo inverno
alle folate calde
della tenerezza.
E nel tuo mare tranquillo
affonda lentamente
il mio periscopio
di ansia.

giovedì 24 dicembre 2009

Babbo nababbo


Di solito lavoro al computer vestito casual sulla mia solita "cadrega", ma questo Natale, vista anche l'abbondante neve, non potendo cavalcare una renna mi siedo molto più comodo e mi vesto almeno in tema....

mercoledì 23 dicembre 2009

Bianco Natale




(foto di casa, di Nibel e di Pepita innevati)

Come l'anno scorso è arrivata una forte nevicata, e come l'anno scorso mi sono messo laboriosamente a spalare la neve dal mio cortile e dal mio marciapiede per liberare il passaggio di auto e pedoni. Come facente parte di una generazione non molto abbiente ed abituata a sgobbare, non mi viene neppure in mente, in queste occasioni, di ricorrere a mezzi meccanici esterni o spalatori prezzolati, anche perchè in fin dei conti la neve mi piace, non solo per sciare, ma anche da spalare (la mia, non quella degli altri..), lo trovo un esercizio fisico salutare e poi la neve la sposto e la ammucchio con cura e dove più mi piace.
Concezione incomprensibile a mio figlio, che, dal suo punto di vista di bamboccione abituato alla vita comoda, ritiene assurdo che io mi spacchi ( a detta sua) la schiena per spalare, quando c'è tanta gente pronta a farlo a pagamento.
In queste occasioni mi rendo conto che è inutile tentare un punto d'incontro razionale: c'è di mezzo un divario generazionale troppo netto, e poi una mentalità e un'educazione al lavoro troppo diverse perchè questi due cervelli possano comunicare..

martedì 22 dicembre 2009

Brindisi d'annata


A proposito di brindisi per Natale e Capodanno, ho un vecchio amico di Roma, di quando eravamo entrambi ventenni, che non ho più rivisto da quell'epoca, ma mi ricordavo che, oltre essere appassionato di barche, amava la cinematografia e sognava di andare a lavorare a Cinecittà. Giorni fa ho visto su una rivista la foto di un regista con lo stesso nome, l'ho riconosciuto nonostante gli anni passati e mi è venuta la voglia di ricontattarlo.
Ho provato ad inserire il suo nome su Google e ho scoperto che aveva un suo sito, allora gli ho mandato un messaggio, ricordandogli di quando avevamo fatto insieme la traversata da Civitavecchia a Bastia su un vecchio gozzo a vela, e quell'altra volta che, a bordo del suo primo trimarano, si era rotto il timone nella tempesta ed io mi ero buttato con una cima in mare per fare da timone umano. Pochi giorni dopo ho avuto la sorpresa di una sua telefonata, in cui abbiamo ricordato i bei tempi andati.
Ma mi ha lasciato parlare poco: ci teneva a sottolineare che aveva fatto una gran carriera ed anche un mucchio di soldi, magnificava le sue auto, sue ville, le sue conquiste e le sue mogli. Insomma che spendeva e spandeva a piene mani, e si è congedato così, da perfetto "baùscia", come si dice a Milano:
- Ciao vecchio, vieni a trovarmi che ci beviamo un Krug d'annata, non ti dico un 'Clodumesnil' ( Un che cosa? m'inserisco io, e lui scandisce C-l-o-s-d-u-m-e-s-n-i-l) perchè quello - solo 5 bottiglie - ce l'ho in cassaforte e non lo stapperei neanche per una donna, anzi, neanche per il papa...
In quel momento mi sono chiesto per chi cacchio la stapperebbe una di quelle preziose bottiglie, e perchè, non sapendo niente di me, avesse automaticamente escluso che anch'io avessi potuto far fortuna ed essere uno straricco possidente del Nord che pasteggia regolarmente a Closdumesnil. Quasi per ripicca, mentre ancora andava avanti a straparlare, essendo al computer ho inserito velocemente quel nome e ho trovato " Clos Du Mesnil, Champagne Krug, 1000 euro la bottiglia", ma anche il più raro 'Clos D'Ambonnay 96' il più costoso champagne del mondo, 3000 euro la bottiglia, e così l'ho salutato con una battuta, sperando che comunque la prendesse per vera :
- Ciao, vengo spesso a Roma col jet dell'azienda e la prossima volta ti chiamo e faccio un salto a trovarti, ma non sprecare il tuo prezioso Closdumesnil, ti porto io un Clos D'Ambonnay 96' - ce n'ho due cassette- e ce lo sbevazziamo insieme !
Chissà, a proposito di bevute, se ha bevuto questa panzana....

