domenica 28 febbraio 2010

Pedibus calcantibus


Oggi è stata fissata una "Domenica a piedi" nella mia regione. Sono sempre abbastanza scettico sull'utilità e l'efficacia di questi provvedimenti palliativi, in quanto il livello d'inquinamento scende appena e torna agli stessi livelli subito dopo.
Però possono almeno servire a convincere chi di solito è abituato a prendere l'auto anche per scendere a comprare il giornale, quanto sia più distensivo, rigenerante e salutare fare quattro passi a piedi. Se un'altra domenica, senza la costrizione di provvedimenti prefettizi, qualcuno spontaneamente si metterà una tuta per una sgambata, o soltanto farà un giro in centro lasciando l'auto in parcheggio, sarà già un risultato.
Se mi è concessa una nota autoreferenziale, nella mia lunga carriera di sgambettatore dilettante ho percorso a piedi migliaia di chilometri( come testimonia il mio medagliere qui sopra riprodotto), e quindi, anche se la gamba non è più quella da maratoneta, una domenica a piedi è l'ultima cosa che mi può spaventare...

sabato 27 febbraio 2010

A tutti gli amici




Questo post è dedicato anzitutto a Rita che ieri sera ci ha offerto una magnifica cena nella sua bella casa, a tutti agli amici intervenuti e a Francesco il festeggiato.
Per Rita in particolare ho scritto la pergamena allegata, da appendere nella sua bacheca virtuale. Allego anche un paio di foto della serata.
Per Francesco riporto anche qui i versi che ieri sera gli ho dedicato per il suo compleanno.

Oggi siamo qui riuniti
Di Francesco a festeggiare
Dei settanta il compimento
Ed insieme qui a brindare
Con letizia il gran momento.
Un decennio è già passato
Dal Gennaio del duemila:
Son cresciuti un po’ i malanni
Ed aumenta anche la fila
Di chi adesso è pensionato,
Con più rughe e con più affanni.
Ma il vigor non è cambiato
Nello spirto abbiam vent’anni,
Stesso gruppo stessi amici,
Senza beghe e senza inganni
Ancor salde le radici.
A Francesco settantenne
Auguriamo d’arrivare
A cent’anni ancora indenne
Ed ancor di ritrovare
Questo gruppo che gli augúri
Gli rivolga in casa Rita
Di felici anni futuri
E di sana e ricca vita.

venerdì 26 febbraio 2010

Preso nella rete


Ho letto che si sta diffondendo tra gente di tutte le età quella che viene definita net-dipendenza, cioè la tendenza a stare attaccati al PC, non solo per lavoro, costantemente collegati in rete per leggere e spedire messaggi, e la sindrome per cui si è presi da una specie di ansia e di crisi d'astinenza se non vediamo arrivare niente nella nostra casella di posta.
Ho il sospetto di essermi beccato un po' di questa febbre, perché gli altri anni, di quest'epoca, ero già affaccendato in giardino a seguire il mio calendario di lavori stagionali, pulizie, tagli, prime semine ecc., o comunque in casa, se non mi dedicavo a lavori di bricolage, per lo meno leggevo di più. Ora noto che passo gran parte delle mie giornate davanti al monitor, tenendo aperta questa finestra sul mondo, come se mantenere in vita questi fili virtuali che si creano sul web sia come attaccarsi a tanti salvagente per non sprofondare sempre più nell'oblio...
Anche quando non sono on-line e scambio opinioni con gente lontana, dimenticando magari chi mi vive vicino, comunque scrivo, e lo continuo a fare da un anno, quasi come una febbre tardiva, e poichè non si scrive per se stessi, scrivo come se dovessi lanciare non so quali messaggi attorno a me.
E' in effetti un distacco dalla realtà, una malattia della mente che ho sempre avuto più o meno dormiente, ma che ora torna ad essere preoccupantemente virulenta, e per questa credo siano inefficaci tutti gli antibiotici che ho preso ultimamente per reali malattie ed infezioni del corpo...

