sabato 12 dicembre 2009
Lettera ingiallita
Amore, il nostro è un viaggio su un treno affollato da tutta quella gente che ora ci fa dire: è troppo tardi ormai per noi due soli. Persone incancellabili, eventi inarrestabili, volti, voci, ricordi, rimorsi, paure, allarmi. Vietato fumare, vietato entrare, vietato gettare il passato dal finestrino, vietato amare.
Brevi incontri nei corridoi, uno sguardo scambiato nel riflesso dei vetri, una parola gettata oltre gli sbarramenti, classi, scompartimenti. Una carezza rubata all'occhio del controllore, l'emozione di un bacio nel buio regalato da brevi gallerie.
Come queste rotaie forse le nostre vite s'incontrano all'infinito, e alla prima stazione il mio vagone a destra e il tuo a sinistra.
Prigionieri del presente su un treno sbagliato; il nostro è già passato: correva nell'altro senso, indietro nel tempo. Certo è un brutto salto, ma forse un giorno sarà facile prendermi per mano e saltar giù con me.
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2 commenti:
Bello il frammento!Ha subito evocato i miei viaggi in treno da Legnano nei quattro anni di università
Solo che il mio è un treno metaforico, una lettera mai spedita, e quel salto, come tanti altri nella mia vita, non ho mai avuto il coraggio di farlo....
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