Giorni fa, volendo farmi un promemoria delle ragioni per le quali avevo sentito l'esigenza di allontanarmi da Facebook per un periodo non so quanto lungo, avevo riempito qui sul blog una paginetta con l'elenco di questi motivi. Poi l'intenzione era stata momentaneamente accantonata e questa pagina era rimasta solo una bozza.
Ma quando un ulteriore motivo si è aggiunto e mi ha fatto prendere la decisione definitiva, avrei potuto semplicemente pubblicare questa pagina per spiegare a tutti una sola volta i motivi del mio abbandono.
C'erano però ragioni che non era opportuno dichiarare pubblicamente, perciò ho usato questo promemoria per rispondere a chi mi chiedeva il perché della mia sparizione. Poi sono arrivati i messaggi di altri amici che mi hanno fatto la stessa domanda, e per non ripetere daccapo tutte le ragioni ho inserito nelle mie lettere la stessa pagina di appunti, anche perché non volevo trasmettere ad ognuno niente di più, di meno o di diverso da quello che avevo detto agli altri.
Ora, ripensandoci, mi è venuto il dubbio che sia stata una indelicatezza o mancanza di riguardo far credere ad ognuno di aver fatto delle confidenze personali quando invece parte dei messaggi erano quasi uguali, ma, come ho detto, volevo che a tutti giungessero le stesse parole, per non far interpretare diversamente il significato del mio addio. L'importante, per me, era dire a tutti la stessa verità.
Se quindi qualcuno scoprirà di aver ricevuto, in parte, una specie di fotocopia, spero che mi perdoni la pigrizia di aver copiaincollato le mie ragioni anziché riscriverle, tenuto anche conto che non erano solo due righe....
sabato 31 luglio 2010
giovedì 29 luglio 2010
Maria
Ho spesso detto, scrivendo agli amici e alle amiche, che c'è un nome ed un volto che ritorna sempre nella mia mente da quando ero ragazzo, quello che mi ricorda la figura di donna principale del libro che ho scritto sulla mia adolescenza, quello che ho amato e che inconsapevolmente ho cercato di ritrovare in tutte le donne che ho incontrato d'allora nella mia vita, quello a cui ora voglio dedicare questi versi, ora che non c'è più...
Quante volte ho rivisto
il tuo volto sfumare
su quel vetro appannato
del mio treno che parte,
lungo un velo di pioppi
e di tigli filanti.
Quante volte quel bacio
che hai soffiato sul palmo
del tuo ultimo addio
è volato negli anni
ad imprimersi ancora
sulle aride labbra
della mia nostalgia,
lungo il fiume sinuoso
dei ricordi di un tempo.
Quante volte ho sentito
la tua voce com’eco
sopra il mio soprannome,
e ho passato le dita
fra i capelli di un’altra
come fosse quell’onda
di frumento dei tuoi.
Quante volte ho seguito
il disegno di un corpo
che passava per strada
una gonna, un colore
e ho pensato : Sei tu!
Come quando pulcino
zampettavo al tuo fianco,
come quando quel fianco
la mia mano ormai grande
esplorava pian piano
per giocare all’amore,
per sentirti sgridare
le mie mosse più ardite.
Quante volte ti ho scritto,
quante volte ho stracciato
le mie frasi a metà,
quante volte ho pensato
di riprendere il treno
per raggiungerti ancora,
ma ho perduto il biglietto
e non so la stazione,
ormai il treno è partito
e non torna più indietro.
mercoledì 28 luglio 2010
Mattanze
Oggi il parlamento catalano ha votato contro la corrida, e finalmente, almeno in questa zona della Spagna, finirà questa barbarie, anche se la chiamano "tradizione".
La stessa tradizione per la quale nelle isole Faroe ogni anno i giovani del posto massacrano un centinaio di delfini Calderon per dimostrare che sono adulti, e il pubblico assiste come ad una gran festa popolare.
Non si tratta di essere animalisti, perché si sa che l'uomo ha sempre ammazzato animali e la carne nel piatto ce la mettiamo quasi tutti, ma un conto fare una mattanza come nella tonnara o andare a caccia per sfamarsi o comunque sacrificare animali per nutrimento, un conto è torturarli crudelmente per "tradizione" o scannarli solo per divertimento.
Fin quando l'uomo sarà capace di procurare sofferenze agli animali lo farà con la stessa indifferenza anche con i suoi simili e non potremo dire di essere diventati meno barbari e aver fatto, nonostante i secoli passati e il progresso, grandi passi verso una migliore civiltà.
martedì 27 luglio 2010
Il mio podio
Prima di abbandonare Facebook, avevo ricevuto il messaggio di un gruppo che invitava a postare tre canzoni, non quelle che consideriamo le più belle di tutti i tempi, ma quelle che hanno per noi un significato particolare, perché legate ad un evento, un periodo o un amore della nostra vita.
Ho provato a pensare quali siano le mie tre canzoni, e in realtà la scelta è stata difficile, perché non ce ne sono solo tre, quindi ho fatto a sorte e sono uscite queste tre:
- Strangers in the night di F.Sinatra
- Only you dei Platters
- E penso a te di L.Battisti
Però le altre, e sono tante, sono alla pari, e poiché qui non mi sento legato al rispetto del numero tre, e non voglio accantonare i ricordi che sono legati a queste canzoni, magari un altro giorno faccio un altro sorteggio...
Qui voglio riascoltare solo la prima, perché è stata la dedica ad un amore mai corrisposto di tanti anni fa, e quindi struggente ancora adesso...
Ho provato a pensare quali siano le mie tre canzoni, e in realtà la scelta è stata difficile, perché non ce ne sono solo tre, quindi ho fatto a sorte e sono uscite queste tre:
- Strangers in the night di F.Sinatra
- Only you dei Platters
- E penso a te di L.Battisti
Però le altre, e sono tante, sono alla pari, e poiché qui non mi sento legato al rispetto del numero tre, e non voglio accantonare i ricordi che sono legati a queste canzoni, magari un altro giorno faccio un altro sorteggio...
Qui voglio riascoltare solo la prima, perché è stata la dedica ad un amore mai corrisposto di tanti anni fa, e quindi struggente ancora adesso...
lunedì 26 luglio 2010
Voli brevi
La mia gatta ha fatto un'altra vittima, un altro piccolo merlo azzannato solo per istinto e per gioco, che ha finito presto di vivere tra le mie mani. Quante piccole creature che muoiono ancora prima di assaporare la vita, non solo uccellini, ma anche tanti bambini, uccisi dall'uomo non per istinto o per fame, ma per la crudeltà di molti e l'indifferenza di tutti.
Che pena sentire da ore
del merlo sul ramo il richiamo,
insiste sperando risposta
del piccolo merlo caduto,
ma il debole suo pigolare
si è spento ormai nella sera.
Inutile è stato strapparlo
dal morso felino del gatto,
tra piume volanti e un'ala spezzata,
lo strepito del suo cinguettio
dal becco proteso a difesa.
Raccolto era come atterrito,
il piccolo cuore impazzito
sentivo nel pugno pulsare.
Sognava saltando dal nido
un volo felice, un mondo accogliente,
ma è triste e crudele il destino
di tanti animali e bambini,
percorrere un breve cammino
di vita e incontrare la morte..
La mamma che chiama e che piange
un nido e una culla ormai vuoti,
un gatto che torna a dormire,
un mondo che legge il giornale
e il pianto lontano non sente
di un piccolo nato che muore.
venerdì 23 luglio 2010
Grafici
Se avessi un self-tracker innestato sottopelle, un microsensore per rilevare tutte le informazioni numeriche sul mio organismo e il mio comportamento, un microchip tipo quelli che registrano le prestazioni atletiche, insomma un dispositivo che riportasse sul mio PC tutti i dati, non solo fisiologici e fisici (pressione, temperatura, peso ecc.), ma anche abitudini, pensieri, sensazioni e stati emotivi(malinconia,noia,piacere,allegria ecc.) e tutto questo flusso di informazioni si potesse tradurre in un diagramma che rappresentasse la foto del mio stato generale giorno per giorno, potrei vedere quale elemento influenza maggiormente l’andamento del mio grafico e intervenire su quello per eliminare i picchi fuori banda che ci mettono in crisi.
