sabato 16 marzo 2013

Andate e ritorni Quella chioma rosso acceso su una panca in riva al mare, il mio treno che passava ogni giorno alla stazione, breve sosta, e fugace uno sguardo per vederla oltre i vetri e sotto i raggi inclinati della sera. Ricordo i suoi capelli come una fulva fronda vibrante su quel cielo: tingevano a ponente le onde ed il tramonto, come petali spiegati a nascondere quel volto. Ma l’autunno soffio’ presto quel papavero dal mare, giorni brevi e lunghe ore di fanali e buie ombre sul sedile sempre vuoto. Poi di nuovo quel profilo e i capelli come fiamma riapparsi ogni mattina dietro i vetri fuggenti del mio treno all’andata, filanti come alghe ad arrossare sfondi di albe grigie e grevi sulle dune deserte, con matasse di nubi scorrenti all’orizzonte che il vento attorcigliava. Passarono stagioni d’andate e di ritorni, non scesi mai dal treno, non vidi mai quel viso nascosto dai capelli come un fascio di spighe sempre mosse dal vento.. (pieffe 16.3.2013)

Nessun commento: