giovedì 26 novembre 2009
L'isola che non c'è
I vulcanologi sono preoccupati dai segnali (aumento della temperatura dell'acqua, gas sulfurei, bollicine in superficie, fondali rigonfi) che indicano un risveglio del vulcano sottomarino che nel 1831 eruttò facendo affiorare nel canale di Sicilia, al largo di Sciacca, un'intera isola, che Ferdinando II di Borbone chiamò Ferdinandea in suo onore. L'isola, oltrechè ai Borboni, faceva gola anche a Inglesi e Francesi per la sua posizione strategica, ma la contesa finì presto perchè l'isola dopo pochi mesi sprofondò nuovamente in mare.
Ora, per effetto di una nuova eruzione, l'isola potrebbe riaffiorare di nuovo e sprigionare un'onda anomala enorme, un gigantesco tsunami che sommergerebbe tutta la Sicilia.
Immagino già i commenti dei leghisti e anche di molti nordisti, che auspicherebbero un evento e una ripulita di questo genere, con la ghiotta prospettiva di ripopolare l'isola con lombardi e veneti, attaccarla al continente con un maxi ponte che si prolungherebbe fino alla ex Ferdinandea, ribattezzata Bossidea, e cementificare il tutto con tanti bei villaggi di vacanza, senza la concorrenza della mafia nella spartizione degli appalti.
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