Inoltre potrei, ad esempio, fornire una stampa al mio medico molto più utile e significativa di un vago “non mi sento bene”, per permettergli una diagnosi più esatta dei miei malanni. Oppure allegare il file al social-network dove sono iscritto per completare meglio il mio profilo.
Questo però comporterebbe dei rischi, perché non è escluso che già ora qualcuno stia tentando di ricostruire la nostra mappa completa, e agevolare questo compito fornendo spontaneamente dei dati personali molto intimi sarebbe pericoloso. Sono infatti ormai parecchi i dati relativi alla nostra persona che mettiamo in rete rispondendo a messaggi di posta, test, sondaggi, interviste, o compilando registrazioni varie a enti, banche, associazioni, aziende, concorsi ecc.ecc. Tutte queste informazioni relative alla nostra privacy, se messe insieme, forniscono un ritratto abbastanza preciso della nostra identità e restano in memoria di qualche server, non sono come le chiacchiere che facciamo tra amici, e non sappiamo che uso se ne farà, se va bene solo per mandarci pubblicità, ma potrebbero anche essere utilizzate per scopi illeciti e procurarci problemi seri. Per cui è meglio che non metta in mano ad altri anche il grafico delle mie emozioni e dei miei sentimenti, almeno quelli preferisco tenermeli per me…
giovedì 22 luglio 2010
L'aquilone
La nostra vita, o la mia almeno, è come un lungo film che ci tiene attenti nelle scene d'azione, che ci fa dormire nei lunghi momenti noiosi, che ci fa ridere nei momenti comici, che ci fa piangere nei momenti drammatici, che ci fa sognare nelle scene d'amore. Poi spesso arriva la pubblicità , allora si mette in pausa il film della vita reale e si esce a respirare aria fresca, di notte a guardare il cielo stellato, o le aurore boreali, o le comete, di giorno a guardare gli arcobaleni e gli aquiloni che attraversano il cielo.
Di questi se ne vedono di tutti i colori, e a volte si insegue quello più appariscente, quello che affascina per i disegni e le ghirlande più belle, senza averne realmente in mano il filo che lo trattiene. Di aquiloni così ne ho inseguiti da sempre, e anche recentemente ne ho visto uno impigliato e ingarbugliato tra i fili della luce. Mi sono preso la scossa per raggiungerlo ed afferrarlo, poi quando l'ho avuto tra le mani mi sono reso conto che non era di seta luccicante come sembrava in volo, ma era di carta e di stecche come gli altri, e l'ho lasciato andare.
martedì 20 luglio 2010
L'altra sponda
Sarà il caldo, ma senza rendermi conto sto nuovamente scivolando nell'aridità di espressione che mi fa saltare giornate intere prima di trovare un nuovo spunto da commentare o semplicemente qualcosa di interessante da dire. Forse il pozzo è ormai esaurito e occorre trivellare da un'altra parte, come fanno per il petrolio, invece di raschiare il fondo dello stesso barile...
Oppure la verità è un'altra: parecchi mesi fa mi ero fermato davanti ad un fosso da saltare, ed avevo detto: domani ritorno e forse avrò il coraggio di saltare...
E' passato quasi un anno, e sono ancora davanti a quel fosso.. forse è questo che mi blocca ancora adesso... L'ho scritto anche giorni fa su FB : "C'è un'altra sponda per tutti: chi non la vede neppure, chi la ignora, chi ci cammina a fianco ma non osa mai saltare, chi ci prova e cade nel fosso, chi la raggiunge, ma poi si accorge che era già su quella giusta, e non sa tornare indietro....."
