lunedì 11 gennaio 2010

VOLO CIECO


Era uno di quei Piper monomotore ad elica che vediamo spesso volteggiare sopra le nostre spiagge con un lungo festone attaccato in coda che pubblicizza qualcosa. Un giorno un altro piccolo aereo acrobatico gli piombò addosso mentre faceva pazze evoluzioni e giri della morte, sfondandogli il parabrezza e distruggendo la strumentazione di bordo, bussola inclusa, e spezzandogli il timone di coda con tutti i comandi di controllo del volo. Il piccolo Piper iniziò a sbandare e a mulinare nel cielo, mentre il suo festone troncato serpeggiava malinconicamente verso il mare.
Come una cicogna accecata dai pallini di un cacciatore, incapace di governare, perse la rotta e continuò a planare seguendo le correnti e veleggiando come un aliante senza pilota. Nessun soccorso arrivò a guidare il suo volo cieco, cercando di riportarlo a terra.
Poi dalla coda tronca iniziò ad uscire un fumo denso. Senza più il suo festone, iniziò a volteggiare nel cielo descrivendo col fumo parole di aiuto, poi di protesta e di rabbia per la sua situazione che nessuno vedeva e cercava di risolvere. Lo seguii con lo sguardo leggendo tutti i suoi messaggi, ma incapace di far qualcosa per evitare che precipitasse definitivamente.
Venne la notte e il piccolo velivolo proseguì il suo volo senza meta, guidato solo un poco dalla luce della luna davanti a sé. Allora accesi una lunga striscia di fuochi sulla battigia, sperando che riuscisse ad intravedere quel barlume e seguirlo per atterrare.
Ma i miei fuochi di paglia si confondevano con i fari delle auto della litoranea adiacente. Il Piper cercò di atterrare ma capottò sull’asfalto, finendo di distruggersi, mentre le auto continuarono a sfrecciare senza fermarsi. Mentre mi allontanavo, dal suo rottame accartocciato si levò un’ultima scritta fumeggiante e lessi: “ Deficiente …ente… ente…ente !”

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