giovedì 25 febbraio 2010

Peccatori


Non credo nell'aldilà, però a tutti sarà venuto qualche volta di pensare, con riferimento alla Commedia dantesca, dove finirebbe la nostra anima secondo quella classificazione, se resterebbe a mezz'aria in Purgatorio, o precipiterebbe all'Inferno, o volerebbe in Paradiso.
Premesso che bisognerebbe essere convinti di avere un'anima per preoccuparsi di dove andrebbe, se proprio devo fare una considerazione credo che S.Pietro mi sbatterebbe la porta in faccia, ma non mi sento neppure così cattivo da finire in qualche bolgia infernale, al massimo dovrei stare qualche decennio in Purgatorio prima di provare a bussare di nuovo.
Infatti, sempre secondo Dante, basterebbe essere golosi, o iracondi, o avari, prodighi, ignavi, adulatori, superbi ecc. (chi non lo è almeno un po'?) per finire frustati o immersi nella merda in eterno...
Beh, ma allora, in confronto, a chi violenta donne e bambini, a chi ammazza chi è debole o diverso, o solo contrario, a chi avvelena i cibi, l'aria ed i fiumi, a chi ruba, corrompe, droga e sfrutta gli altri, cosa dovremmo fare e quale pena dovremmo inventare per sentirci, come peccatori, in un girone decisamente diverso?

mercoledì 24 febbraio 2010

Sogno di una notte di mezza estate (del '76)


A notte fonda arrivai davanti al palazzo di Giulietta. Scavalcai il muro di cinta e mi calai nel giardino, sotto il suo balcone.
Modulai il verso dell’usignolo ed ella venne subito ad affacciarsi, gettando verso di me le sue trecce disciolte. Afferrai quei capelli, ma le trecce si allungavano come elastici e non riuscivo ad alzarmi da terra.
Giulietta piangeva e le sue lacrime mi piovevano sul volto. Le dissi di saltare: se io non potevo salire, doveva gettarsi lei, ed io l’avrei afferrata fra le mie braccia.
L’amore la spinse fuori senza esitazione, ma quando fu nell’aria cominciò ad aleggiare come una foglia presa dal vento e non riuscii da afferrarla, lei volò lontano da me e poi cadde nella fontana che era in mezzo al giardino.
Corsi a raccoglierla e vidi che i suoi occhi erano chiusi come se dormisse, i suoi capelli bagnati come alghe del mare, e la sua veste leggera trasparente come un’ala di libellula.
La sua pelle candida affiorava come una luna pallida dietro un velo di nubi. Ero affascinato dalla perfezione di quel volto angelico, dal collo delicato, da quel seno acerbo che sfioravo con le dita e mi accendeva i sensi, dalle magiche pieghe di quel corpo che, come per incanto, si offriva ora al mio sguardo.
Fui preso da un impulso irresistibile di possederla, di sentirla parte di me, di penetrare fino al fondo del suo corpo e della sua anima.
La adagiai in mezzo ai fiori, ancora svenuta, e col mio stiletto tagliai la veste imbevuta d’acqua liberando le pieghe morbide della sua pelle, luccicante di piccole gocce alla luce tremula delle torce accese nel portico.
Presi a baciarla sulla bocca e sentii il sapore di un piacere mai gustato. Il suo seno, dapprima pallido e freddo, ora mi scaldava il viso e si animava lentamente sotto le mie labbra.
Come resuscitata da un sonno eterno, gli occhi socchiusi, una fiamma accesa sul volto, il respiro era l’eco del suo cuore in tumulto. Sembrava stesse sognando, e come in delirio sussurrava il mio nome.
Le baciai la pelle delicata del ventre, carezzando il velluto bruno della sua purezza, ed ella si aprì come un fiore al sole del mattino, accogliendo nel suo grembo tutta la forza e lo spasimo del mio desiderio.
Gettò un lamento, quando la presi, e sulla sua gioia di donarsi vidi passare un’ombra di dolore, ma ormai la mia era una corsa senza freni, oltre la soglia della ragione, come un fiume che travolge tutto e brama solo di perdersi nel grande mare.
Così, lentamente, trascinata dal mio impeto, il suo dolore ormai confuso col piacere, la sentii annientare ogni difesa ed abbandonare tutto il suo essere in quel possesso, e il suo corpo vibrare all’unisono col mio, la nostra frenesia ingigantire tumultuosamente verso l’acme finale.
Toccammo insieme, al vertice della spirale di tensione, i vertici del piacere, e fu come una scarica folgorante che trapassò Giulietta in quell’attimo, e il suo grido risuonò nel mio inconscio come un segnale d’addio, e mi sentii strappare da quel sogno inebriante.