Ma forse non sono tante persone diverse, è sempre la stessa in vari momenti della sua vita...
Oppure la verità è un'altra: parecchi mesi fa mi ero fermato davanti ad un fosso da saltare, ed avevo detto: domani ritorno e forse avrò il coraggio di saltare...
E' passato quasi un anno, e sono ancora davanti a quel fosso.. forse è questo che mi blocca ancora adesso... L'ho scritto anche giorni fa su FB : "C'è un'altra sponda per tutti: chi non la vede neppure, chi la ignora, chi ci cammina a fianco ma non osa mai saltare, chi ci prova e cade nel fosso, chi la raggiunge, ma poi si accorge che era già su quella giusta, e non sa tornare indietro....."
Ma forse non sono tante persone diverse, è sempre la stessa in vari momenti della sua vita...
giovedì 15 luglio 2010
Remake
In un commento di ieri ad un'amica, ho citato un vecchio filmato al ralenti Vianello-Mondaini, ma ce n'è una simpatica versione aggiornata, alla fine della canzone di cui al link allegato, anche della coppia Mastrandea-Cortellesi. Entrambe prendono in giro, per restare in tema di menestrelli, la visione eterea e sdolcinata con cui i lirici descrivono l'amore, come qualcosa di celestiale anziché di decisamente terreno...
http://www.youtube.com/watch?v=88juOMDziVg&feature=channel
http://www.youtube.com/watch?v=88juOMDziVg&feature=channel
lunedì 12 luglio 2010
Pensierino notturno
Tengo a precisare:
Questo ruolo da menestrello che mi sono attribuito nel gruppo di amici di FB, e per il quale non temo di perdere la mia rispettabile faccia, ammesso che sia tale, e la mia reputazione, ammesso che ne abbia, è una parte che mi piace recitare e che mi si addice, per età e condizione mentale e fisica, e me la tengo anche se mi sta procurando commenti un pò sarcastici, come se mirassi a chissacosa dedicando poesie a giovani donne.
Vorrei chiarire di non confondere il mezzo con il fine: a me piace scrivere poesie e lo faccio indipendentemente dalle destinatarie, che mi danno uno spunto e un riferimento d'immagine e di caratteri individuali, ma nient'altro. Volendo potrei scrivere anche poesie a figure immaginarie, o, chessò, alle cantanti e alle attrici in voga, ma le amiche di FB mi ispirano di più, pur non turbandomi i sonni.
E che sia chiaro una volta per tutte, anche a chi mi ha mandato oggi un avvilente messaggio di compatimento, che respingo al mittente per la sua idiozia...
Questo ruolo da menestrello che mi sono attribuito nel gruppo di amici di FB, e per il quale non temo di perdere la mia rispettabile faccia, ammesso che sia tale, e la mia reputazione, ammesso che ne abbia, è una parte che mi piace recitare e che mi si addice, per età e condizione mentale e fisica, e me la tengo anche se mi sta procurando commenti un pò sarcastici, come se mirassi a chissacosa dedicando poesie a giovani donne.
Vorrei chiarire di non confondere il mezzo con il fine: a me piace scrivere poesie e lo faccio indipendentemente dalle destinatarie, che mi danno uno spunto e un riferimento d'immagine e di caratteri individuali, ma nient'altro. Volendo potrei scrivere anche poesie a figure immaginarie, o, chessò, alle cantanti e alle attrici in voga, ma le amiche di FB mi ispirano di più, pur non turbandomi i sonni.
E che sia chiaro una volta per tutte, anche a chi mi ha mandato oggi un avvilente messaggio di compatimento, che respingo al mittente per la sua idiozia...
S.O.S. merlo..
