domenica 24 ottobre 2010
Temporale a Milano
Eccomi sulla torre del parco,
come in cima a un minareto:
sotto un cielo minaccioso
di lampi all'orizzonte
s'inginocchia la città,
con le case lambite a terra
da mille ruote frettolose
e accarezzate sui tetti
da lunghe setole di sole
che forano le nubi scure.
Gli alberi del parco
come un muschio uniforme
ai piedi del fungo ferreo,
e i viali occhieggiano
sotto le foglie tremule,
ricamando i prati
come auguri di zucchero.
Sul tappeto di foglie
l'autunno semina castagne
lucenti come coleotteri.
Oltre i tetti delle case
fioriti di antenne
il duomo innalza pinnacoli
come un ciuffo d'erba spinosa.
Rivedo le sue guglie
e dentro un caleidoscopio
di vetrate a colori
sotto le volte di trina,
nella foresta pietrificata
delle grandi colonne,
e un brillare di lumi
come un campo di grano
nelle notti d'Agosto,
come un mare al tramonto
vestito di lampare.
Ora il cielo è travolto
da una lava nera di nubi
e guizzano lingue di fuoco
a colpire le antenne
dei lontani grattacieli.
E da questo balcone d'Olimpo
scaglio anch'io come Giove
i miei lampi di foto
come fulmini accesi
sulla mia capitale.
(pieffe)
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