martedì 23 febbraio 2010

Consumismo


Cerco di non annoiarmi mai: se ho finito un lavoro fisico, o uno creativo, o di leggere o di scrivere, ne attacco subito un altro, perché ho notato che se si lascia una sosta, uno spazio tra un'attività e un'altra, subentra lo stimolo compulsivo dello shopping, un'inquietudine che ti spinge ad uscire e colmare la tua insoddisfazione interiore con qualche acquisto superfluo. E' come la dipendenza dal fumo, se smetti di agire, subentra la noia e tiri fuori la sigaretta...
La frase rivelatrice di questo stato è " Beh, vado a farmi un giro..." E' una frase che ti costa cara, se non altro due o tre ore stancanti che ti aumentano solo la nevrosi, quando torni a mani vuote, ma che ti svuotano il portafoglio, se torni a casa con un DVD ( un altro!), un monitor intelligente (a far che?) o una TV di ultima generazione (e la tua?), che certo non ti rendono certo più felice, ma senz'altro più povero...

domenica 21 febbraio 2010

Madera


Guardando oggi le tremende immagini dell'isola di Madera sconvolta da un nubifragio, le vie della capitale Funchal devastata dalle acque limacciose, il cielo livido di tempesta, mi torna inevitabilmente il ricordo della incantevole isola che era stata, nel lontano '73, una delle tappe del mio viaggio di nozze.
Erano i primi di Marzo ma là era già primavera inoltrata, facevo il bagno nella piscina all'aperto e il sole era caldo, e dappertutto c'erano palme e fiori, soprattutto strelitzie e orchidee, la vallata era verdissima, attraversata da un piccolo fiume, che ora avrà sommerso e rovinato quel bel paesaggio.
Ma si sa, la natura risorge sempre dai suoi disastri, e presto Madera tornerà come me la ricordo io...

sabato 20 febbraio 2010


Ieri sera a S.Remo una nuova bordata di fischi ha accolto l'ingresso in finale della canzone del principe Emanuele Filiberto. Se fossi stato là, mi sarei unito a quei fischi, non tanto per valutazioni musicali (anche se è indecente che questa canzone passi a discapito, ad esempio, di Ruggeri..), ma perché, come a tanti, suona stonato e patetico l'inneggiare all'Italia con tale retorica ed enfasi.
Io amo l'Italia come l'ha creata la natura, non amo quella inquinata dagli uomini, amo l'Italia delle opere d'arte, dei monumenti, dei centri storici, non quella rovinata dal degrado e dal cemento delle periferie e degli abusi, amo l'Italia dei poeti, degli artisti, degli inventori, non quella dei falsari, dei delinquenti e dei sopraffattori, amo l'Italia degli eroi e non dei ladri, dei combattenti che sono morti per farla vincere, non quella dei dittatori e dei re che l'hanno fatta perdere, amo l'Italia dei campioni dello sport, non quella dei campioni che si drogano e che la discreditano, o quelli che cantano l'inno a denti stretti e poi se ne vanno subito all'estero per un ingaggio migliore( vedi proprio Cannavaro che ieri sera è stato anche inserito nel testo della canzone ), amo l'Italia dei grandi cantautori e della poesia delle loro canzoni, non quella dei canzonettari e dei nazionalpopolari che si battono il petto per la mamma o per la patria solo per prendere voti.
Insomma, per concludere, mi piace l'Italia dei tanti italiani che lavorano per farla crescere e non quella di chi non permette ai giovani di lavorare per farlo, non amo l'Italia di quelli che sfruttano il lavoro degli altri, non quella dei politici che si fanno corrompere o che invece di combattere la mafia, se ne fanno complici.

venerdì 19 febbraio 2010

Domani

Stasera voglio dedicare una canzone ad un'amica che oggi è un po' giù, forse per la pioggia, ma che invece deve pensare al domani, quando tornerà il sole ed avrà dimenticato tutto..

giovedì 18 febbraio 2010

Escamotage

Obama, per non irritare i cinesi, non ha ricevuto il Dalai Lama nello Studio Ovale, ma nella Map Room, e senza riprese fotografiche. E' come se mi portassi una donna in casa e mi giustificassi dicendo che non ho consumato in camera da letto, ma sul divano del salotto...