domenica 20 dicembre 2009

Il sogno


L'altro ieri ho fatto un sogno elettrizzante: dopo una vertiginosa discesa sugli sci, con l'affanno di qualcosa che mi stava sfuggendo, sono arrivato su un piazzale dove era in partenza un pullman che ho preso per un pelo. Ho visto un posto libero e vicino a me era seduta una mia vecchissima fiamma, purtroppo deceduta tanti anni fa in un incidente d'auto. Mi guardava sorridendo e sentii subito lo stesso batticuore che mi procurava a quel tempo il solo starle vicino. Le presi la mano che era sul bracciolo e che lei stringeva, come se nascondesse qualcosa in pugno. Le aprii le dita e vidi che aveva dei numeri scritti sul palmo, numeri che, per una specie di presentimento, lessi e rilessi più volte cercando di memorizzarli. Mi svegliai di soprassalto e capii subito che poteva essere un segno del destino: non ho mai giocato al superenalotto, ma questa era un'occasione da non perdere.
Mi precipitai a prendere carta e penna e ricopiai i numeri che ricordavo: purtroppo erano solo cinque e per quanti sforzi mnemonici facessi, il sesto non saltò fuori. Mi vestii di corsa e andai nella ricevitoria più affollata della zona, perchè non volevo che memorizzassero la faccia del futuro vincitore del favoloso monte premi, perchè ero quasi certo di azzeccare la sestina fortunata. Chiesi allo sportello se c'era un sistema già pronto che, avendo 5 numeri sicuri, prevedesse tutte le combinazioni per centrare anche il sesto.
Il gestore mi chiese: " Sicuri in che senso ?" E io: " Sicuri perchè li ho sognati..." " Beh, se tutti quelli che sognano numeri vincessero, avrei sempre la fila fuori della porta" " Lei non si preoccupi, ce l'ha o no questo sistema? "
Mentre lui, sogghignando, stava cercando, mi cadde l'occhio sulla sestina dell'estrazione precedente, ancora esposta sul vetro, e riconobbi con sgomento i miei 5 numeri, già usciti appena tre giorni prima.
Non ebbi neppure il coraggio di chiedergli quante probabilità ci fossero, forse un sestiliardo, che per due volte di fila uscissero gli stessi numeri, biascicai che avevo dimenticato il portafoglio e me ne scappai tra i borbottii di tutti quelli in fila dietro di me.
Ancora adesso sto rimuginando se è stata la mia amica a prendermi in giro o se è stata colpa mia che, anche nei sogni, arrivo sempre tardi a cogliere le migliori occasioni. E così, per un po' di sere, mi addormenterò pensando a quante probabilità esistano che si rifaccia lo stesso sogno e si incontri di nuovo un vecchio amore che ti ridia ancora dei numeri, magari sei o addirittura sette, prima che escano sul serio....

sabato 19 dicembre 2009

Feed the world !

Visto l'esito quasi fallimentare del vertice di Copenaghen, con nessun impegno preciso circa il clima e briciole di sovvenzioni per i paesi sottosviluppati, val la pena, in occasione del Natale, riascoltare questa canzone, che ricordo cantata dai Duran Duran tanti anni fa, ma sempre attuale :

venerdì 18 dicembre 2009

Vedere la luce


In un romanzo che sto leggendo, e che si svolge in Cina, il protagonista narra una sua esperienza fatta assumendo oppiacei, e la descrizione di questi effetti voglio riportarla qui integralmente perchè mi ha colpito non poco :

"Mi sentivo come una dinamo umana. Far l'amore per oltre due ore con il controllo completo del mio orgasmo. Potevo chiaramente sentire l'energia sessuale che cresceva nelle mie budella e si spargeva su e attraverso tutto il mio corpo. Potevo andare avanti tutta la notte, forse tutta la vita, questo sentivo. Lei avrà avuto almeno 20 orgasmi. Eravamo entrambi deliranti nell' amore o persi in qualsiasi cosa fosse. Quando alla fine ho deciso di venire è stato come un'esplosione di luce".

