martedì 15 dicembre 2009

Proporzioni


Ho ereditato da mio zio la sua libreria, e tra gli altri ho ritrovato un libro di cui mi aveva parlato tanto tempo fa, "Roma 1943" di Paolo Monelli, perchè è citato lui in un episodio di quelle terribili giornate, quando era ufficiale dei granatieri.
Leggendolo, trovo certe descrizioni degli atteggiamenti e delle dichiarazioni del Duce che somigliano in maniera singolare a quelle del nostro premier... Direi però niente di preoccupante, tra i due personaggi resta comunque un grosso divario di esaltazione, di potere e di destini. Infatti il primo è stato giustiziato dagli italiani e, anche se lo meritava, è un brutto episodio che si giustifica solo con il clima di violenza e di guerra di quei giorni, il secondo ieri è stato solo leggermente ferito da uno psicolabile, e anche questo episodio è esecrabile, ma non è proprio il caso di parlare di attacco alle istituzioni, di odio di parte, addirittura di mandanti dell'opposizione. E meno male che era solo una statuetta, se fosse stato un proiettile oggi si scatenava la guerra civile...

2 commenti:

Unknown ha detto...

stiamo facendo in questi giorni il doloroso lavoro di sgombero della casa di mia suocera.Naturalmente tutto viene guardato,selezionato e i ricordi che riaffiorano per Fabio sono tanti,a volte precisi,a volte confusi.E allora si sta anche mezz'ora su un pezzo di carta gelosamente custodito per cercare di capirne il perchè.Fra vecchie riviste conservate ci sono alcuni numeri di una rivista intitolata'In difesa della razza'.Delirio puro purtroppo ancora attuale

paolo ha detto...

Solo che quelli che delirano adesso non avranno mai l'appoggio delle masse di italiani : ci siamo cascati una volta ed è difficile che ci freghino più con quei proclami....