giovedì 21 gennaio 2010
Frammenti del passato
Un bambino di volontà, la sua fragile torre di dadi ha investito un vento di parole, e già l'antica lebbra ride dai facili bottoni delle mie cicatrici.
Dieci dita sottili, succhielli d'acciaio nell'umida argilla delle mie tempie, e i tuoi occhi un aratro fra le pietre di cartone della mia fortezza.
Nell'arena del tuo corpo un toro già trafitto, una maschera di forza, un traliccio caduto nel groviglio dei tuoi fili. La mia marionetta dalle braccia scariche rituffate nelle tasche profonde del tuo volermi, mentre i conigli bianchi della mia paura di averti ancora passano una lingua ruvida sulle dolci ferite di sempre.
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