mercoledì 17 febbraio 2010

Il falco e la colomba


Arrivò una colomba sul davanzale. Maria aprì la finestra e lesse il biglietto attaccato alla zampetta:

Leggeri leggeri
alitano i miei pensieri
come le foglie al vento,
e corrono parole
sui fili pensili,
come rondini in volo
sul tuo giardino
al culmine del monte.
Vorrei raccogliere
i tuoi fiori e i tuoi frutti,
mordere le ciliegie del tuo viso
e suggere le fragole
delle tue labbra,
mentre dormiente
socchiudi i petali
della tua conchiglia
iridescente.


Non c'era firma, così Maria poteva sognare che il messaggio fosse di un suo sconosciuto innamorato, e non sapeva che un vecchio falconiere faceva volare ogni giorno una colomba dalla sua gabbia per mandare le sue poesie alla finestra di qualche ignota fanciulla. Ma un giorno la colomba di Maria tornò indietro con la risposta, e il vecchio allora liberò il falco per ucciderla.

martedì 16 febbraio 2010

Ricette


Che alla prova del cuoco Bigazzi confessi che ai suoi tempi mangiava gatti ci può anche stare, ma che poi se ne compiaccia e si dilunghi a descrivere come si preparava la ricetta del felino è una cosa irritante, ed ha fatto bene la Rai a sospenderlo dal programma.
Lo so che noi mangiamo tanti animali e in teoria non dovremmo scandalizzarci se anche i gatti e i cani finiscono sulle nostre tavole, ma queste due razze domestiche sono tradizionalmente i nostri amici più cari, quelli a cui tutti sono affezionati e qualsiasi crudeltà nei loro confronti tocca immediatamente la nostra sensibilità.
Mangio carne ed è vero che, per l'economia e la tutela del pianeta, se ne potrebbe mangiare di meno, però il solo pensiero che qualcuno possa mettermi nel piatto la mia Pepita, o il mio Nibel, mi fa diventare immediatamente vegetariano...

lunedì 15 febbraio 2010

Silenzio assordante


Non sempre, ma frequentemente, in casa mia si parla poco, lo stretto indispensabile, a volte non si parla affatto, alle domande segue spesso silenzio, e bisogna interpretare le espressioni per indovinare una qualche risposta o capire se avevi per caso fatto una domanda scema.
Perfino gli animali non si sforzano più di tanto a far versi: il cane non abbaia, ma se vuole uscire o entrare dà una zampata alla porta, se gli è finito un gioco sotto un mobile al massimo emette un leggero guaito. Il gatto non miagola, quando ha fame comincia a correre avanti e indietro finché non lo segui in cucina, se vuole uscire si aggrappa alle poltrone finché non ti alzi ad aprirgli.
Siamo così abituati al silenzio, che se suona il campanello o il telefono uomini e animali saltano in aria come se fosse un allarme antiaereo. L’unica eccezione è mia moglie, che ha una voce squillante e se non riceve risposta la alza ancora di più pensando di avere a fare con dei sordi.
Se le parole fossero soldi, abbiamo risparmiato tanto che ora saremmo tutti milionari.

domenica 14 febbraio 2010

Carnevale


In questi giorni di Carnevale guardo sempre affascinato le acconciature e i bellissimi vestiti delle maschere fotografate a Venezia, che ricreano le magiche atmosfere e i misteri dei lussuosi balli in maschera dei secoli passati.
Mi torna alla mente un mio indimenticabile ballo in costume, al circolo della Stampa a Milano, 40 anni fa. Io ero vestito da Enrico VIII e la mia dama da Anna Bolena e formavamo proprio una bella coppia.
Ora, dopo tanti anni, quando vedo il Carnevale mi viene nostalgia di mettermi ancora in costume come quella volta, specie con quelle belle maschere sul volto che si vedono nelle foto, perché nascondono tutto, perfino il sesso, e in questo modo non ci sarebbe più età a far differenza. In maschera si parte alla pari, e resta solo la voce l’unico strumento per distinguersi e per misurarsi con gli altri.
Ma sarebbe una illusione effimera, perché prima o poi la maschera bisogna toglierla...

