giovedì 11 novembre 2010

Erato e il cigno


Erato era una giovane musa che ogni giorno si recava in riva ad un laghetto, vestita con un peplo trasparente e una corona di rose tra capelli. Sedeva sulla sponda suonando la sua lira e cantando melodiose arie, e tutti pesci accorrevano ad ascoltarla. Un giorno molto afoso che era molto accaldata e voleva rinfrescarsi, deposte le vesti, entrò in acqua e seduta sul fondo iniziò a bagnarsi il bel corpo e i capelli disciolti. Ma non si accorse che la corona di fiori, caduta in acqua, si stava allontanando al largo.
Un cigno che l'aveva ascoltata ed ammirata tutti i giorni, senza il coraggio di avvicinarla, quella volta era venuto a nuotarle vicino, affascinato dalla bellezza delle sue forme. Vide la corona galleggiare e approfittò dell'occasione per raccoglierla e riportarla alla bella bagnante. Erato ringraziò il cigno accarezzandogli il lungo collo, e il cigno sentì un forte turbamento che percorreva tutte le sue bianche piume.
Poi la musa risalì sulla riva, si distese per asciugarsi al sole e si addormentò.
Il cigno uscì dall'acqua, si avvicinò ad Erato dormiente e cominciò a carezzarle il corpo col suo lungo collo, poi cercò di beccarla delicatamente nelle pieghe più nascoste, ma temeva che lei si svegliasse. Allora cercò di suonare la lira per conciliarle meglio il sonno, ma beccando le corde queste si ruppero con uno schiocco stridente ed Erato si svegliò all'improvviso. Vide la sua lira rotta e, piena di collera, inseguì il cigno che cercava di fuggire strepitando per tornare in acqua o alzarsi in volo.
Prima che lui riuscisse a spalancare le sue grandi ali, lo afferrò per il collo, poi prese una delle corde della lira e lo strozzò. E il povero cigno, che di solito sapeva fare soltanto uno sgraziato verso stridulo e molesto, con un ultima esalazione emise un lungo canto d'amore.

Nessun commento: