domenica 20 dicembre 2009
Il sogno
L'altro ieri ho fatto un sogno elettrizzante: dopo una vertiginosa discesa sugli sci, con l'affanno di qualcosa che mi stava sfuggendo, sono arrivato su un piazzale dove era in partenza un pullman che ho preso per un pelo. Ho visto un posto libero e vicino a me era seduta una mia vecchissima fiamma, purtroppo deceduta tanti anni fa in un incidente d'auto. Mi guardava sorridendo e sentii subito lo stesso batticuore che mi procurava a quel tempo il solo starle vicino. Le presi la mano che era sul bracciolo e che lei stringeva, come se nascondesse qualcosa in pugno. Le aprii le dita e vidi che aveva dei numeri scritti sul palmo, numeri che, per una specie di presentimento, lessi e rilessi più volte cercando di memorizzarli. Mi svegliai di soprassalto e capii subito che poteva essere un segno del destino: non ho mai giocato al superenalotto, ma questa era un'occasione da non perdere.
Mi precipitai a prendere carta e penna e ricopiai i numeri che ricordavo: purtroppo erano solo cinque e per quanti sforzi mnemonici facessi, il sesto non saltò fuori. Mi vestii di corsa e andai nella ricevitoria più affollata della zona, perchè non volevo che memorizzassero la faccia del futuro vincitore del favoloso monte premi, perchè ero quasi certo di azzeccare la sestina fortunata. Chiesi allo sportello se c'era un sistema già pronto che, avendo 5 numeri sicuri, prevedesse tutte le combinazioni per centrare anche il sesto.
Il gestore mi chiese: " Sicuri in che senso ?" E io: " Sicuri perchè li ho sognati..." " Beh, se tutti quelli che sognano numeri vincessero, avrei sempre la fila fuori della porta" " Lei non si preoccupi, ce l'ha o no questo sistema? "
Mentre lui, sogghignando, stava cercando, mi cadde l'occhio sulla sestina dell'estrazione precedente, ancora esposta sul vetro, e riconobbi con sgomento i miei 5 numeri, già usciti appena tre giorni prima.
Non ebbi neppure il coraggio di chiedergli quante probabilità ci fossero, forse un sestiliardo, che per due volte di fila uscissero gli stessi numeri, biascicai che avevo dimenticato il portafoglio e me ne scappai tra i borbottii di tutti quelli in fila dietro di me.
Ancora adesso sto rimuginando se è stata la mia amica a prendermi in giro o se è stata colpa mia che, anche nei sogni, arrivo sempre tardi a cogliere le migliori occasioni. E così, per un po' di sere, mi addormenterò pensando a quante probabilità esistano che si rifaccia lo stesso sogno e si incontri di nuovo un vecchio amore che ti ridia ancora dei numeri, magari sei o addirittura sette, prima che escano sul serio....
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