sabato 19 novembre 2011

I gelsomini



Avevo scritto questi versi dopo il 2 Novembre, ma li pubblico solo ora con un pò di ritardo. Su questo tema avevo già scritto tempo fa una poesia, ma ogni volta che rinnovo quella visita, il ricordo di quei giorni riaffiora e ispira altri versi....

Ascesa un tempo lieve,
leggeri come il vento,
le nostre due allegrie
e cingoli da neve
le tue scarpe e le mie
sulle rampe scoscese
di questo verde monte,
accarezzando il muschio
delle tue mani tese,
ed un fior di gelsomino
raccolto dopo un salto
tra le ghiande e i cespugli,
senza badare ai graffi,
senza guardare appigli,
infilato tra i capelli,
e le allegre risate
tra il brusio dei ruscelli
come scrosci di cascate
e un duetto di canzoni
a guidare la cordata
delle nostre due emozioni
fino in cima alla salita.
Oggi ho fatto nuovamente
quel difficile sentiero,
dove c’era quel torrente,
dov’è ora un cimitero,
ed il bosco ora è muto,
solo immagini sfocate
delle nostre passeggiate,
di quel tempo ormai perduto,
solo aspri e irti sassi,
l’eco triste dei rintocchi,
gelo al cuore e stanchi passi,
e un rigagnolo negli occhi
nel portare a quel sorriso
dell’eterno tuo riposo
i tuoi cari gelsomini,
e il ricordo di quei giorni
quando avevi su quel viso
la letizia ed il rossore
per le mie frasi d’amore,
non per semplice riflesso
della luce dei lumini.

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