giovedì 31 dicembre 2009
Menu' fisso
Per il cenone di S.Silvestro ho invitato un'amica che ha un terrore pazzesco ed insieme schifo tremendo dei topi. Allora per scherzo ho preparato un menù speciale da sottoporle stasera:
ANTIPASTI
Cocktail di code di topo
Crostini di fegato di topo
Involtini di topolini
Patè di pantegana
PRIMI PIATTI
Topoloni gratinati
Topini bucatini
Rattoni ai 4 formaggi
Vermicelli di topo morto
T'imballo un topo in cartoccio
SECONDI PIATTI
Rognoni di topo trifolati
Costolette di topo magro
Polpettone di topo macinato
Trippa di topo avvelenato
Caccole di topo al burro
Sformato di topo deforme
DESSERT
Crostata di croste di topo
Frullato di topo semifreddo
Topo affogato nel caffè
BUON APPETITO !
mercoledì 30 dicembre 2009
Disgelo
Finalmente la neve si è sciolta, ed ho potuto fare un'ispezione del mio verde per scoprire i morti ed i feriti causati, non tanto dalla neve, ma dal gelo precedente.
Anche se non ho più la febbre maniacale di seminare e far crescere l'intera enciclopedia dei fiori delle piante nella serra privata che è diventato il mio giardino nel tempo ( nei vent'anni in cui quest'hobby è restato al primo posto della mia classifica, ho collezionato 173 diverse specie di vegetali in questo limitato spazio , e anche se ci sono stati tanti aborti e morti premature, ce n'è ancora abbastanza per dare all'area l'aspetto di una foresta amazzonica più che di un giardino...)
Una volta, quando il mio pollice non era di un verde sbiadito come ora, mettevo molta più cura nel proteggere le mie creature dai rigori invernali. Ora invece lascio fare alla natura, così sopravvivono solo i più forti e nel contempo si libera un po' di spazio per i superstiti, che possono allargare un po' le radici e i rami, con anche un miglioramento estetico di tutto l'insieme architettonico.
Cio' non toglie che ogni volta che trovo tristemente morta una delle mie piantine, stroncata dal freddo o anche dal caldo, è una stretta al cuore, perchè, come per gli animali, per me alle piante manca solo la parola. Per il resto, anche se non camminano, si muovono molto e sono, chi più chi meno, intelligenti (come capita anche agli uomini).
E poi sono indiscutibilmente belle, non solo le più appariscenti come i fiori, ma anche le più modeste, specie se si fa una macrofoto e le guardi da vicino.
Così anche quest'anno ho raccolto i miei piccoli cadaveri e li ho portati nel piccolo cimitero dove dormono tutte le vittime degli inverni passati e dove ogni tanto, a primavera, qualche piccola gemma risorge a rallegrarmi la vista e a confortarmi che la vita, a differenza di noi umani, per questi piccoli esseri continua anche dopo la morte.
martedì 29 dicembre 2009
Blak-outs
Ho visto un servizio fotografico sulle baraccopoli, i cosiddetti "slums", delle periferie indiane di Mumbay o Dehli, con baracche fatiscenti di latta e di fango, senz'acqua nè luce, le donne che cucinano su un rozzo focolare e lavano i panni in un lurido fiumiciattolo maleodorante, dove gli uomini si lavano anche i denti, tra cumuli d'immondizia (ma questi ultimi ce li abbiamo anche noi...).
Mi ha ricordato un mio lontano viaggio a Calcutta, dove i paria dormivano ( e morivano) per strada, grappoli di stracciati bambini si attaccavano all'auto, i muri erano pieni di cacche di vacca spiaccicate per farne combustibile, e tanta gente faceva abluzioni in un Gange putrido.
Siamo così abituati a vivere al caldo confortevole delle nostre belle case, che solo qualche grosso inconveniente ci può far render conto di cosa significa sopravvivere senza tutti i nostri conforts.
Quest'inverno ho subito alcune di queste spiacevoli situazioni: si è bloccato l'impianto di riscaldamento tre volte, un'interruzione della linea elettrica mi ha lasciato al buio per un week-end, il freddo mi ha gelato le tubazioni e sono rimasto senz'acqua due giorni, la neve mi ha abbattuto l'antenna TV e non ho potuto vedere la televisione (ma questo non è stato un danno...). Certo, niente di paragonabile alla vita nelle bidonville indiane, però non dovrebbero capitare queste nostre piccole calamità per farci pensare a quanti, meno fortunati di noi, vivono disagi e miserie ben più grandi per tutta la loro esistenza.
domenica 27 dicembre 2009
Teniamoci vicino al cuore
Oggi vorrei postare questa canzone che una mia lontana ( ma anche virtualmente vicina) amica ha dedicato ad una persona cara in un particolare momento che non conosco, ma che immagino.
Come capita spesso quando ascoltiamo le parole di una bella canzone, ci sembra che esse si adattino a momenti e situazioni che viviamo o abbiamo vissuto, e così le memorizziamo come se avessero interpretato qualcosa che volevamo esprimere, ma non riuscivamo a dire così efficacemente.
E' lo stesso effetto che mi hanno dato queste parole, e ne voglio conservare alcune anch'io, "prima che il tempo ci porti via"
Come capita spesso quando ascoltiamo le parole di una bella canzone, ci sembra che esse si adattino a momenti e situazioni che viviamo o abbiamo vissuto, e così le memorizziamo come se avessero interpretato qualcosa che volevamo esprimere, ma non riuscivamo a dire così efficacemente.
E' lo stesso effetto che mi hanno dato queste parole, e ne voglio conservare alcune anch'io, "prima che il tempo ci porti via"
sabato 26 dicembre 2009
Natale che fu
Mi sono svegliato in piena notte perchè ho sentito abbaiare il cane, ho aperto la porta della camera e sul pianerottolo, difronte alla camera dei ragazzi, c'era come una pedana, forse una rete di letto, con sopra uno stupendo presepe perfettanente montato e illuminato, con rocce, capanne e statuine che non ricordavo di aver visto sul nostro vecchio presepe inscatolato da anni in cantina. Sono rimasto a bocca aperta a chiedermi da dove venisse e chi avesse montato tutto quel bel plastico in quelle poche ore notturne, quando ho visto un chiarore intermittente venire dal pianterreno. Sono sceso di sotto e in sala c'era un magnifico albero di Natale, sfavillante di luci e di addobbi.
Ancor più meravigliato, mi sono chiesto chi mai e perchè avesse pensato ad un regalo del genere e a fare questa sorpresa, lavorando evidentemente durante la notte. Piuttosto scettico sulla probabilità che fosse uno dei figli, da tempo ormai non più disposti a continuare per Natale, a parte i regali, questi riti e queste suggestive tradizioni, ho pensato che l'unica artefice potesse essere mia moglie, per un improvviso nostalgico revival delle antiche atmosfere natalizie.
Sono salito nuovamente di corsa in camera per vedere se lei fingesse di dormire, l'ho chiamata e l'ho scossa, ma era realmente addormentata. Allora sono entrato pian piano nella camera dei ragazzi, mi sono avvicinato e ho visto, con uno stupore indicibile e un tuffo al cuore, come in una visione, i due lettini affiancati che usavamo tanti anni fa quand'erano piccoli, e sopra i cuscini le teste bionde addormentate dei miei due bambini, proprio com'erano trent'anni fa.
