Ho letto un articolo che mi ha fatto riflettere e per un po' mi ha tarpato le ali. Parlava degli " ..atteggiamenti giovanilisti dei settantenni che si vestono da trentenni cercando di competere su terreni dove non possono che essere perdenti.Quel che serve agli anziani è lavorare sull'autostima. La nostra società traccia una sorta di linea della normalità. Peccato che i "normali" siano solo gli adulti attivi. Gli altri sono anormali."
Se da un lato mi sento recidivo per il primo punto, dall'altro non mi sento affatto "anormale" perché non più attivo, in quanto ho visto molti più "normali" inattivi durante la mia attività di quanti miei coetanei "anormali" vedo ora attivi ora che siamo classificati inattivi...
4 commenti:
Non ho mai sopportato la standardizzazione delle persone in qualsiasi contesto!
Scusa ma quanti hanni ha l'autore dell'articolo? Probabilmente un settantenne gli ha soffiato la ragazza!!
TERESA
Gli anni non li so, so che vuol far passare la distinzione tra normali e anormali alla società, mentre dev'essere la sua convinzione personale.
I settantenni non devono, e non possono, rubare ragazze, ma non per questo si devono sentire anormali o catorci....
reduce da una 36 ore con i due nipoti di 4 e 1 anno mi sembra di essere tornata indietro di trent'anni e ho retto alla grande!
Ecco, tu hai seguito l'invito dell'articolista di lavorare sull'autostima... Ora sei convinta di avere trent'anni di meno,cioè hai un atteggiamento giovanislista... Ma non è una contraddizione?
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