sabato 16 gennaio 2010

La pianta e la spina


Avevo una bella pianta grassa, un Echinocactus, senza rami per protendersi in alto, senza foglie per respirare bene, senza gli occhi dei fiori per guardarsi attorno, ma piena di spine per difendersi.
Però pungeva solo se afferrata incautamente, perché se presa con delicatezza la si poteva perfino accarezzare. Un giorno che ero disattento e nervoso urtai sbadatamente il suo vaso, lei cadde a terra e quando la raccolsi mi trafisse la mano, anche se ora stavo attento a maneggiarla. Reagii infilzandola con un punteruolo, per non rischiare di ferirmi ancora, e la portai fuori di casa, abbandonandola al freddo dell’inverno. Ma cadendo aveva perso una spina, e quando raccolsi la terra dal pavimento la spina mi entrò profonda nel palmo, e mi tormenta ancora adesso.

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