sabato 29 agosto 2009

Comunque c'è stato anche un momento d'ottimismo, quando sei anni fa scrivevo questi versi:

ALBA NUOVA

Torno a veder l'autunno
col suo vento di foglie,
per me lieta stagione
dopo i mesi sofferti
di quest'anno sprecato.
Il corpo e più la mente
trafitti all'improvviso
da una folgore doppia,
le redini recise,
le vele avviluppate,
e un letto di veglie
che avvelena i pensieri
tra siringhe ed attese,
e un cuscino di vespe
la mia testa fasciata,
e un nido di formiche
tra le mie lenzuola,
e un buio precipizio
in fondo al mio domani.
Poi la buona novella
getta un ponte di corde
verso la nuova sponda
e un'edera di nervi
rinasce sui trampoli
della mia marionetta.
Torno a gustare il sole
e i sapori del mondo,
una mano e un sorriso,
un incontro, un saluto,
e le rondini in volo
sui balconi del cuore,
nuove gemme fiorite
della mia primavera.
E' un ritorno alla vita,
la dolcezza di un disco,
l'emozione di un gol,
un ricordo d'amore,
e di nuovo viaggiare,
primi passi di corsa
sui sentieri dei monti,
sulle sabbie del mare,
e le luci lontane
verso un nuovo orizzonte,
e un sereno tramonto
tutto in lieve discesa.

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