lunedì 15 febbraio 2010

Silenzio assordante


Non sempre, ma frequentemente, in casa mia si parla poco, lo stretto indispensabile, a volte non si parla affatto, alle domande segue spesso silenzio, e bisogna interpretare le espressioni per indovinare una qualche risposta o capire se avevi per caso fatto una domanda scema.
Perfino gli animali non si sforzano più di tanto a far versi: il cane non abbaia, ma se vuole uscire o entrare dà una zampata alla porta, se gli è finito un gioco sotto un mobile al massimo emette un leggero guaito. Il gatto non miagola, quando ha fame comincia a correre avanti e indietro finché non lo segui in cucina, se vuole uscire si aggrappa alle poltrone finché non ti alzi ad aprirgli.
Siamo così abituati al silenzio, che se suona il campanello o il telefono uomini e animali saltano in aria come se fosse un allarme antiaereo. L’unica eccezione è mia moglie, che ha una voce squillante e se non riceve risposta la alza ancora di più pensando di avere a fare con dei sordi.
Se le parole fossero soldi, abbiamo risparmiato tanto che ora saremmo tutti milionari.

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