martedì 9 novembre 2010
La fata e lo spaventapasseri
C'era una volta uno spaventapasseri in un campo di verdure. Non gli importava molto di essere vecchio e stracciato, ma non sopportava più di essere piantato in terra senza potersi muovere, come vedeva fare ai contadini e ai suoi animali. Ogni tanto, quando il campo era deserto, vedeva arrivare una fata, col suo alone di luce attorno alla bionda chioma e un alito di vento sulle vesti leggere, che con la bacchetta magica veniva a toccare i cavoli per trasformarli in bambini. Quando c'era lei, le canne suonavano come flauti, i rami come arpe, le zucche e le zucchine come viole e violini, e una soave musica si diffondeva nell'aria.
Un giorno passò un vampiro volando sopra quel campo, vide la fata e, attratto dalla sua candida pelle, cercò di morderla sul collo. Ma la fata aveva la bacchetta magica che la proteggeva come una cappa di vetro. Allora il vampiro volò in alto, poi piombò in picchiata sulla fata e riuscì a strapparle la bacchetta. La fata, sentendosi indifesa, corse a ripararsi dietro lo spaventapasseri. Il vampiro avrebbe voluto morderla ma, anche se non era un passero, si spaventò molto davanti allo spaventapasseri, e lasciò cadere la bacchetta che aveva nel becco.
La fata raccolse la sua bacchetta e trasformò subito il vampiro in un piccolo pipistrello, che, impaurito dal sole, volò via per rifugiarsi in una buia grotta.
Allora lo spaventapasseri chiese alla fata se, per premio, poteva trasformarlo in un giovane contadino, così avrebbe potuto piantare più cavoli per fare bambini, e curare zucche, zucchini, canne e ramoscelli per fare musica al suo arrivo.
La fata esaudì quel desiderio e lo spaventapasseri divenne un bel giovanotto. Però, invece di curare il campo, si mise a corteggiare la fata con parole così ardite che alla fine lei, offesa ed indignata, con un colpo di bacchetta magica trasformò il giovane in un maialino, che si allontanò grugnando e grufolando nell'orto. E poichè per consolarsi si mangiò tutte le verdure, quando arrivò il contadino si beccò pure delle frustate sul groppone.
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1 commento:
La racconteremo a Sofia prima di andare a letto
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