In quel momento preciso ho capito che stavo sognando e mi sono svegliato realmente.
venerdì 25 dicembre 2009
Buon Natale Cris
Dedicato a colei che, tra una formula e l'altra del suo mondo di numeri, regge ancora oggi i fili della mia marionetta, io da sempre l'albero che tende i rami in alto e che il vento strappa via, lei l'albero che ha radici ben salde a terra, quella che incontrai un giorno lontano dietro l'angolo della mia inquietudine, e a cui dedicai questi pochi versi, forse dimenticati, o forse mai letti:
Oggi ho scoperto
carabine di sguardi
sul tuo viso,
e un aliante di risa
tra nuvole di denti
e un vapore di sole
tra le girandole allegre
dei tuoi fiocchi rossi.
Intenerisce piano
il mio asfalto del cuore
e bruciano i crisantemi
di un lungo inverno
alle folate calde
della tenerezza.
E nel tuo mare tranquillo
affonda lentamente
il mio periscopio
di ansia.
giovedì 24 dicembre 2009
Babbo nababbo
mercoledì 23 dicembre 2009
Bianco Natale
(foto di casa, di Nibel e di Pepita innevati)
Come l'anno scorso è arrivata una forte nevicata, e come l'anno scorso mi sono messo laboriosamente a spalare la neve dal mio cortile e dal mio marciapiede per liberare il passaggio di auto e pedoni. Come facente parte di una generazione non molto abbiente ed abituata a sgobbare, non mi viene neppure in mente, in queste occasioni, di ricorrere a mezzi meccanici esterni o spalatori prezzolati, anche perchè in fin dei conti la neve mi piace, non solo per sciare, ma anche da spalare (la mia, non quella degli altri..), lo trovo un esercizio fisico salutare e poi la neve la sposto e la ammucchio con cura e dove più mi piace.
Concezione incomprensibile a mio figlio, che, dal suo punto di vista di bamboccione abituato alla vita comoda, ritiene assurdo che io mi spacchi ( a detta sua) la schiena per spalare, quando c'è tanta gente pronta a farlo a pagamento.
In queste occasioni mi rendo conto che è inutile tentare un punto d'incontro razionale: c'è di mezzo un divario generazionale troppo netto, e poi una mentalità e un'educazione al lavoro troppo diverse perchè questi due cervelli possano comunicare..
martedì 22 dicembre 2009
Brindisi d'annata
A proposito di brindisi per Natale e Capodanno, ho un vecchio amico di Roma, di quando eravamo entrambi ventenni, che non ho più rivisto da quell'epoca, ma mi ricordavo che, oltre essere appassionato di barche, amava la cinematografia e sognava di andare a lavorare a Cinecittà. Giorni fa ho visto su una rivista la foto di un regista con lo stesso nome, l'ho riconosciuto nonostante gli anni passati e mi è venuta la voglia di ricontattarlo.
Ho provato ad inserire il suo nome su Google e ho scoperto che aveva un suo sito, allora gli ho mandato un messaggio, ricordandogli di quando avevamo fatto insieme la traversata da Civitavecchia a Bastia su un vecchio gozzo a vela, e quell'altra volta che, a bordo del suo primo trimarano, si era rotto il timone nella tempesta ed io mi ero buttato con una cima in mare per fare da timone umano. Pochi giorni dopo ho avuto la sorpresa di una sua telefonata, in cui abbiamo ricordato i bei tempi andati.
Ma mi ha lasciato parlare poco: ci teneva a sottolineare che aveva fatto una gran carriera ed anche un mucchio di soldi, magnificava le sue auto, sue ville, le sue conquiste e le sue mogli. Insomma che spendeva e spandeva a piene mani, e si è congedato così, da perfetto "baùscia", come si dice a Milano:
- Ciao vecchio, vieni a trovarmi che ci beviamo un Krug d'annata, non ti dico un 'Clodumesnil' ( Un che cosa? m'inserisco io, e lui scandisce C-l-o-s-d-u-m-e-s-n-i-l) perchè quello - solo 5 bottiglie - ce l'ho in cassaforte e non lo stapperei neanche per una donna, anzi, neanche per il papa...
In quel momento mi sono chiesto per chi cacchio la stapperebbe una di quelle preziose bottiglie, e perchè, non sapendo niente di me, avesse automaticamente escluso che anch'io avessi potuto far fortuna ed essere uno straricco possidente del Nord che pasteggia regolarmente a Closdumesnil. Quasi per ripicca, mentre ancora andava avanti a straparlare, essendo al computer ho inserito velocemente quel nome e ho trovato " Clos Du Mesnil, Champagne Krug, 1000 euro la bottiglia", ma anche il più raro 'Clos D'Ambonnay 96' il più costoso champagne del mondo, 3000 euro la bottiglia, e così l'ho salutato con una battuta, sperando che comunque la prendesse per vera :
- Ciao, vengo spesso a Roma col jet dell'azienda e la prossima volta ti chiamo e faccio un salto a trovarti, ma non sprecare il tuo prezioso Closdumesnil, ti porto io un Clos D'Ambonnay 96' - ce n'ho due cassette- e ce lo sbevazziamo insieme !
Chissà, a proposito di bevute, se ha bevuto questa panzana....
domenica 20 dicembre 2009
Il sogno
L'altro ieri ho fatto un sogno elettrizzante: dopo una vertiginosa discesa sugli sci, con l'affanno di qualcosa che mi stava sfuggendo, sono arrivato su un piazzale dove era in partenza un pullman che ho preso per un pelo. Ho visto un posto libero e vicino a me era seduta una mia vecchissima fiamma, purtroppo deceduta tanti anni fa in un incidente d'auto. Mi guardava sorridendo e sentii subito lo stesso batticuore che mi procurava a quel tempo il solo starle vicino. Le presi la mano che era sul bracciolo e che lei stringeva, come se nascondesse qualcosa in pugno. Le aprii le dita e vidi che aveva dei numeri scritti sul palmo, numeri che, per una specie di presentimento, lessi e rilessi più volte cercando di memorizzarli. Mi svegliai di soprassalto e capii subito che poteva essere un segno del destino: non ho mai giocato al superenalotto, ma questa era un'occasione da non perdere.
Mi precipitai a prendere carta e penna e ricopiai i numeri che ricordavo: purtroppo erano solo cinque e per quanti sforzi mnemonici facessi, il sesto non saltò fuori. Mi vestii di corsa e andai nella ricevitoria più affollata della zona, perchè non volevo che memorizzassero la faccia del futuro vincitore del favoloso monte premi, perchè ero quasi certo di azzeccare la sestina fortunata. Chiesi allo sportello se c'era un sistema già pronto che, avendo 5 numeri sicuri, prevedesse tutte le combinazioni per centrare anche il sesto.
Il gestore mi chiese: " Sicuri in che senso ?" E io: " Sicuri perchè li ho sognati..." " Beh, se tutti quelli che sognano numeri vincessero, avrei sempre la fila fuori della porta" " Lei non si preoccupi, ce l'ha o no questo sistema? "
Mentre lui, sogghignando, stava cercando, mi cadde l'occhio sulla sestina dell'estrazione precedente, ancora esposta sul vetro, e riconobbi con sgomento i miei 5 numeri, già usciti appena tre giorni prima.
Non ebbi neppure il coraggio di chiedergli quante probabilità ci fossero, forse un sestiliardo, che per due volte di fila uscissero gli stessi numeri, biascicai che avevo dimenticato il portafoglio e me ne scappai tra i borbottii di tutti quelli in fila dietro di me.
