giovedì 20 gennaio 2011

Transoceanica


Dopo tante favole, è tempo di scrivere anche qualcosa di reale.
Ho appena doppiato il capo dei miei 72 anni, un passaggio che non credevo di raggiungere, se ripenso che qualche anno fa mi avevano dato per spacciato... Per cui il tempo che da allora ho vissuto e quello che ci sarà oltre questo spartiacque è tutto guadagnato e cerco di viverlo come una vita nuova, non ringiovanendo fisicamente perché il corpo va avanti comunque per la sua strada naturale, ma almeno con lo spirito e la mente di uno che ha chiuso i capitoli precedenti del suo libro e, non essendo ancora pronto per l'indice, sta raccogliendo dati, pensieri ed energie per scrivere un'appendice che concluda degnamente la storia.
Ho speso tre quarti della mia esistenza a fare cose che non mi piacevano, e solo ora, con molto ritardo, sto cercando di recuperare, spuntando tutte le note fatte in passato delle idee e dei progetti programmati e mai eseguiti, e pian piano tentando di portarli a termine, se non tutti, almeno quelli che il tempo e le condizioni attuali rendono ancora possibili.
Una delle attività che in questo periodo mi ha più dato stimoli e soddisfazione interiore è stata quella di coltivare con più costanza e applicazione la mia creatività, indirizzandola agli hobbies che ho sempre avuto, in primis alla scrittura, che è sempre stata la mia inclinazione e esercitazione preferita.
Per questo l'anno scorso ho scritto un libro, o meglio un diario di memorie, e anche diverse poesie, molte delle quali presenti in questo blog, composizioni che ho in programma di raccogliere in un'altra prossima pubblicazione.
Ultimamente ho poi intensificato la mia attività in rete, e la frequentazione di un social network come Facebook mi ha dato il vantaggio di incontrare e conoscere amici coi quali è stato piacevole conversare e approfondire tematiche e interessi comuni.
Come contropartita questo tipo di rapporti, solo teoricamente virtuali, mi ha però procurato anche attriti e incomprensioni, spesso sfociate in rotture irrimediabili con qualcuna di queste amicizie, per lo più a causa dalla mia colpevole intemperanza verbale.
Questi incidenti mi hanno ferito, alcuni lievemente, altri più a fondo, ed è proprio per consentire la cicatrizzazione di una di queste ferite che ora ho deciso di sospendere, non so se temporaneamente o definitivamente, i miei commenti in quel salotto mediatico dove ho passato tante simpatiche ore, ma che stava ormai sottraendo troppo tempo al resto dei miei programmi e attività.
Ora mi prendo un periodo di vacanza e di riflessione insieme, senza materialmente partire ma salpando comunque mentalmente per altri lidi. Tornando alla metafora del navigatore, superati gli scogli ho davanti il mare aperto, non so quanto sia vasto né cosa ci sia aldilà. In qualche isola forse mi fermerò per sempre, o forse avrò tempo per fare un lungo giro e prima o poi tornare da dove sono partito.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' sempre un piacere leggerti.
Mi viene solo da dirti "buon viaggio"
Saverio

paolo ha detto...

Grazie Saverio,
sono troppo cagionevole per navigare in rete senza beccarmi qualche assurda influenza, così preferisco navigare nel mio alto mare di innocue chimere, dove non rischio di dovermi legare all'albero per ignorare le sirene...