Che le droghe consentissero prestazioni del genere, e che addirittura facessero al culmine vedere lampi di luce, anche se si sta al buio, mi era del tutto sconosciuto.
Inoltre mi sono chiesto se non avessi sempre avuto un'errata cognizione circa l'effetto abbioccante, anzichè superstimolante, degli stupefacenti, donde il pensiero " Ma guarda cosa mi sono perso..." unito al rammarico di essere ormai fuori tempo massimo per simili esperienze estatiche, in quanto verosimilmente neanche una dose da cavallo mi potrebbe più consentire di durare un'intera notte e di vedere alla fine i fuochi artificiali... Al massimo un quarto d'ora, e per vedere la luce dovrei accendere l'abat-jour....

giovedì 17 dicembre 2009

Pets traffic


Ho visto in TV il servizio in cui la Guardia Forestale bloccava in frontiera auto e furgoni pieni di cuccioli ammassati come polli in batteria, senz'acqua nè cibo, strappati prima del tempo alle loro madri da trafficanti senza scrupoli che sfruttano la moda natalizia di regalare queste povere bestiole ai bambini.
Lascerei volentieri questa gente a marcire in galera, anche loro senz'acqua nè pane...
Condivido invece in pieno la campagna della Peta (non solo per le belle conigliette delle foto) che esorta a non comprare i cagnolini (specie a Natale), ma ad adottarli.

martedì 15 dicembre 2009

Proporzioni


Ho ereditato da mio zio la sua libreria, e tra gli altri ho ritrovato un libro di cui mi aveva parlato tanto tempo fa, "Roma 1943" di Paolo Monelli, perchè è citato lui in un episodio di quelle terribili giornate, quando era ufficiale dei granatieri.
Leggendolo, trovo certe descrizioni degli atteggiamenti e delle dichiarazioni del Duce che somigliano in maniera singolare a quelle del nostro premier... Direi però niente di preoccupante, tra i due personaggi resta comunque un grosso divario di esaltazione, di potere e di destini. Infatti il primo è stato giustiziato dagli italiani e, anche se lo meritava, è un brutto episodio che si giustifica solo con il clima di violenza e di guerra di quei giorni, il secondo ieri è stato solo leggermente ferito da uno psicolabile, e anche questo episodio è esecrabile, ma non è proprio il caso di parlare di attacco alle istituzioni, di odio di parte, addirittura di mandanti dell'opposizione. E meno male che era solo una statuetta, se fosse stato un proiettile oggi si scatenava la guerra civile...

lunedì 14 dicembre 2009

La mia realtà


La tecnologia corre così veloce che faccio fatica a seguirla. Prima c'era solo la realtà virtuale ( ad esempio un videogioco), una realtà simulata, chiamiamola "immersiva", dove decidevi di entrare quando volevi evadere un po', ora c'è la realtà aumentata, che al contrario porta la realtà virtuale in una scena reale, sempre tramite un device elettronico. Così ad es. se guardi una mappa stradale, un catalogo o un libro al computer, partono video, audio e animazioni 3D con le quali puoi interagire e che ti danno un sacco di informazioni aggiuntive su quello che stai cercando, in maniera però, a mio parere, molto più "intrusiva", perchè non sei più tu a volertici calare, ma ci vieni trascinato anche controvoglia, secondo i meccanismi mediatici che il marketing impone, come correre sulle montagne russe e non poter più scendere.
Per un giovane potrà anche esser divertente, ma per me, che ho il poco agile abito mentale della generazione precedente, la realtà vera, quella concreta e tangibile, quella che conta, è ancora la realtà che vivo in quel momento, quella che mi sta intorno e mi coinvolge quando tutti i dispositivi tecnologici, cellulari, computer, TV, palmari ecc. sono spenti. Se decido di aumentarmi la realtà e l'orizzonte, utilizzo i miei cinque sensi per andare in montagna, guardare il panorama, respirare aria fine, ascoltare musica in cuffia mangiando un bel panino e tenere per mano una persona cara...

sabato 12 dicembre 2009

Lettera ingiallita


Amore, il nostro è un viaggio su un treno affollato da tutta quella gente che ora ci fa dire: è troppo tardi ormai per noi due soli. Persone incancellabili, eventi inarrestabili, volti, voci, ricordi, rimorsi, paure, allarmi. Vietato fumare, vietato entrare, vietato gettare il passato dal finestrino, vietato amare.
Brevi incontri nei corridoi, uno sguardo scambiato nel riflesso dei vetri, una parola gettata oltre gli sbarramenti, classi, scompartimenti. Una carezza rubata all'occhio del controllore, l'emozione di un bacio nel buio regalato da brevi gallerie.
Come queste rotaie forse le nostre vite s'incontrano all'infinito, e alla prima stazione il mio vagone a destra e il tuo a sinistra.
Prigionieri del presente su un treno sbagliato; il nostro è già passato: correva nell'altro senso, indietro nel tempo. Certo è un brutto salto, ma forse un giorno sarà facile prendermi per mano e saltar giù con me.