Ancora adesso sto rimuginando se è stata la mia amica a prendermi in giro o se è stata colpa mia che, anche nei sogni, arrivo sempre tardi a cogliere le migliori occasioni. E così, per un po' di sere, mi addormenterò pensando a quante probabilità esistano che si rifaccia lo stesso sogno e si incontri di nuovo un vecchio amore che ti ridia ancora dei numeri, magari sei o addirittura sette, prima che escano sul serio....
sabato 19 dicembre 2009
Feed the world !
Visto l'esito quasi fallimentare del vertice di Copenaghen, con nessun impegno preciso circa il clima e briciole di sovvenzioni per i paesi sottosviluppati, val la pena, in occasione del Natale, riascoltare questa canzone, che ricordo cantata dai Duran Duran tanti anni fa, ma sempre attuale :
venerdì 18 dicembre 2009
Vedere la luce
In un romanzo che sto leggendo, e che si svolge in Cina, il protagonista narra una sua esperienza fatta assumendo oppiacei, e la descrizione di questi effetti voglio riportarla qui integralmente perchè mi ha colpito non poco :
"Mi sentivo come una dinamo umana. Far l'amore per oltre due ore con il controllo completo del mio orgasmo. Potevo chiaramente sentire l'energia sessuale che cresceva nelle mie budella e si spargeva su e attraverso tutto il mio corpo. Potevo andare avanti tutta la notte, forse tutta la vita, questo sentivo. Lei avrà avuto almeno 20 orgasmi. Eravamo entrambi deliranti nell' amore o persi in qualsiasi cosa fosse. Quando alla fine ho deciso di venire è stato come un'esplosione di luce".
Che le droghe consentissero prestazioni del genere, e che addirittura facessero al culmine vedere lampi di luce, anche se si sta al buio, mi era del tutto sconosciuto.
Inoltre mi sono chiesto se non avessi sempre avuto un'errata cognizione circa l'effetto abbioccante, anzichè superstimolante, degli stupefacenti, donde il pensiero " Ma guarda cosa mi sono perso..." unito al rammarico di essere ormai fuori tempo massimo per simili esperienze estatiche, in quanto verosimilmente neanche una dose da cavallo mi potrebbe più consentire di durare un'intera notte e di vedere alla fine i fuochi artificiali... Al massimo un quarto d'ora, e per vedere la luce dovrei accendere l'abat-jour....
giovedì 17 dicembre 2009
Pets traffic
Ho visto in TV il servizio in cui la Guardia Forestale bloccava in frontiera auto e furgoni pieni di cuccioli ammassati come polli in batteria, senz'acqua nè cibo, strappati prima del tempo alle loro madri da trafficanti senza scrupoli che sfruttano la moda natalizia di regalare queste povere bestiole ai bambini.
Lascerei volentieri questa gente a marcire in galera, anche loro senz'acqua nè pane...
Condivido invece in pieno la campagna della Peta (non solo per le belle conigliette delle foto) che esorta a non comprare i cagnolini (specie a Natale), ma ad adottarli.
martedì 15 dicembre 2009
Proporzioni
Ho ereditato da mio zio la sua libreria, e tra gli altri ho ritrovato un libro di cui mi aveva parlato tanto tempo fa, "Roma 1943" di Paolo Monelli, perchè è citato lui in un episodio di quelle terribili giornate, quando era ufficiale dei granatieri.
Leggendolo, trovo certe descrizioni degli atteggiamenti e delle dichiarazioni del Duce che somigliano in maniera singolare a quelle del nostro premier... Direi però niente di preoccupante, tra i due personaggi resta comunque un grosso divario di esaltazione, di potere e di destini. Infatti il primo è stato giustiziato dagli italiani e, anche se lo meritava, è un brutto episodio che si giustifica solo con il clima di violenza e di guerra di quei giorni, il secondo ieri è stato solo leggermente ferito da uno psicolabile, e anche questo episodio è esecrabile, ma non è proprio il caso di parlare di attacco alle istituzioni, di odio di parte, addirittura di mandanti dell'opposizione. E meno male che era solo una statuetta, se fosse stato un proiettile oggi si scatenava la guerra civile...
lunedì 14 dicembre 2009
La mia realtà
La tecnologia corre così veloce che faccio fatica a seguirla. Prima c'era solo la realtà virtuale ( ad esempio un videogioco), una realtà simulata, chiamiamola "immersiva", dove decidevi di entrare quando volevi evadere un po', ora c'è la realtà aumentata, che al contrario porta la realtà virtuale in una scena reale, sempre tramite un device elettronico. Così ad es. se guardi una mappa stradale, un catalogo o un libro al computer, partono video, audio e animazioni 3D con le quali puoi interagire e che ti danno un sacco di informazioni aggiuntive su quello che stai cercando, in maniera però, a mio parere, molto più "intrusiva", perchè non sei più tu a volertici calare, ma ci vieni trascinato anche controvoglia, secondo i meccanismi mediatici che il marketing impone, come correre sulle montagne russe e non poter più scendere.
Per un giovane potrà anche esser divertente, ma per me, che ho il poco agile abito mentale della generazione precedente, la realtà vera, quella concreta e tangibile, quella che conta, è ancora la realtà che vivo in quel momento, quella che mi sta intorno e mi coinvolge quando tutti i dispositivi tecnologici, cellulari, computer, TV, palmari ecc. sono spenti. Se decido di aumentarmi la realtà e l'orizzonte, utilizzo i miei cinque sensi per andare in montagna, guardare il panorama, respirare aria fine, ascoltare musica in cuffia mangiando un bel panino e tenere per mano una persona cara...
sabato 12 dicembre 2009
Lettera ingiallita
Amore, il nostro è un viaggio su un treno affollato da tutta quella gente che ora ci fa dire: è troppo tardi ormai per noi due soli. Persone incancellabili, eventi inarrestabili, volti, voci, ricordi, rimorsi, paure, allarmi. Vietato fumare, vietato entrare, vietato gettare il passato dal finestrino, vietato amare.
Brevi incontri nei corridoi, uno sguardo scambiato nel riflesso dei vetri, una parola gettata oltre gli sbarramenti, classi, scompartimenti. Una carezza rubata all'occhio del controllore, l'emozione di un bacio nel buio regalato da brevi gallerie.
Come queste rotaie forse le nostre vite s'incontrano all'infinito, e alla prima stazione il mio vagone a destra e il tuo a sinistra.
Prigionieri del presente su un treno sbagliato; il nostro è già passato: correva nell'altro senso, indietro nel tempo. Certo è un brutto salto, ma forse un giorno sarà facile prendermi per mano e saltar giù con me.
giovedì 10 dicembre 2009
Post ai posteri
Facebook ha deciso di creare una specie di cimitero virtuale dove seppellire i profili di tutti gli iscritti deceduti, con tutti i loro contenuti di mails, post, foto e commenti, a cui si potrà accedere per la consultazione delle generazioni future.
Anche se questi "loculi" fossero gratis, non mi prenoto affatto per questo seppellimento digitale. Già ora ho rari lettori e non scrivo certo cose memorabili, figurarsi dopo, con un web sempre più ingolfato da miliardi di parole più o meno intelligenti.
Direi anzi di fare il contrario, per ripulire ed alleggerire il web dal peso di tutto questo chattare, bloggare e videofotografare, cestinando tutti gli accounts che non hanno avuto accessi per sei mesi di seguito.