Ho perso mezza giornata per cercare una soluzione che salvasse un piccolo merlo, strappato due volte dalle grinfie della mia gatta, e ridarlo alle cure di sua madre senza che fosse di nuovo preda del felino. Lo so, ci sono problemi più gravi e di animali, ma non solo di animali, ce ne sono milioni al mondo che muoiono ogni giorno, però questo piccolo dramma ce l'ho sotto gli occhi e mi piacerebbe evitarlo, perché ho tenuto questa creatura in mano sia ieri sera che oggi, quando l'ho sottratto alla gatta, e mi ha fatto pena il suo terrore e il suo batticuore tumultuoso.
Ora sta in una gabbia in giardino, ma la gatta, che non posso allontanare, segue tutti gli spostamenti e soprattutto tiene lontana la merla madre che svolazza sui rami soprastanti lanciando continui richiami.
Non essendo in grado di nutrirsi da solo, so che l'uccelletto è destinato comunque a morire, ma aprire la gabbia e farlo azzannare di nuovo dal gatto è un gesto che non riesco a fare.
Sia in casa che sul web, dove ho chiesto consiglio, mi dicono in pratica di non ingigantire i problemi e di pensare a cose più serie, ma ormai mi sono fissato che questa piccola buona azione devo riuscire a farla, e forse ci riuscirò, se la notte mi porta un buon consiglio....
domenica 11 luglio 2010
Dedica di Domenica
Mi è già capitato di dovermi far perdonare da un’amica, per qualche bisticcio ed attrito causato dalle mie infelici battute, con il regalo di una poesia, l’unica cosa che mi posso permettere e che so fare. Oggi è il turno di un’altra vittima delle mie impertinenze, che lascio riconoscere dagli amici più stretti….
Ho cercato nel cielo
tra migliaia di stelle
la mia orsa minore,
senza mai riconoscere
l’una più evanescente.
Ho seguito parole
come sugheri a galla
snocciolati a segnare
le tue reti sommerse
di inquietudini accese.
Ho sentito la voce
di strumenti in crescendo,
e seguito indirizzi
di messaggi volati
dal tuo aliante leggero.
Ho letto il tuo sentirti
dolcemente in amore,
e ascoltato i racconti
dedicati a presenze
affioranti per te.
Ho inspirato il profumo
della tua sigaretta
attraverso spirali
disegnate sul web.
Ho rapito un’immagine
per aprire il sipario
dei tuoi biondi capelli,
per guardarti negli occhi,
per rubarti un pensiero.
Ma quel gesto ho pagato
come garza strappata,
la tua iride bolla
per incanto scoppiata.
Sul mio piatto soltanto
il sapore pungente
delle mandorle amare,
e teredini lente
a scavare di nuovo
il mio logoro scafo.
sabato 10 luglio 2010
Barbarie cinesi
I cinesi,nonostante il loro grande progresso, oltreché distinguersi per lo scarso rispetto dei diritti umani, ne hanno notoriamente ancora di meno per gli animali, visto che continuano a stipare cani in gabbie orrende per venderli poi al mercato e mangiarseli. Ma non sapevo di un'altra piacevolezza che riservano agli orsi.
Nelle cosiddette "fabbriche della bile" questi poveri animali vengono tenuti segregati a vita in anguste gabbie, con un catetere perennemente inserito nella cistifellea per estrarre la bile, che poi viene venduta a caro prezzo per ricavarne prodotti per la medicina cinese.
Con indicibile sadismo, le condizioni dell'orso vengono mantenute intenzionalmente disagiate perché la sua rabbia e il suo stress secerni bile in abbondanza.
Con altrettanto sadismo, io prenderei questi simpatici carcerieri, metterei loro un grosso catetere nel sedere e, non dico a vita, ma per un bel pezzo farei loro dei clisteri permanenti, in modo che passino le giornate tra prenderlo in quel posto e il cesso.... E non ditemi che sono cattivo, perché se lo fossi li metterei nella gabbia insieme agli orsi che torturano, per vedere l'effetto che fa....
mercoledì 7 luglio 2010
Due ragazze speciali
A volte è il caso a farti trovare la persona giusta che ti può far cambiare opinione su un'azienda, un ente o una società. Ieri in un sol giorno, ho incontrato due di queste persone.