giovedì 10 dicembre 2009

Post ai posteri


Facebook ha deciso di creare una specie di cimitero virtuale dove seppellire i profili di tutti gli iscritti deceduti, con tutti i loro contenuti di mails, post, foto e commenti, a cui si potrà accedere per la consultazione delle generazioni future.
Anche se questi "loculi" fossero gratis, non mi prenoto affatto per questo seppellimento digitale. Già ora ho rari lettori e non scrivo certo cose memorabili, figurarsi dopo, con un web sempre più ingolfato da miliardi di parole più o meno intelligenti.
Direi anzi di fare il contrario, per ripulire ed alleggerire il web dal peso di tutto questo chattare, bloggare e videofotografare, cestinando tutti gli accounts che non hanno avuto accessi per sei mesi di seguito.
Da lasciare ai posteri, ci sono già milioni di libri di vera letteratura, scrittori ed autori che sarebbe un delitto perdere a causa della consunzione della carta nel tempo, e solo quelli vale la pena ed è importante impegnarsi a digitalizzare.

mercoledì 9 dicembre 2009

Debacle

Lo sapevo che non era il caso di esaltarsi per una vittoria... La felicità è durata solo tre giorni, oggi il 4 a 1 di ieri sera mi ha riportato alla realtà di una Juve sciatta e scompigliata come una pescivendola, altro che "signora".....

martedì 8 dicembre 2009

Shoppinite acuta


Oggi sono stato anch'io vittima della sindrome del regalo natalizio.
Come tanti esseri colpiti da questa dilagante epidemia, mi sono alzato in preda ad una specie di inspiegabile ansia, come se avessi sognato i numeri vincenti del superenalotto e dovessi correre a giocarli prima che fosse troppo tardi, mi sono vestito come un automa in tenuta da shopping-fan in crisi di astinenza, ho trascinato una moglie riluttante in macchina e mi sono accodato al flusso ininterrotto di auto che, come tanti topolini dietro il pifferaio, si gettavano nel vortice della grande metropoli con le sue luminarie, i suoi pacchi infiocchettati, le sue mirabolanti offerte imperdibili del prendi due e paghi tre.
Giunto nel gorgo della ressa di invasati presi dalla stessa frenesia, in un momento di lucidità ho chiesto "Ma abbiamo un'idea di cosa comprare?" La risposta è stata drammaticamente negativa. Donde l'idea folgorante che sembrava mai avuta prima e partorita da due menti superdotate , consistente in una domanda al rispettivo consorte e successiva telefonata a figli e parenti stretti: "Tu di cosa hai bisogno ?" "Bene, allora quest'anno si fanno solo regali utili, cose necessarie e senz'altro gradite, senza rischio d'errore. Poi a casa si fanno tanti bei pacchetti, ricicliamo anche i fiocchi dell'anno scorso e i bigliettini avanzati, poi il giorno di Natale ce li scambiamo e tutti fanno "Ooohhh, che bello, grazie !, mi serviva davvero!!". In pratica proprio come l'anno precedente...
Così, improvvisamente guariti dalla febbre dell'acquisto compulsivo, siamo tornati soddisfatti a casa...

lunedì 7 dicembre 2009

Speranza


Spero vivamente che i rappresentanti di tutti i 192 paesi che oggi si riuniscono a Copenhagen per discutere sulle emissioni dei gas serra, raggiungano un accordo sulla riduzione di tali emissioni senza ostruzionismi e disimpegni, specie da parte di quelli più ricchi, che poi sono i maggiori responsabili dei cambiamenti climatici che stanno avvenendo con preoccupante velocità sul nostro pianeta.
Personalmente non farò in tempo a subire le conseguenze di questo disastro ambientale, e tra 50 anni non vedo neppure egoisticamente con orrore che le mie ceneri siano sommerse dal mare, visto che sott'acqua ho passato tanto tempo anche da vivo, ma per i miliardi di persone, inclusi i miei figli e i miei nipoti, e di animali, che a quell'epoca dovranno ancora contendersi le terre emerse e fronteggiare la siccità, le scarse risorse, le alluvioni e gli altri sconvolgimenti che l'attuale trend lascia prevedere, non sarà un futuro roseo.
Per questo mi auguro vivamente che i 192 politici che sono oggi arrivati a Copenhagen non ci siano andati solo per visitare la città, bere birra e vedere la Sirenetta....