Da lasciare ai posteri, ci sono già milioni di libri di vera letteratura, scrittori ed autori che sarebbe un delitto perdere a causa della consunzione della carta nel tempo, e solo quelli vale la pena ed è importante impegnarsi a digitalizzare.
mercoledì 9 dicembre 2009
Debacle
Lo sapevo che non era il caso di esaltarsi per una vittoria... La felicità è durata solo tre giorni, oggi il 4 a 1 di ieri sera mi ha riportato alla realtà di una Juve sciatta e scompigliata come una pescivendola, altro che "signora".....
martedì 8 dicembre 2009
Shoppinite acuta
Oggi sono stato anch'io vittima della sindrome del regalo natalizio.
Come tanti esseri colpiti da questa dilagante epidemia, mi sono alzato in preda ad una specie di inspiegabile ansia, come se avessi sognato i numeri vincenti del superenalotto e dovessi correre a giocarli prima che fosse troppo tardi, mi sono vestito come un automa in tenuta da shopping-fan in crisi di astinenza, ho trascinato una moglie riluttante in macchina e mi sono accodato al flusso ininterrotto di auto che, come tanti topolini dietro il pifferaio, si gettavano nel vortice della grande metropoli con le sue luminarie, i suoi pacchi infiocchettati, le sue mirabolanti offerte imperdibili del prendi due e paghi tre.
Giunto nel gorgo della ressa di invasati presi dalla stessa frenesia, in un momento di lucidità ho chiesto "Ma abbiamo un'idea di cosa comprare?" La risposta è stata drammaticamente negativa. Donde l'idea folgorante che sembrava mai avuta prima e partorita da due menti superdotate , consistente in una domanda al rispettivo consorte e successiva telefonata a figli e parenti stretti: "Tu di cosa hai bisogno ?" "Bene, allora quest'anno si fanno solo regali utili, cose necessarie e senz'altro gradite, senza rischio d'errore. Poi a casa si fanno tanti bei pacchetti, ricicliamo anche i fiocchi dell'anno scorso e i bigliettini avanzati, poi il giorno di Natale ce li scambiamo e tutti fanno "Ooohhh, che bello, grazie !, mi serviva davvero!!". In pratica proprio come l'anno precedente...
Così, improvvisamente guariti dalla febbre dell'acquisto compulsivo, siamo tornati soddisfatti a casa...
lunedì 7 dicembre 2009
Speranza
Spero vivamente che i rappresentanti di tutti i 192 paesi che oggi si riuniscono a Copenhagen per discutere sulle emissioni dei gas serra, raggiungano un accordo sulla riduzione di tali emissioni senza ostruzionismi e disimpegni, specie da parte di quelli più ricchi, che poi sono i maggiori responsabili dei cambiamenti climatici che stanno avvenendo con preoccupante velocità sul nostro pianeta.
Personalmente non farò in tempo a subire le conseguenze di questo disastro ambientale, e tra 50 anni non vedo neppure egoisticamente con orrore che le mie ceneri siano sommerse dal mare, visto che sott'acqua ho passato tanto tempo anche da vivo, ma per i miliardi di persone, inclusi i miei figli e i miei nipoti, e di animali, che a quell'epoca dovranno ancora contendersi le terre emerse e fronteggiare la siccità, le scarse risorse, le alluvioni e gli altri sconvolgimenti che l'attuale trend lascia prevedere, non sarà un futuro roseo.
Per questo mi auguro vivamente che i 192 politici che sono oggi arrivati a Copenhagen non ci siano andati solo per visitare la città, bere birra e vedere la Sirenetta....
domenica 6 dicembre 2009
Punteggiatura
Mi era arrivata la seguente pubblicità : "Fai la spesa col GAS !" . Non riuscivo a capire cosa c'entrasse il gas con la spesa, o se andando a far la spesa con la bombola c'è uno sconto.. Allora ho aperto il banner e ho letto in dettaglio : "Iscriviti al Gruppo Acquisto Solidale "... Beh, magari se ci mettete anche i puntini uno capisce meglio...
Mi correggo !
Devo rettificare subito il post di ieri sulla felicità per due ragioni :
Anzitutto perchè sono stato incoerente nell'esaltare un piatto di salsicce (anche se mi piacciono molto) avendo in precedenza parlato a favore della riduzione del consumo di carne ( e relative stragi di animali) a scopo ecologico (riduzione emissioni CO2), ma soprattutto perchè la vera felicità (almeno fino al prossimo turno..) è perchè ieri sera la JUVE ha battuto l'INTER !!!
sabato 5 dicembre 2009
Felicità
La vita è come attraversare una valle rocciosa sotto la pioggia: ci si bagna molto e spesso ci si fa male. Ogni tanto di trova il riparo di un albero e ci si bagna meno, se poi si trova un casolare non ci si bagna affatto, se magari nel casolare c'è anche un camino acceso allora ci si scalda bene, se si ha anche la fortuna di trovarci una donna accanto si prova anche piacere, ma se addirittura sul fuoco c'è un paiolo di polenta e salsicce si raggiunge anche mezz'ora di felicità, almeno finchè non bisogna riprendere il cammino, sotto la pioggia e sui sassi taglienti, prima del prossimo albero, sperando nel prossimo casolare...
( Da un pensiero semiprofondo del sottoscritto durante un digiuno e un clistere...)
giovedì 3 dicembre 2009
La buona novella
In prossimità del Natale, natalità di Gesù Cristo, mi torna in mente la versione laica dell'infanzia e della maternità di Maria, secondo gli scrittori apocrifi dei Vangeli, splendidamente raccontata da Fabrizio De Andre' in questo video del 1970 alla presentazione del suo album "La buona novella". Il discorso contiene tra l'altro accenni a temi che, dopo 40 anni, appaiono assolutamente attuali, come la considerazione islamica, rispetto a Maometto, di Gesù Cristo , e la sua figura umana e non divina di profeta contro i soprusi e gli abusi del potere in nome della fratellanza universale.
Inoltre parla di "chi fa le leggi a suo uso e consumo per potersi permettere il lusso di non rispettarle, e di chi invece le deve rispettare perchè il potere non lo gestisce ma lo deve solo subire ", e qui viene subito in mente chi anche oggi si fa le leggi "ad personam"...
mercoledì 2 dicembre 2009
Inalazioni
Mi ha impressionato leggere che ogni abitante, bambini compresi, del quartiere Tamburi di Taranto inala, secondo uno studio di Peacelink, tanto benzopirene equivalente a 938 sigarette l'anno. Sono "solo" tre al giorno, ma per chi crede di non fumare sono tante. Io ho abitato per anni non molto lontano da una raffineria (ora per fortuna l'hanno chiusa) ma abito tuttora a fianco di una strada statale molto trafficata: non ci sarà certo la stessa concentrazione di Taranto, ma devo dedurre che anch'io mi sono fumato e fumo tuttora almeno un paio di sigarette al giorno.
Pertanto quando prima di un esame mi chiedono "fuma?" e rispondo "No" in realtà dovrei dire "Si, non ho mai smesso", anche se ero convinto di aver smesso da 40 anni... La cosa mi indispone alquanto, anche perchè almeno i fumatori possono scegliersi l'ora per la sigaretta e la marca preferita e comunque inalando provano piacere, mentre io sono solo un povero fumatore passivo.. Ora però, per coerenza, dovrei imprecare di meno nei confronti dei fumatori. Però loro avvelenano se stessi e col fumo anche gli altri, mentre io avveleno solo me stesso... Bella consolazione ...!
sabato 28 novembre 2009
Waiting for..
