giovedì 6 gennaio 2011

Oltre la curva


Avevo gli occhi chiusi
e lo specchietto rotto
del mio retrovisore
per leggere al contrario
sui vetri appannati
delle tue buie frasi,
e i numeri spariti
sul pomolo del cambio.
Alla cieca i miei piedi
sui pedali invertiti,
rattrappite le mani
su un volante di marmo,
una strada di nebbia
le pieghe del tuo viso
e sequenze di curve
tra le tue parole.
Aspettando l’impatto
della porta sbattuta
dal turbine dell'ira
ho rivisto in un attimo
un anno di evasione
dalle mie torte briglie
seguendo le vele tese
delle tue vesti al vento.
Ora c'è solo silenzio
e al buio non distinguo
se sei ancora dentro
quella porta richiusa
o oltre quei battenti.

1 commento:

paolo ha detto...

Nota dell'autore: è solo un sogno, o forse il ricordo di porte sbattute tanto tempo fa.....