domenica 6 dicembre 2009

Punteggiatura


Mi era arrivata la seguente pubblicità : "Fai la spesa col GAS !" . Non riuscivo a capire cosa c'entrasse il gas con la spesa, o se andando a far la spesa con la bombola c'è uno sconto.. Allora ho aperto il banner e ho letto in dettaglio : "Iscriviti al Gruppo Acquisto Solidale "... Beh, magari se ci mettete anche i puntini uno capisce meglio...

Mi correggo !


Devo rettificare subito il post di ieri sulla felicità per due ragioni :
Anzitutto perchè sono stato incoerente nell'esaltare un piatto di salsicce (anche se mi piacciono molto) avendo in precedenza parlato a favore della riduzione del consumo di carne ( e relative stragi di animali) a scopo ecologico (riduzione emissioni CO2), ma soprattutto perchè la vera felicità (almeno fino al prossimo turno..) è perchè ieri sera la JUVE ha battuto l'INTER !!!

sabato 5 dicembre 2009

Felicità


La vita è come attraversare una valle rocciosa sotto la pioggia: ci si bagna molto e spesso ci si fa male. Ogni tanto di trova il riparo di un albero e ci si bagna meno, se poi si trova un casolare non ci si bagna affatto, se magari nel casolare c'è anche un camino acceso allora ci si scalda bene, se si ha anche la fortuna di trovarci una donna accanto si prova anche piacere, ma se addirittura sul fuoco c'è un paiolo di polenta e salsicce si raggiunge anche mezz'ora di felicità, almeno finchè non bisogna riprendere il cammino, sotto la pioggia e sui sassi taglienti, prima del prossimo albero, sperando nel prossimo casolare...
( Da un pensiero semiprofondo del sottoscritto durante un digiuno e un clistere...)

giovedì 3 dicembre 2009

La buona novella


In prossimità del Natale, natalità di Gesù Cristo, mi torna in mente la versione laica dell'infanzia e della maternità di Maria, secondo gli scrittori apocrifi dei Vangeli, splendidamente raccontata da Fabrizio De Andre' in questo video del 1970 alla presentazione del suo album "La buona novella". Il discorso contiene tra l'altro accenni a temi che, dopo 40 anni, appaiono assolutamente attuali, come la considerazione islamica, rispetto a Maometto, di Gesù Cristo , e la sua figura umana e non divina di profeta contro i soprusi e gli abusi del potere in nome della fratellanza universale.
Inoltre parla di "chi fa le leggi a suo uso e consumo per potersi permettere il lusso di non rispettarle, e di chi invece le deve rispettare perchè il potere non lo gestisce ma lo deve solo subire ", e qui viene subito in mente chi anche oggi si fa le leggi "ad personam"...

mercoledì 2 dicembre 2009

Inalazioni


Mi ha impressionato leggere che ogni abitante, bambini compresi, del quartiere Tamburi di Taranto inala, secondo uno studio di Peacelink, tanto benzopirene equivalente a 938 sigarette l'anno. Sono "solo" tre al giorno, ma per chi crede di non fumare sono tante. Io ho abitato per anni non molto lontano da una raffineria (ora per fortuna l'hanno chiusa) ma abito tuttora a fianco di una strada statale molto trafficata: non ci sarà certo la stessa concentrazione di Taranto, ma devo dedurre che anch'io mi sono fumato e fumo tuttora almeno un paio di sigarette al giorno.
Pertanto quando prima di un esame mi chiedono "fuma?" e rispondo "No" in realtà dovrei dire "Si, non ho mai smesso", anche se ero convinto di aver smesso da 40 anni... La cosa mi indispone alquanto, anche perchè almeno i fumatori possono scegliersi l'ora per la sigaretta e la marca preferita e comunque inalando provano piacere, mentre io sono solo un povero fumatore passivo.. Ora però, per coerenza, dovrei imprecare di meno nei confronti dei fumatori. Però loro avvelenano se stessi e col fumo anche gli altri, mentre io avveleno solo me stesso... Bella consolazione ...!