sabato 10 aprile 2010

Architetture



Quando vedo le opere e leggo le interviste e dei cosiddetti archistars, RenzoPiano,Fuksas, Calatrava, Zaha Hadid, Frank Gehry, Eisenman, Koolhaas, Himmelblau, Libeskind, Herzog ecc.ecc., inizialmente trovo suggestiva la loro visione di un'architettura che emoziona, che sembra vincere le forze di gravità, come una nuvola nello spazio, "come una balena che nonostante le sue 30 tonnellate s'erge in aria per ricadere nel mare", e penso che l'istinto di costruire opere grandiose l'uomo l'ha sempre avuta, dalle Piramidi, alla Torre di Babele,alle grandi cupole, fino all'Empire e alle Torri Gemelle ( che poi però ha distrutto...)
Però c'è una bella differenza tra una cupola del Brunelleschi e un grattacielo a forma di budino arrotolato o foglia secca arricciata, o mi sbaglio?
Non dirò niente di originale, ma mi chiedo se questi grandi architetti, invece di costruire queste cattedrali nel deserto per soddisfare la propria vanità e le richieste di sceicchi e magnati, non potrebbero costruire più case normali per tutti, in modo da eliminare pian piano tante favelas e bidonville in giro per il mondo...
Però immagino che sarò subito tacciato di demagogia e populismo e di avere paragonato un'opera d'arte, diciamo un quadro autentico, alle migliaia di stampe che se ne possono fare. Ma non tutti possono comprarsi un Van Gogh, un Cezanne o un Dalì...

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