mercoledì 18 novembre 2009

Grande fratello o grande bluff ?


Devo confessare che ogni tanto mi soffermo a guardare il Grande Fratello.. Vista l'opinione da minorati mentali generalmente attribuita a questa categoria di telespettatori, e non ritenendomi invece, magari illusoriamente, allo stesso infimo livello di chi effettivamente non aspira o non riesce a guardare o a fare di meglio durante la propria giornata, mi affretto a cambiare canale quando i miei mi scoprono a seguire questa trasmissione, quasi che stessi spiando canali porno...
Nello stesso tempo vorrei spiegare, soprattutto a me stesso, perchè non disdegno seguire le vicende, vere o finte che siano, di questo gruppo di ragazzi.
Anzitutto, pur essendo coetaneo di tanti anziani, non mi trovo in sintonia con i loro discorsi o almeno trovo che la tendenza a parlare di acciacchi e malanni o a fare considerazioni crepuscolari o nostalgiche non fa che acuire una mia stessa cronica tendenza ipocondriaca, per cui mi piace invece distrarmi con le trasmissioni dei giovani e ascoltare i loro discorsi leggeri, le loro problematiche ma anche i loro entusiasmi.
E' come un flash-back verso i miei anni verdi, e per l'effetto benefico e serotoninico che me ne deriva, cerco di ignorare che tutto questo palcoscenico è in realtà costruito ad arte e che i protagonisti, anche se non recitano un copione, sanno di essere ripresi e quindi non sono completamente spontanei, almeno all'inizio.
Infatti mi rendo conto che, man mano che passa il tempo, la vita nella casa diventa sempre più "reale", le interazioni meno artefatte e si realizza quello che gli psicologi che hanno messo insieme il gruppo volevano, cioè lo sblocco dei freni inibitori, per cui ognuno tende sempre meno a stare chiuso nella propria isola, ma inizia a comunicare veramente e a capire gli altri, lasciando andare le proprie emozioni, liberando le proprie inibizioni e mettendo a nudo se stesso.
E in questo processo mi sono molto riconosciuto e per questo lo sento vero : anni fa l'azienda mi mandò ad un corso per managers che era una specie di Grande Fratello: per una settimana si stava rinchiusi in un eremo, coabitando con altri, giovani o meno, finchè ognuno arrivava allo sblocco psicologico delle proprie ansie e a rimuovere gli elementi negativi del proprio carattere.
Alla fine si arrivava ad abbracciarsi continuamente e a piangere spesso, proprio come vedo fare nel G/F, ed è per questo che mi ci ritrovo.
Forse a loro, che sono molto più giovani di quando l'ho fatto io, l'effetto di questa esperienza durerà magari più a lungo, diversamente da me, che ero ormai troppo indurito perchè l'ammorbidimento durasse più a lungo di poche settimane...

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