Sono sempre in attesa, sto aspettando qualcosa o qualcuno da una vita, ma non so cosa, non so chi e non so quando, ma come Argo aspetto, forse prima di morire arriverà il mio Ulisse, come Norah che canta dolcemente la sua attesa, e piano piano mi accarezza la mente:
Like a flower
Waiting to bloom
Like a lightbulb
In a dark room
I'm just sittin here waiting for you
To come on home and turn me on
Like the desert waiting for the rain
Like a school kid waiting for the spring
My hi fi's waiting for a new tune
My glass is waiting for some fresh ice cubes
I'm just sitting here waiting for you
To come on home and turn me on
Turn me on
Like a flower
Waiting to bloom
Like a lightbulb
In a dark room
I'm just sittin here waiting for you
To come on home and turn me on
Like the desert waiting for the rain
Like a school kid waiting for the spring
My hi fi's waiting for a new tune
My glass is waiting for some fresh ice cubes
I'm just sitting here waiting for you
To come on home and turn me on
Turn me on
venerdì 27 novembre 2009
Un PC scottante
Il computer del trans Brenda contiene, a detta degli inquirenti, ben 130 Giga di dati. Se questi files fossero tutti nominativi e indirizzi di clienti, mi chiedo anzitutto se Brenda passasse più tempo alla tastiera che a letto, e poi comunque significherebbe che mezza Italia di maschi adulti frequenta i transessuali.
Non ne so molto in materia, ma dal mio superficiale punto di vista, se uno va coi trans non vuole ammettere agli altri, ma soprattutto a se stesso, di essere omosessuale, e quindi cerca un rapporto che è una specie di compromesso tra le sue diverse pulsioni sessuali.
Sono questioni private e quindi fin quì niente di scandaloso o riprovevole, ma nella fattispecie vorrebbe dire, anche dando un taglio del 90% a quei 130 Giga, che ci sono una marea di persone, notabili o meno, che oltre Marrazzo, vogliono nascondere le loro frequentazioni e le loro tendenze sessuali e quindi una marea di potenziali mandanti di quello che finora ha tutta l'aria di essere un delitto commissionato per salvare cariche, cattedre e poltrone.
giovedì 26 novembre 2009
L'isola che non c'è
I vulcanologi sono preoccupati dai segnali (aumento della temperatura dell'acqua, gas sulfurei, bollicine in superficie, fondali rigonfi) che indicano un risveglio del vulcano sottomarino che nel 1831 eruttò facendo affiorare nel canale di Sicilia, al largo di Sciacca, un'intera isola, che Ferdinando II di Borbone chiamò Ferdinandea in suo onore. L'isola, oltrechè ai Borboni, faceva gola anche a Inglesi e Francesi per la sua posizione strategica, ma la contesa finì presto perchè l'isola dopo pochi mesi sprofondò nuovamente in mare.
Ora, per effetto di una nuova eruzione, l'isola potrebbe riaffiorare di nuovo e sprigionare un'onda anomala enorme, un gigantesco tsunami che sommergerebbe tutta la Sicilia.
Immagino già i commenti dei leghisti e anche di molti nordisti, che auspicherebbero un evento e una ripulita di questo genere, con la ghiotta prospettiva di ripopolare l'isola con lombardi e veneti, attaccarla al continente con un maxi ponte che si prolungherebbe fino alla ex Ferdinandea, ribattezzata Bossidea, e cementificare il tutto con tanti bei villaggi di vacanza, senza la concorrenza della mafia nella spartizione degli appalti.
mercoledì 25 novembre 2009
Pirlaggine
Oggi mi astengo dal fare commenti pseudoseri sull'attualità per descrivere un piccolo tragicomico incidente domestico. Dovevo appendere un grande e pesantissimo specchio incorniciato sopra un lavabo del bagno. Essendo solo in casa avrei dovuto attendere un aiuto per compiere l'opera, invece ho sollevato da solo lo specchio per appenderlo ai ganci che avevo applicato al muro. Dopo ripetuti tentativi mi sono reso conto che l'impresa non era così semplice, non riuscivo a centrare l'obbiettivo e ormai ero al limite dello sforzo, dovevo per forza rinunciare e tentare la marcia indietro, ma ero in affanno, tutto sudato e letteralmente stremato. Riuscii soltanto a strisciare lo specchio verso il basso, ma non potevo appoggiarlo al lavabo perchè si sarebbe spaccato contro la rubinetteria e già mi vedevo con gola e polsi tagliati dai frantumi, miseramente dissanguato nella maniera più stupida. Avevo la faccia distorta e premuta contro lo specchio e dissi fra me che così doveva apparire uno che va a spiaccicarsi contro un parabrezza in uno scontro frontale..
Non so come, con un ultimo sforzo sovrumano che mi strappò un gemito e mi diede una trafittura inguinale, riuscii a far scivolare quella montagna di marmo di fianco e appoggiarla sulla lavatrice. Ero salvo, come uscito da sotto l'architrave di un terremoto. Ho guardato il mio viso stravolto sullo specchio di fronte e mi sono apostrofato : Sei un grandissimo pirla !
martedì 24 novembre 2009
Colori dentro e fuori
Sono juventino e mi dispiace che Balotelli sia stato fischiato a Torino, ma gli imbecilli non hanno casacca. L'ultima cosa che guardo di un essere umano è il colore della pelle, e semmai guardo di più il colore della maglia, anche se preferire il bianconero al nerazzurro non vuol dire essere razzisti. Piuttosto del giovane attaccante mi piacciono di meno certi atteggiamenti, anche se spesso sono provocati, ma questa è una caratteristica in comune con altri, vedi Cassano.
Quanto al discorso di andare in Nazionale, qui devo fare un distinguo: Balotelli ha nome e passaporto italiani, come del resto Camoranesi, ma io appartengo ad un'epoca in cui le squadre di club erano al 95% composte da italiani e ora invece per certe squadre il rapporto è invertito (vedi Inter, dove proprio Balotelli, seppur "abbronzato", è l'unico italiano), quindi, colore esterno a parte, almeno in Nazionale preferirei undici giocatori col sangue tutto tricolore e non bi- o monocolore italiano, perchè mi dà per esempio fastidio chi non canta l'inno all'inizio, come Camoranesi (peccato sia della Juve...)
lunedì 23 novembre 2009
Bruno e la sua Genova
Questo è un omaggio ad una bella città, ma soprattutto ad un piccolo grande cantautore che ci ha lasciato troppo presto, e che ricordo particolarmente perchè nel lontano 1966 divisi con lui la stanza di un villaggio a Minorca, e tutte le sere ci deliziava con la sua voce e la sua chitarra. Ciao Bruno.
domenica 22 novembre 2009
sabato 21 novembre 2009
Scribo, ergo sum
Ci risiamo, ecco un altro articolo che vuole sviscerare i motivi reconditi per cui uno scrive sui cosiddetti social networks o sui blog, e si dilunga a fare un'indagine psicologica sui soggetti, come me, che hanno questo compulsivo disturbo della personalità...
Dunque apprendo che siamo schiavi della Rete, che ci impone ogni giorno con i suoi "Scrivi un commento" di esprimere un'opinione, e pian piano si resta così condizionati che chi non scrive, chi non commenta, non esiste, nessuno si accorge della sua vita, si è praticamente morti.
Allora, sempre secondo questa cruda analisi, scrivo perchè devo farmi sentire, devo far sapere che non sono un povero mentecatto senza un'opinione, devo scegliere, devo dire se sono a favore o contro qualcosa.
E ancora :" Possedere un'opinione è la trovata esistenziale di impotenti, di buoni a nulla che devono ininterrottamente esprimere un proprio parere perchè la realtà li terrorizza e li sovrasta..."
Accidenti, non credevo di essere conciato così, un delirio di nevrosi e di impotenza, roba da buttarsi dal 6° piano o affogare nell'alcool...