1) Avevo accettato, già sei mesi fa, un'offerta della nostra compagnia telefonica nazionale, con cambio di gestore. In tutto questo tempo, nonostante i numerosi solleciti, la ripetizione della procedura e la firma del contratto per ben tre volte, il passaggio non era andato in porto. Ero così esasperato che ogni volta che qualche call center mi ricontattava senza minimamente conoscere tutti i precedenti della vicenda, strapazzavo le malcapitate telefoniste che con voce suadente tentavano di ripropormi la stessa "nuova offerta speciale".
Poi nei giorni scorsi ho visto in TV lo sceneggiato con la Ferilli, dove si illustrava, credo verosimilmente, la sconcertante realtà lavorativa di un gruppo di ragazze precarie di un call center, con la loro stressante e vitale necessità di perfezionare giornalmente dei contratti. Così ieri, quando per l'ennesima volta sono stato contattato da uno sperduto call center meridionale, ho resistito alla tentazione di mandare subito al diavolo la telefonista e le ho lasciato illustrarmi di nuovo tutta la ritrita "offerta speciale".
Poi pacatamente le ho fatto presente tutta la mia ponderosa cronistoria. Questa volta non mi sono sentito rispondere, come altre volte, " forse ci sono stati dei problemi, mi scusi, buongiorno", ma la ragazza mi è parsa prendersi molto a cuore il problema. Così, nonostante fossi molto scettico, le ho lasciato ripetere ancora una volta la registrazione del contratto, sapendo quanto sia importante, per queste "co.co.pro" o similari, concludere positivamente un contatto.
Nella stessa giornata, la ragazza mi ha richiamato due volte, come aveva promesso, per aggiornarmi sulla situazione della mia pratica, di cui aveva ricostruito l'iter.
Direi che se tutte agissero così, la nostra compagnia telefonica andrebbe molto meglio. Probabilmente, vista la cronica disorganizzazione di quest'ultima, finirà come le volte precedenti, ma comunque ci tengo a dire grazie a Pinuccia di Catania, per la sua premurosa assistenza.
2) Sempre ieri sono andato in un grosso centro commerciale, rassegnato ad acquistare una nuova tessera per la visione di programmi TV di una nota rete televisiva, visto che mi era stato criptato il segnale, nonostante avessi ancora un contratto attivo in corso. Avevo speso il pomeriggio precedente nel vano tentativo di parlare con un operatore per spiegare la mia situazione, facendo ripetutamente il numero (a pagamento) della ipotetica assistenza, aspettando minuti in attesa, riascoltandomi tutta la tiritera dei messaggi su disco e premendo tutti i possibili tasti 1,2,3, ecc., ma non ero uscito vivo dal quel labirinto cieco.
Avevo avuto in precedenza esperienze deludenti per informazioni richieste agli addetti di quel reparto. Stavolta ho avuto la fortuna di incontrare una fata dai capelli azzurri e la bacchetta magica. La ragazza a cui ho esposto il mio problema mi ha dedicato una mezz'ora buona, si è informata a fondo dei dettagli, ha aperto una confezione per leggersi tutto il regolamento, non si è rassegnata neppure quando volevo comunque acquistare una nuova tessera per chiudere la faccenda, si è attaccata al telefono per minuti interi finché non è riuscita a parlare con l'azienda, ha fornito tutti i miei dati e si è fatta spiegare cosa occorreva fare per eliminare il problema... Insomma una cosa strabiliante, mai vista neppure in un negozio privato, meno che mai in un centro commerciale.
Alla fine l'ho fatta arrossire dicendole che era stata meravigliosa, e lei mi ha risposto che in quel centro era una cosa normale. Perfetta risposta, che meriterebbe una lode e un premio. Non ho trovato al momento moduli o cassette dove imbucare, come avrei voluto, una nota di soddisfazione per l'assistenza ricevuta, ma voglio dirle ancora grazie, Alessandra dell'Auchan di Nerviano....
lunedì 5 luglio 2010
All'amica del rosso e del blu
Aspetto ogni giorno
su questa sponda
bottiglie di parole
gettate nel tuo mare
dall’isola che ami.
Qualcuna ne raccolgo
caduta tra le rocce
dalle reti bucate
degli amici lontani.
Vedo dai vetri infranti
volare i tuoi biglietti
come allegre farfalle
da prendere al volo.
Ti immagino inquieta
o forse sognante
spiando il controluce
della tua vaga icona.
Mille indirizzi o nessuno
passionale mittente
per chi sa leggere
od ascoltare i miti
dei tuoi cento concerti.
Racconti del tuo sole
tuffata tra le onde
e le tonde scogliere.
Si leggono risate
descritte con i simboli
di briosi messaggi,
e rispondi agli scherzi
con gli spruzzi giocosi
del tuo chattare allegro.
Oppure lanci pietre
dai castelli di sabbia
delle tue proteste,
roventi barricate
contro i mali del mondo.
Ma soprattutto è amore
che cerchi o che ritrovi
che canti o che ripensi
altalenando appesa
ai fili trasparenti
della tua ragnatela.
domenica 4 luglio 2010
Partenze
Tempo di vacanze, chi parte, chi si lascia, temporaneamente o meno, e chi resta...
Auguro a tutti quelli che restano di avere qualcuno a cui dedicare una canzone come questa, ascoltata oggi su Facebook, per rendere meno doloroso il distacco...
Auguro a tutti quelli che restano di avere qualcuno a cui dedicare una canzone come questa, ascoltata oggi su Facebook, per rendere meno doloroso il distacco...
venerdì 2 luglio 2010
Un giorno, un addio
Il fiume serpeggia verde e pigro
tra canne vibranti sottovoce,
e un corteo di eucalipti
agita la criniera
contro il verde delle colline
e il lontano azzurro dei monti.
Resto a guardare
le calde distese di grano
pettinato dal vento,
e le serre luccicanti laggiù
come abbagli di sole.
Le viti colano grappoli
come nere stalattiti,
gli olivi avvitati come funi,
come trecce di bambina,
come un’ulcera contorta
che scava la ferita
del tuo abbandono.
Una lucertola accarezza le pietre,
gira il capo e guarda
l’innocua ombra
del mio vecchio tronco
ormai pietrificato.
Il vento smeriglia
frammenti di conchiglie,
e le tue ultime parole
di carta vetrata.
E le alghe fileggiano in mare,
ricordo dei tuoi sciolti capelli.
A terra un fiore d’ibisco
spalanca la bocca assetata
cercando ancora la tua mano.
Un sole timido dietro nuvole inquiete
scorre sulle mie palpebre,
finché la sera scende
senza un volo di rondini
a scacciare il tormento
dei miei moscerini.
tra canne vibranti sottovoce,
e un corteo di eucalipti
agita la criniera
contro il verde delle colline
e il lontano azzurro dei monti.
Resto a guardare
le calde distese di grano
pettinato dal vento,
e le serre luccicanti laggiù
come abbagli di sole.
Le viti colano grappoli
come nere stalattiti,
gli olivi avvitati come funi,
come trecce di bambina,
come un’ulcera contorta
che scava la ferita
del tuo abbandono.
Una lucertola accarezza le pietre,
gira il capo e guarda
l’innocua ombra
del mio vecchio tronco
ormai pietrificato.
Il vento smeriglia
frammenti di conchiglie,
e le tue ultime parole
di carta vetrata.
E le alghe fileggiano in mare,
ricordo dei tuoi sciolti capelli.
A terra un fiore d’ibisco
spalanca la bocca assetata
cercando ancora la tua mano.
Un sole timido dietro nuvole inquiete
scorre sulle mie palpebre,
finché la sera scende
senza un volo di rondini
a scacciare il tormento
dei miei moscerini.
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