venerdì 12 febbraio 2010

Martina


Sto seguendo delle lezioni di scrittura creativa, più che altro per correggere i miei difetti più vistosi ( ad es. la prolissità..) e il mio tutor mi dà degli spunti sui quali io poi costruisco un breve racconto. Finora le ministorie che ho messo insieme sono tutte inventate, ma l'ultimo incipit mi ha fatto subito tornare in mente, come ambientazione, una vicenda personale di quand'ero ragazzo che non ho mai dimenticato, per cui mi è venuto naturale raccontare quei posti e quei giorni.
Man mano che proseguivo scrivendo, mi sono tornati così vivi quei momenti realmente vissuti, che mi sono spesso commosso e, specie verso la fine, la situazione mi ha strappato anche una lacrima.
Non ho ancora sottoposto il racconto al mio recensore, ma spero che le correzioni ed i tagli non siano troppo rigorosi, per non sciupare troppo il mio ricordo...

giovedì 11 febbraio 2010

Just relax..

Questa suonata me l'ha mandata oggi un amico su F/B. Mi è così piaciuta che me la sono copiata qui sul blog, così me la risento per distendermi ogni volta che sono nervoso o inquieto. Gli ho risposto che mi piacerebbe, sulla mia tomba, mettere un pulsante che ogni visitatore possa premere per ascoltare una musica rasserenante e ultraterrena come questa. Gliel'ho detto per scherzo, ma potrebbe essere un'idea da sfruttare commercialmente, se qualcuno non l'ha già avuta...

mercoledì 10 febbraio 2010

Polvere siamo...


Oggi stavo per scrivere il mio solito pensierino, non dico profondo, ma almeno non banale, su questo blog. Poi ho letto un articolo che parla della fisica delle astroparticelle e dello studio dell'antimateria nei raggi cosmici, e mi sono sentito anch'io una particella infinitesimale, così insignificante e così infinitamente limitata che non vale la pena di spremersi le meningi per capire qualcosa di cosa siamo, dove siamo e perchè siamo capitati in quest'angolo sperdutissimo di mondo.
Già c'eravamo resi conto di non essere al centro dell'universo, poi avevamo scoperto che neppure il nostro sole è al centro della galassia, poi che neanche la nostra galassia è unica, anzi nell'universo ce n'è una miliardata. Ora pare che la materia che finora ci è nota e di cui siamo fatti sia solo una briciola di tutta l'antimateria di cui è composto l'universo ignoto, un piccolo scarto sputato fuori dal Big Bang iniziale.
Insomma siamo una cacchetta d'uccello caduta dal cielo, roba da far annichilire anche la prosopopea dei più presuntuosi e vanagloriosi di questa terra, figurarsi me...
Spero che domani questo senso di nullità e di inutilità si attenui al punto da farmi dire "Ma chissenefrega, mi mangio un bel piatto di tagliatelle, mi bevo un bicchierozzo di vino e magari mi concedo un materialissimo piacere carnale, alla faccia dell'antimateria e delle antistelle!!"

martedì 9 febbraio 2010

Vendetta


Ho letto parecchi libri di Wilbur Smith, perché trovo avvincenti le sue storie e i suoi personaggi e la descrizione così affascinante dell’Africa, con i suoi paesaggi selvaggi e i suoi animali. Però mi disturbano assai i cacciatori di elefanti e di leoni, che uccidono non per fame, ma per far vedere quanto sono bravi a sparare, per portarsi a casa delle zanne o delle pelli che poi, con dubbio gusto, mettono in salotto o attaccano alle pareti.
Meriterebbero che le loro mogli trovassero un diversivo come quello di questo mio fotomontaggio, dove si realizza contemporaneamente un tradimento umano e una vendetta leonina….

lunedì 8 febbraio 2010

Memoria

Cosa mi è mancato, nella vita, per poter scrivere, suonare, o solo dedicare a qualcuno, una canzone come questa? Il sentimento, l’abilità, l’occasione, il coraggio, la persona giusta? O semplicemente mi manca, ora, la memoria per ricordare quante volte invece l’ho fatto?

domenica 7 febbraio 2010

Zoom



Mi è stato fatto notare che i versetti accanto alle foto sottostanti sono quasi illeggibili. Perciò ne allego due ingrandimenti qui sopra.

