lunedì 10 maggio 2010
Parole indotte
Sono riusciti a far parlare un ragazzo paralizzato da anni, innestandogli degli elettrodi nel cervello e mandandogli dei segnali via radio in modo che possa controllare un sintetizzatore e pronunciare le prime parole (per ora solo poche sillabe).
Un grande progresso tecnologico, ma in prospettiva anche piuttosto inquietante. Quando questa tecnica sarà perfezionata, c'è il rischio che, durante un'anestesia, impiantino elettrodi simili all'insaputa delle persone, per far dire loro inconsapevolmente cose non corrispondenti alla loro volontà.
Meno male che io sono stato operato cerebralmente quando ancora questa tecnica non esisteva, sennò mi veniva il sospetto che certe cazzate che dico siano comandate a distanza... Per il futuro, le parole di certi politici, che già ora riscuotono molto poco credito, saranno ancor più inaffidabili....
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