mercoledì 26 ottobre 2011

Tradimento


Quella che segue è un'altra composizione che messa in rete ha provocato reazioni e critiche per le crude espressioni con cui si conclude. Allora la trascrivo dove fin dall'inizio avrei dovuto metterla, su questo privato "diario" dove penso di poter liberamente esprimere i miei pensieri e i miei sentimenti senza provocare proteste.
Comunque a chi ha stigmatizzato le mie parole ho già pubblicamente spiegato che i miei versi si riferiscono ad un vecchio episodio del 1970, e il motivo per cui, secondo me, la destinataria degli epiteti meritava, in quel frangente e a caldo, una mia reazione così violenta.
Ho pure spiegato la ragione (chiamiamola "licenza poetica"..) per cui ho contrapposto una prima parte di versi volutamente dolci e romantici con l'improvvisa forte chiusura: l'intenzione era di far sorridere chi è più propenso a interpretare come fantasiose e quindi cogliere il lato umoristico delle mie "filastrocche" e dall'altro invece di far ricredere, con quel violento finale, e quindi invitare a non fare supposizioni gratuite, chi pensa subito di intravederne riferimenti attuali.

Eri polena del mio vascello,
polare stella della mia rotta,
gioiello caro del mio forziere,
... prezioso fiore del mio giardino,
il sole ardente del mio mattino,
chimera e incanto di ogni mio sogno,
opera d’arte tra le mie tele,
perla lucente della collana,
diamante acceso del mio monile,
crema squisita sul mio palato,
il fiocco rosa del mio regalo,
ricamo d’oro del mio vessillo,
il primo veltro della mia muta,
preziosa sella del mio cavallo,
farfalla rara della bacheca,
musica dolce del mio strumento,
ma sei fuggita al primo fischio
di quel fottuto bel cicisbeo,
brutta puttana che non sei altro,
troia, baldracca, sozza mignotta.

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