Beh, l'altra volta mi sono lasciato suggestionare, e per qualche giorno mi si è bloccata la tastiera. Stavolta me ne frego del perchè scrivo e se scrivo dall'abisso della mia anima inascoltata, o per lanciare dei pizzini farneticanti da un covo di gente anonima credendo che siano molotov che sconvolgono il mondo.
Non credo proprio di riconoscermi in questo ritratto, ma se anche fosse lasciatemi blaterare da questo pulpito semideserto, sono più innocuo degli speakers che parlano in Hide Park Corner su una cassetta di frutta, scrivo solo dei pensierini sulle mie mattonelle di ceramica appese in questo negozietto, chi vuole entra e dà uno sguardo, libero di sorridere o di criticare, ma per favore lasciamo stare la psicanalisi...
Post scriptum
Dopo quello che è successo ieri al trans Brenda, devo fare una doverosa precisazione:
è vero che non m'importa come e con chi la gente passa le proprie notti, ma se poi uno ci deve lasciare le penne, e non si sa come, e non si sa perchè, allora sì che m'importa, e se c'è sotto qualcosa di losco e quella morte vuole coprire qualcuno, ben vengano i riflettori a scandagliare anche la notte e a fare piena luce su questo misfatto.
è vero che non m'importa come e con chi la gente passa le proprie notti, ma se poi uno ci deve lasciare le penne, e non si sa come, e non si sa perchè, allora sì che m'importa, e se c'è sotto qualcosa di losco e quella morte vuole coprire qualcuno, ben vengano i riflettori a scandagliare anche la notte e a fare piena luce su questo misfatto.
venerdì 20 novembre 2009
Transizioni
Si fa un gran parlare di trans... Io appartengo ad una generazione che ha chiara la distinzione tra maschio e femmina, comprende bene anche l'omosessualità tra queste due categorie, ma ha le idee un po' confuse sulle varie sfumature intermedie o, per usare un termine attuale, i gradi di "morphing" tra i due caratteri, cioè le varie fasi di trasformazione fisica da un sesso all'altro, operati o non ecc.
Ma tutto sommato non m'interessa approfondire: di una persona guardo chi è, com'è, cosa pensa e cosa fa durante il giorno, ma non m'interessa lo stato dei suoi ormoni, nè cosa fa e con chi va di notte.
giovedì 19 novembre 2009
mercoledì 18 novembre 2009
Grande fratello o grande bluff ?
Devo confessare che ogni tanto mi soffermo a guardare il Grande Fratello.. Vista l'opinione da minorati mentali generalmente attribuita a questa categoria di telespettatori, e non ritenendomi invece, magari illusoriamente, allo stesso infimo livello di chi effettivamente non aspira o non riesce a guardare o a fare di meglio durante la propria giornata, mi affretto a cambiare canale quando i miei mi scoprono a seguire questa trasmissione, quasi che stessi spiando canali porno...
Nello stesso tempo vorrei spiegare, soprattutto a me stesso, perchè non disdegno seguire le vicende, vere o finte che siano, di questo gruppo di ragazzi.
Anzitutto, pur essendo coetaneo di tanti anziani, non mi trovo in sintonia con i loro discorsi o almeno trovo che la tendenza a parlare di acciacchi e malanni o a fare considerazioni crepuscolari o nostalgiche non fa che acuire una mia stessa cronica tendenza ipocondriaca, per cui mi piace invece distrarmi con le trasmissioni dei giovani e ascoltare i loro discorsi leggeri, le loro problematiche ma anche i loro entusiasmi.
E' come un flash-back verso i miei anni verdi, e per l'effetto benefico e serotoninico che me ne deriva, cerco di ignorare che tutto questo palcoscenico è in realtà costruito ad arte e che i protagonisti, anche se non recitano un copione, sanno di essere ripresi e quindi non sono completamente spontanei, almeno all'inizio.
Infatti mi rendo conto che, man mano che passa il tempo, la vita nella casa diventa sempre più "reale", le interazioni meno artefatte e si realizza quello che gli psicologi che hanno messo insieme il gruppo volevano, cioè lo sblocco dei freni inibitori, per cui ognuno tende sempre meno a stare chiuso nella propria isola, ma inizia a comunicare veramente e a capire gli altri, lasciando andare le proprie emozioni, liberando le proprie inibizioni e mettendo a nudo se stesso.
E in questo processo mi sono molto riconosciuto e per questo lo sento vero : anni fa l'azienda mi mandò ad un corso per managers che era una specie di Grande Fratello: per una settimana si stava rinchiusi in un eremo, coabitando con altri, giovani o meno, finchè ognuno arrivava allo sblocco psicologico delle proprie ansie e a rimuovere gli elementi negativi del proprio carattere.
Alla fine si arrivava ad abbracciarsi continuamente e a piangere spesso, proprio come vedo fare nel G/F, ed è per questo che mi ci ritrovo.
Forse a loro, che sono molto più giovani di quando l'ho fatto io, l'effetto di questa esperienza durerà magari più a lungo, diversamente da me, che ero ormai troppo indurito perchè l'ammorbidimento durasse più a lungo di poche settimane...
martedì 17 novembre 2009
Mattanze
Con tecniche di pesca che non hanno più niente a che vedere con la pur tragica e cruenta "camera della morte" delle tonnare, dove il pesce veniva pescato quando "Dio lo manda" e tutta la mattanza seguiva un rito quasi religioso, con cori e preghiere finali per la grazia ricevuta, ora centinaia di tonnellate di tonni, che rischiano l'estinzione, vengono pescate nei nostri mari per essere spedite in Giappone sulle tavole di chi non può fare a meno di un piatto di "sushi".
Con la stessa finalità i Giapponesi sono responsabili di altrettante 'camere della morte' nei loro mari, dove migliaia di delfini arrossano le acque di baie nascoste per finire ad imbandire le loro tavole, per non parlare delle stragi di balene fatte a cannonate, dove l'antico spirito della lotta uomo-balena, denso di simbolismi e di significati, letto in Moby-Dick tra il capitano Achab e la balena bianca, va a farsi benedire.
Sempre in tema di stragi di pesci fatte non per primaria necessità alimentare, ma per soddisfare i palati più esigenti e ricchi di tanti cinesi, ma anche di giapponesi, vorrei ricordare l'orrenda caccia sistematicamente fatta ai pescecani, ai quali vengono tagliate le pinne per fare una zuppa a detta loro prelibata, ma che di per sè non saprebbe di niente se non fosse insaporita con altri ingredienti come crostacei, pollo e vari molluschi.
Ma non voglio disputare "De gustibus", solo è osceno che si faccia uno spreco di cibo così assurdo, perchè i corpi dei pescecani, per non ingombrare i pescherecci che devono riempirsi di sole pinne, vengono ributtati a mare così amputati, e sopratutto che sia lecita una pesca così crudele, perchè questi poveri e magnifici squali sono destinati a morire dopo una lenta agonia.
Parlo da ex pescatore pentito: in gioventù feci parte di una spedizione di cacciatori sub nelle isole Hanish, nella parte yemenita del basso Mar Rosso. Io facevo prevalentemente foto-sub, ma viste le grandi prede mi lasciai tentare anche dal brivido della caccia e sparai anche ad un povero 'pinna bianca' non più lungo di due metri. Ho ancora la diapositiva che testimonia questa nefandezza, con l'arpione passato attraverso il povero squalo, che poi, per vendicarsi, mi morse una pinna quando tentai di recuperarlo. Fu l'ultima volta che usai un fucile subacqueo, e d'allora mi fanno pena anche i pesciolini che boccheggiano fuori dall'acqua.