Da un hertz ai gigahertz



Sono stato, anni fa, tra i primi ad appassionarsi alla computergrafica, con gli antidiluviani computerini di allora, e ho riempito di immagini centinaia di dischetti che ora giacciono da qualche parte in cantina. A quel tempo partecipai un paio di volte al BIT, il festival internazionale della Computer Art. Ho ripescato un catalogo dove sono pubblicati due miei lavori, di cui allego qui sopra le foto, più che altro per evidenziare quale abisso di prestazioni ci sia tra le apparecchiature di allora e le potenti stazioni grafiche attuali.
Si può infatti notare, nella descrizione tecnica accanto alle foto, come a quel tempo(siamo nel 1994), il mio Amiga 4000, che pure all'epoca era considerato al top per creare e sviluppare immagini tridimensionali, abbia impiegato tra le 21 e le 23 ore, praticamente una giornata, per il rendering delle due scene. Oggigiorno le stesse immagini si realizzano in pochi minuti, o addirittura in pochi secondi con le potenti macchine che usa il cinema per i suoi personaggi digitali.
E' stata maggiormente questa la ragione per cui, a malincuore, abbandonai questo hobby, in quanto a livello amatoriale non ero più in grado di star dietro, soprattutto economicamente, alla continua e rapida evoluzione tecnologica.

(Il tema, come anche sottolineano i versetti con i quali ho commentato le due immagini, è quello della sopraffazione: se non stai attento, c'è sempre qualcuno pronto a fregarti...)

sabato 6 febbraio 2010

Vade retro gay


La chiesa non perde occasione per ribadire le sue radicali ed estemporanee posizioni. L'ex vescovo di Pistoia Simone Scatizzi sentenzia:
«l'omosessualità in quanto tale è un disordine. Il principio generale è che la conclamata, ostentata e praticata omosessualità è un peccato che esclude dalla Comunione»
Ecco dunque, dopo i divorziati, un'altra folta categoria di possibili aspiranti alla Comunione (ammesso che dopo queste dichiarazioni si sentano ancora "fedeli"...) esclusa da questo sacramento. Chissà perchè invece tanti altri veri e grandi peccatori possono comunicarsi semplicemente confessandosi...
Come ha fatto per altre ingiustizie e peccati del passato, la Chiesa dovrebbe pentirsi e chiedere scusa per questi errori, o meglio orrori, di questi giorni...

venerdì 5 febbraio 2010

Siamo sotto tiro


Non ci sono ormai solo telecamere dappertutto a spiare i nostri spostamenti e le nostre mosse. L'ultima volta che avevo guardato su Google Earth la zona dove abito, la definizione era molto limitata, e avvicinandosi al suolo le immagini sfocavano decisamente. Ora, nella versione aggiornata, mi sono meravigliato di vedere come le immagini siano diventate molto più nitide.
Ad esempio, nella foto che allego della mia casa, si vedono dettagli abbastanza precisi dell'edificio e del giardino, per cui viene da chiedersi se già ora, ma ancor più andando avanti, non si arrivi a violare la privacy degli abitanti. Se infatti alla prossima ripresa del satellite la definizione sarà ancor più perfezionata, e quindi si potrà zoomare ulteriormente, potrei essere ripreso mentre prendo il sole in costume adamitico, o peggio a far pipì contro una pianta, finendo immortalato perennemente sul web e cliccato su You Tube.
La cosa,credo, non mi farebbe molto piacere, ma mi consolo pensando che tanti altri potrebbero essere beccati a compiere atti molto meno innocenti...

giovedì 4 febbraio 2010

Danni e riparazioni


La nostra casa è stata costruita lo stesso anno in cui io sono nato: abbiamo la stessa età, e stiamo invecchiando insieme. Quando la facciata si scrosta un po', anche a me viene un'altra ruga, se cade una tegola, perdo anch'io un altro capello, se si rompe una tapparella, anch'io perdo una diottria, se si gela una tubazione, a me viene il raffreddore, se perde un rubinetto, a me gocciola il naso, se si blocca la caldaia, mi becco una polmonite, se manca la corrente o la pressione del gas, anch'io vado in blocco o rischio una depressione.
Insomma per ora viaggiamo all'unisono, e con qualche riparazione andiamo avanti entrambi: l'unica differenza è che, andando avanti, alla casa basterà cambiare o rifare dei pezzi e tornerà come nuova, mentre io un giorno non sarò più rappezzabile, si fermerà definitivamente la pompa o il generatore, e sarò da portare alla discarica...

