Ad un giocoliere di parole come me, è piaciuta molto questa simpatica poesia. Mi spiace di non poter citare l'autore, perchè non mi ricordo più da dove l'ho tratta.
Ho sete di parole
ho fame.
Voglio sbronzarmi di vocali discinte
e consonanti doppie
voglio mangiare le gambucce cicciottine delle “g”
e condire di salsa rosa le “l” stilettine.
Voglio stendermi su un cuscino nero d’inchiostro
e sognare virgole, spazi bianchi e apici ricurvi
e poi sdrucciole e bisdrucciole,
per scomporle a piccoli morsi, educati e lenti.
Voglio spremere il succo dei puntini di sospensione
che rotolano a fine rigo
e masticare croccanti punto e a capo.
Voglio sgranocchiare ciotoline di “ch” e di “gr”
sorseggiando “s” doppio malto e “c”, dolci, senza ghiaccio.
Voglio baciare rime attraenti
e piccanti
e divorare coppe di “gl”con granella di nocciole
e tanta, tanta panna.
Poi un caffè
e il conto, grazie
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