giovedì 18 novembre 2010
La canna e la pastorella
C’era una grossa canna, alta, nodosa e forte in un canneto in riva al fiume. Non aveva piume in cima e non si piegava sibilando al vento, mentre le canne più giovani e snelle vibravano e risuonavano ad ogni folata. Però non era un suono musicale, ma una specie di fischio sempre monotono.
C’era una pastorella che veniva d’estate a fare il bagno nel fiume, e si nascondeva nel canneto per spogliarsi. Le giovani canne, vedendo le leggiadre grazie della pastorella, fischiavano anche più forte, si flettevano e la accarezzavano con le loro piume mentre lei scendeva nell’acqua. E ogni volta beffeggiavano l’inflessibile canna, che era sempre silenziosa ed evitava perfino di sfiorare la pastorella, da quando una volta, per toccarla, l’aveva graffiata con le sue lamine taglienti.
Poi un giorno un picchio entrò nel canneto e fece dei buchi sulla vecchia canna per cercarsi un nido, e quando arrivò il vento da quel duro legno non uscirono fischi sibilanti, ma dei suoni dolci ed armoniosi.
La pastorella ascoltò quei suoni e pensò di costruirsi uno strumento con quella canna per passare il tempo mentre curava le pecore. Tagliò la canna bucata e la portò a suo padre, che la intagliò ad arte, aggiungendo altri buchi, fino a trasformarla in un bel piffero.
La pastorella imparò a suonare molto bene il suo strumento, e lo portava sempre con sè anche quando tornava nel canneto per fare il bagno. Le giovani canne, quando lei suonava, smettevano di fischiare e ascoltavano rapite quella musica, ma erano un po’ invidiose perché la vecchia canna era diventata un bello strumento levigato che emetteva seducenti melodie, e soprattutto perché era sempre accarezzata dalle mani della bella pifferaia e baciata dalla sua bocca.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
il racconto ci porta in un paesaggio campestre e silvano che forse abbiamo lasciato andare via è un bel racconto musicale Cannamaur
(ti chiedo di visitare il blog Cannamaur accedendo al link di seguito http://cannamaur.blogspot.com/
Grazie)
Posta un commento