Knesset

Ho spesso criticato Berlusconi per quello che dice e per come si comporta, però il discorso che ha fatto ieri ai parlamentari di Israele mi è piaciuto molto, e lo condivido in pieno.

mercoledì 3 febbraio 2010

Sogni canini


Incline, come tanti, ad umanizzare troppo i nostri animali domestici, ho ceduto al desiderio di cercare una "sposa" o più prosaicamente un accoppiamento per il mio cane.
Certi suoi sogni agitati, con movimenti pelvici chiaramente significativi mentre dorme, e i frequenti "arrapamenti" manifestati da sveglio, mi avevano fatto dedurre che non gli dispiacerebbe, dopo sei anni e passa di astinenza, anzi di verginità, di provare, almeno una volta, il piacere del sesso.
Così ho contattato via mail un esperto della razza labrador perchè mi desse suggerimenti e indirizzi di eventuali proprietari o allevatori della mia zona. Non l'avessi mai fatto! Mi ha aspramente fustigato per aver trasferito al mio cane le mie umane voglie di fornicazione, e di aver ipotizzato che un cane abbia bisogno di accoppiarsi, mentre se lo fa, ma chi l'ha detto che lo debba fare, lo fa solo per un istinto di dominanza e certo non per piacere...
In ogni caso -ha proseguito- se invece la mia richiesta derivasse da una mia deprecabile finalità di far denaro vendendo futuri cuccioli del mio cane, dovrei essere in possesso, oltre che di un pedigree ineccepibile, di non so quanti certificati sanitari di idoneità e perfetta salute, e del preventivo beneplacito con esame di comportamento da parte di un allevatore raccomandato dall'ENCI.
Frenando l'impulso di rispondere a tono al cafone che mi ha maltrattato, ho comunque messo temporaneamente da parte la mia ricerca, però sarei curioso di sapere cosa ne pensa il mio cane di queste teorie, perchè quando l'ho guardato e gli ho detto: "Mi dispiace Nibel, ma per ora non si scopa.." lui invece mi è parso proprio deluso, perchè una sveltina l'avrebbe invece fatta volentieri..

martedì 2 febbraio 2010

Altri due stereogrammi



Stavolta ci sono riuscito, a forza di fissare questi due disegni fino a farmi venire il mal di testa, ma alla fine sono saltate fuori le due belle scene. Vediamo se anche qualche visitatore riesce a vederle e a dirmi nei commenti che cosa rappresentano....

lunedì 1 febbraio 2010

L'erbivendola


Nel centro commerciale vicino a casa hanno aperto un negozio di erboristeria. Ci sono entrato non so se attratto dalle variopinte scatole e bottigliette piuttosto che dalla appariscente commessa, fatto sta che quest'ultima mi ha attaccato un vischioso bottone magnificandomi le magiche virtù taumaturgiche di vari estratti, gocce ed unguenti, ottenuti con semi e piante dai nomi suggestivi, tipo artemisia o grindelia. Per nulla convinto, forse a torto, dell'efficacia di tali rimedi naturali, ho cercato di sganciarmi dal pur seducente approccio con una battuta: " C'è un miscuglio di tutte queste erbette che possa togliermi di colpo vent'anni, se non dal passaporto, almeno dalle spalle?" Lei, senza arrendersi, sorridendo ha replicato: "Vent'anni no, ma le garantisco che se fa un bagno con quest'olio a base di...- e giù il nome latino di una pianta che non ricordo- senz'altro un paio di meno se li sentirà addosso... Oppure c'è questo sciroppo contro i radicali liberi che le blocca l'invecchiamento.." Nonostante l'appeal esercitato dalla suadente venditrice, l'ho salutata commentando : " Grazie, ma l'invecchiamento lo vorrei proprio eliminare, non solo bloccare, e due anni soltanto non mi bastano, ho bisogno di un prodotto che faccia arretrare il mio orologio biologico e mi faccia diventare un avatar immutabile, lei ce l'ha ?" "Purtroppo no" ha concluso lei "ma l'età non conta, quel che conta e di sentirsi giovani dentro.." " Già - ho detto congedandomi- ma è il vestito fuori che non mi va più bene.."