martedì 27 settembre 2011

Atterraggio


Dopo una chiusura di oltre 5 mesi, riapro i battenti di questo giornaletto, per vedere se mi torna la voglia di scriverci qualcosa. Magari la ripartenza sarà un po’ incerta , ma la batteria era quasi scarica …Il motore scoppietterà ed andrà un po’ a strappi, ma spero che riprenda a carburare decentemente senza fermarsi di nuovo.
E’ stato un lungo silenzio, come se avessi improvvisamente sbagliato direzione durante la mia quasi quotidiana sgambata lungo il sentiero di questo blog, perdendo per strada anche il filo dei pensieri che correndo mi facevano solitamente compagnia.
Così ho imboccato una salita che senza accorgermene è diventata una rampa, poi come un reattore sono entrato in orbita e sono partito per la tangente seguendo l’abbagliante coda di una cometa irraggiungibile, lasciando nel cielo una scia che scriveva parole sconclusionate e sempre più aliene, finché il vuoto crescente e il senso di vertigine mi hanno improvvisamente risvegliato e fatto decidere per il rientro. Allora ho premuto il pulsante di espulsione, la mia folle capsula si è persa nel cielo e ora sto lentamente scendendo aggrappato al mio paracadute d’emergenza, cercando di evitare che s’avviti anch’esso prima di poter rimettere i piedi a terra.
E’ stato un viaggio periglioso ma anche affascinante, ho provato l’ebbrezza dell’assenza di gravità e di senno e sentito l’attrazione di un altro corpo celeste, ho visto il netto alternarsi del buio e della luce sullo schermo del mio monitor, ma anche le lunghe ombre di notti insonni, ho provato l’emozione di un contatto extraterrestre, ho riso e ho pianto ascoltando messaggi dallo spazio.
Ora sono di nuovo qui nella mia edicola spoglia che attende, se non manifesti o pubblicazioni appese, almeno qualche post-it appiccicato quà e là, qualche promemoria che sblocchi di nuovo le idee da tempo atrofizzate… Contrariamente agli orsi che dormono d’inverno, è stato un lungo letargo estivo dal quale mi sono appena ridestato, e con questa prima uscita sto mettendo fuori il muso dalla tana per sentire ancora il profumo del miele.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi piace assai l'idea di atterrare utilizzando anche questo come paracadute........
Ben rientrato.
Saverio

paolo ha detto...

Grazie Saverio. L'atterraggio non è stato molto morbido, ma era previsto...Come per i fuoristrada, i rientri in carreggiata sono sempre bruschi... E poi come astronauta la missione non è stata un gran successo... come quelli dell'Apollo 13, anch'io ho avuto un problema...