Per tornare al sushi, anni fa in Giappone, quando andavo al ristorante, sceglievo i piatti a vista, perchè il menù locale era incomprensibile, ma c'erano delle perfette riproduzioni dei piatti in vetrina, e anche il menù turistico era fatto solo di foto. Mi capitò però di scegliere per sbaglio, confondendo quei cubetti per non so che, un piatto di sushi. Il sapore del pesce crudo mi diede un senso di nausea, e d'allora non l'ho più toccato, neppure quando è venuto in voga in Italia.
Ecco, vorrei che un giorno a tutti i giapponesi, come per magia, venisse d'un tratto lo stesso voltastomaco ogni volta che pensano di mangiare un piatto di sushi...
lunedì 16 novembre 2009
Sally
Solo la chitarra e la sua voce: una toccante interpretazione del grande Vasco, alla pari con la versione della Mannoia.
" la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia..."
" la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia..."
venerdì 13 novembre 2009
Neotassa decoder
Ascolto con sempre maggiore irritazione la ossessiva pubblicità del digitale terrestre, che praticamente impone a tutti di munirsi di altre apparecchiature per continuare a vedere la TV, non bastasse il canone che già paghiamo, senza offrire sostanziali vantaggi che ne giustifichino la spesa. " Basta munirsi di una nuova TV o di un semplice decoder.. " decantano gli sponsor, ma non ho mai sentito precisare, ad esempio, che nel caso uno abbia in casa più TV (chi ormai non ha in casa almeno due apparecchi ?) naturalmente deve acquistare due o tre decoder, se non vuole cambiare anche la TV.
Mi verrebbe istintivo ribellarmi e decidere per l'oscuramento. Purtroppo, con l'età, sul palcoscenico della vita si diventa sempre meno attori e sempre più spettatori, e quindi spegnendo questo elettrodomestico temo di andare in crisi di astinenza, anche perchè in fase di digestione un altro dispositivo altrettanto soporifero non esiste, mentre due o tre programmi meritevoli di ascolto in tarda serata (quando sono più sveglio..) ci sono ancora. E poi quando trasmettono una bella partita il divano è molto meglio che andare allo stadio a buscarsi freddo e baraonda...
giovedì 12 novembre 2009
La febbre del Sabato sera
Ho trascorso un piacevole W/E in una cosiddetta beauty-farm situata sulle colline parmensi della Val di Taro, zona prediletta dai buongustai di vini, funghi e tagliatelle. C'era un magnifico paesaggio dai multicolori autunnali e il borgo con le sue pietre, i sentieri nei boschi e i ruscelli erano uno stimolo continuo a scattare foto ricordo.
Non mi interessavano i vari sofisticati e altisonanti trattamenti di questa, traducendo, "fattoria della bellezza" : la bellezza personale, se mai c'è stata, è sfiorita da un pezzo e non sarebbe stato certo un w/e a porre rimedio ai guasti del tempo. Però ho molto apprezzato l'ambiente raffinato, l'eleganza dell'arredamento e degli accessori.
Il piacere maggiore avrebbe dovuto essere gustare i piatti raffinati che, sulla carta e sulla tavola, promettevano prelibatezze d'alta cucina, ma purtroppo una leggera influenza, se non mi ha confinato a letto, mi ha comunque relegato al ruolo di spettatore mentre gli altri commensali, consorte inclusa, sbafavano alla grande.
Non sono un grande frequentatore di quattro stelle, ma è la seconda volta che mi capita: proprio quando ero pronto a soddisfare occhi e palato con manicaretti appetitosi mi viene la febbre.. Quando si dice la sfiga !
mercoledì 11 novembre 2009
Metamorfosi
Sono piuttosto diffidente sull'utilizzo di Facebook e networks similari, perchè il sospetto della violazione della privacy e l'utilizzo indiscriminato dei propri dati personali mi viene confermato dalla marea di pubbblicità spazzatura che inonda giornalmente la mia casella di posta. Però devo riconoscere che la funzione principale, quella di ritrovare amici e conoscenti e riallacciare relazioni abbandonate da tempo, può talvolta essere utile e gratificante.
Giorni fa mi sono trovato il messaggio inaspettato ( "Anche tu qui?" ) di un ex collega che a suo tempo ha condizionato pesantemente, al limite del mobbing, la mia vita lavorativa, al punto che quando mi capita di sognare storie e situazioni ambientate nella mia vecchia azienda, molto spesso mi ritrovo, come un incubo, ad affrontare ancora questo collega, come quando eravamo sul lavoro ed erano frequenti scintille.
Ebbene, ho provato a rispondere al contatto e ne è nato un nutrito scambio di messaggi, ed è stata una sorpresa scoprire quanto lui fosse cambiato o comunque quanti sentimenti inaspettati venissero ora fuori da un uomo al quale all'epoca non li avrei mai attribuiti. Probabilmente anche la maturazione e spiacevoli vicende personali hanno contribuito a questa trasformazione, fatto sta che mai avrei immaginato di ritrovarmi a chattare, un giorno, proprio con lui, e questo contatto, se non altro, sarà almeno servito a scacciare questa figura e questo brutto ricordo dai miei sogni.
martedì 10 novembre 2009
Ariblog
Ho deciso di accantonare le remore e le reticenze provocatemi dall'aver letto un'analisi che mi illustrava i motivi reconditi e ancestrali per cui ho aperto un blog e ci scrivo sopra. Secondo quest'analisi, avrei subito un processo tipico dell'anziano che " nel momento in cui entra in contatto non casuale né sporadico con onde di comunicazione ( verbali, scritte, visive ) sempre più fitte e invasive, come accade ai giorni nostri, è sollecitato a reagire per non essere sommerso e, in definitiva, “zittito”. Da qui il tentativo di appropriarsi di una parte del comunicato (detto, scritto, teletrasmesso ) applicandovi le fasi mentali sopra indicate: reazioni, reminiscenze, ragionamenti."
Beh, non so se questo sia il mio caso e se la cosa sia patologicamente rilevante, ma anche fosse non vedo perchè dovrei privarmene, visto che a me piace e non è uno stupefacente, non sporco muri con dei graffiti, nè credo di nuocere a chicchessia, visti anche i miei rari lettori. Quindi da oggi riprendo a scribacchiare su queste pagine.
venerdì 6 novembre 2009
Blocco temporaneo o black-out ?
Sto seguendo delle lezioni di scrittura creativa, e l'insegnante mi ha chiesto di inviargli, per un eventuale commento, qualche mio elaborato. Ho creduto più semplice e immediato dargli l'indirizzo di questo blog, dove poteva trovare esempi di come mi esprimo scrivendo.
Non l'avessi mai fatto: più che una critica lessicale e sul metodo di scrittura, che già di per sè sarebbe bastata a paralizzarmi ( strabismi, distorcimenti della struttura, mancanza di allenamento, occorre duro impegno.., si metta a lavorare.. ecc.) mi è pervenuta una indagine psicologica piuttosto severa sui processi mentali che hanno provocato questa pulsione tardiva a manifestarsi, e soprattutto a pretendere di avere dei lettori.
Io non ho alcuna velleità da scrittore e di scrivere cose memorabili, scrivo perchè mi piace, per hobby, anche se faccio errori, anche se non mi legge nessuno.
