lunedì 21 febbraio 2011

La bellezza


Per un costante abbaglio
eri stata da sempre
come un ricco vestito
che il sarto vede e sceglie
con il metro degli occhi.
Da sempre ti guardavo
come si guarda il fiore
senza aspettare il frutto,
come ammirando i fregi
e gli ori in copertina
senza leggere il libro.
Tenevo il tuo forziere
lucente di arabeschi
senza saper se pieno
di stracci o di monete,
ma il tempo poi ha disciolto
la patina dorata
che copriva il dipinto
ed infranto quell’urna
preziosa di ceselli
che affascinava gli occhi,
per togliere le bende
al tuo corpo nascosto.
E ho potuto scoprire
la tua vera bellezza
senza vederti in viso,
come ballando al buio,
seguendo la corrente
del fiume di parole,
sentendo la tua pelle
affiorare dal trucco
dei pizzi e dei profumi,
leggendoti negli occhi
oltre il sipario sceso
di maschera sul volto,
come aprirti le valve
e trovarci una perla.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Una delle più belle cose da te scritte che io abbia letto. C'è cuore e stile. Complimenti.
Un caro saluto
Saverio

paolo ha detto...

Meno male che almeno le poesie, o almeno qualcosa che ci somiglia, riesco ancora a comporle... Ultimamente la mia tabula è sempre più rasa, saranno le tanto sgradevoli attualità che mi impediscono di evadere con pensieri astratti, fatto sta che il treno della mia fantasia è fermo alla stazione, e spero solo che non sia un binario morto....
Grazie comunque per il tuo apprezzamento, e cari saluti anche a te, Paolo