Preferirei che mi leggesse qualcuno solo per avere uno scambio di opinioni e non per cercare complimenti. Quindi dovrei ignorare il giudizio e andare avanti a metter giù quello che mi passa per la testa senza preoccuparmi troppo del come e del perchè lo faccio.
Fatto sta che però, da giorni, i miei pensierini quasi giornalieri sono sono stati bloccati come da un filtro antivirus e non so se e quando riprenderò a postare su questo blog.
mercoledì 28 ottobre 2009
Le perle e la collana
Dalle "Città invisibili" di Calvino : Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
"Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?" chiede il Kublai Kan.
"Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra- risponde Marco- ma dalla linea dell'arco che esse formano."
"Perchè mi parli delle pietre? E' solo dell'arco che m'importa"
Polo rispose: "Senza pietre non c'è arco."
Beh, nel mio piccolo, è la stessa cosa di chi stasera mi chiedeva della Juve ( 5 a 1 alla Samp)e io parlavo di Buffon, Cannavaro, Chiellini, Amauri ecc. " Ma io voglio sapere cosa ha fatto la Juve" E io, inconsapevolmente parafrasando Marco Polo : " Senza gli uomini non c'è la squadra".
domenica 25 ottobre 2009
+ Acqua - acqua
In questi giorni, per ristrutturazione del bagno a pianterreno, l'acqua era indisponibile e spesso sono stato costretto a salire sbuffando al piano di sopra anche solo per lavarmi le mani. Poi ho visto un documentario dove in Africa tantissime donne, e anche bambini, sono costretti a fare almeno 20 km. e spendere quasi tutta la giornata per portare un secchio di preziosa acqua fino alla loro capanna di paglia.
Non ci rendiamo quasi mai conto di quanto siamo fortunati ad avere la nostra vita comoda, le nostre molteplici bevande sempre disponibili e l'acqua abbondante, e spesso sprecata, a portata di mano, o al massimo raggiungibile al piano di sopra.
Comunque, difronte a questi squilibri, ci chiediamo sempre perchè il Padreterno non distribuisca meglio le precipitazioni, mandando a noi meno alluvioni e un pò più d'acqua ai deserti. Ma forse siamo tutti un po' troppo cattivi per meritarcelo.
venerdì 23 ottobre 2009
Vita da cani
Nella sala d'attesa del veterinario, giorni fa, ero seduto difronte ad una coppia di anziani che avevano una gabbietta contenente un gatto soriano. Il poverino era completamente fasciato, con fuori solo la testa e la coda, ed un'aria visibilmente sofferente.
Chiesi informazioni credendo ad un incidente, ma seppi dai due premurosi padroni che il loro gatto era malato già da tempo di tumore, e periodicamente veniva per la chemioterapia. Per effetto della stessa e dei cortisonici, aveva perso tutto il pelo ed aveva la pelle molto fragile. Stupiva sentire con quanta perseveranza ed amore i due continuassero nella cura, nella speranza di far guarire o almeno sopravvivere la loro amata bestiola.
Questo episodio mi ha fatto riaffiorare i rimorsi che avevo già avuto altre volte ripensando al mio cane precedente, che pure amavo, ma che visse 15 anni sempre chiuso nel recinto del mio giardino, senza mai uscire a spasso, neppure per andare dal veterinario, senza mai entrare in casa solo perchè aveva il pelo lungo, e quando lo perdeva o solo lo bagnava poteva sporcare. Mi chiedo spesso per quale ragione e ingiustizia, o conversione mentale, o forse maggiore disponibilità di tempo o magari solo influenza mediatica, il cane attuale, invece, gode di due o tre passeggiate al giorno, visite sistematiche al minimo disturbo, bocconcini extra pasto per cani, altri bocconi scroccati durante il pasto dei padroni, beate dormite al caldo sui vari divani della casa, ed altre piacevolezze canine.
Soprattutto, vedendo la dedizione e l'amore ad oltranza di quella coppia col loro gatto, mi morde ancora la coscienza l'aver allora accettato di "addormentare", come suol dirsi eufemisticamente, il mio cane Drek, quando, ormai sofferente di artrosi alle zampe posteriori, non si reggeva più in piedi, e quindi di aver seguito il consiglio medico di sopprimerlo perchè non aveva più una vita "vivibile", senza che lui potesse esprimersi sul suo desiderio di vivibilità o meno, e forse perchè in realtà non volevo rendere scomoda la mia personale vivibilità.
giovedì 22 ottobre 2009
Arretramenti e arretratezze
Il cerimoniale prevede che chi è ricevuto a colloquio con la regina Elisabetta deve congedarsi camminando all'indietro. Come tutto quello legato alla monarchia e alla sovranità in genere, questo rituale andava bene per gli imperatori, i faraoni , gli stregoni o sciamani e altri sommi capi di civiltà antiche tipo Maya e Aztechi, ma non dovrebbe sussistere oggigiorno, dove non è concepibile che uno si prostri, si inginocchi e indietreggi difronte ad un altro suo simile, se non al Papa ed altre autorità o icone religiose, per chi è osservante.
Personalmente non sarei in grado, non solo ideologicamente, ma proprio fisicamente, di indietreggiare difronte alla regina. Da quando mi hanno potato all'origine alcune propaggini nervose che arrivano al piede, cammino già storto in avanti, figuriamoci all'indietro..
Inoltre mi ricordo, da ex maratoneta ( e quindi allenato sui 42 km.), che una volta affrontai senza preparazione la 100 Km. di Montagnana. Ma andai in crisi già dopo il settantesimo, e le gambe erano così anchilosate che riuscivo a camminare solo all'indietro. Volli arrivare per forza al traguardo intermedio dei 75 km., ma ci arrivai come i gamberi, e d'allora mi è rimasta una specie di idiosincrasia per la camminata a ritroso, meno che mai se dovessi farla davanti ad un sovrano... ( con una sola eccezione: due passi indietro per Rania di Giordania li farei..)
martedì 20 ottobre 2009
Amarcord
Come ho constatato più volte, la mia memoria è come una vernice che si spalma strato su strato: quelli più profondi sono ormai secchi ed inalterabili, tenaci da rimuovere, mentre le pennellate più recenti sono sempre più labili e scivolose, facili da diluire od asportare. Così, inversamente alla norma, i ricordi d'infanzia sono vivi e persistenti, mentre facilmente confondo o dimentico episodi e dati memorizzati anche solo un giorno prima.
Le cose vissute a metà strada del mio cammino seguono questo andamento, per cui sono come pagine rosicchiate dai topi, ci sono buchi non ricostruibili in mezzo a righe ancora ben leggibili.
E' quello che mi è capitato ritrovando tra i miei vecchi libri di scuola un quadernetto pieno di versi, che magari all'epoca definivo poesie, dedicate all'una o all'altra delle varie amichette che hanno allietato, ma più spesso turbato, i miei sogni giovanili.
Questa che trascrivo è un esempio dei buchi sopraddetti: ricordo vagamente la destinataria, ma non i motivi del tormento indotto dalla stessa ( anche se in chiusura si intravede un lieto fine..). Forse erano solo le mie solite elucubrazioni contorte, o semplicemente incomprensioni, perchè le donne le ho sempre immaginate diverse da com'erano, e comprese veramente mai.
Stanotte la mia mente
un passero sui rami
delle tue parole
sfaccettate,
i miei occhi
due bengala accesi
sulle pagine oscure
del tuo viso,
e fughe di immagini
senza voce
sulla rotativa
dei miei pensieri.
Ma il giorno è una polvere
di luce improvvisa
che accende la ragnatela
di chiaroscuri
fra le nostre due emozioni
e abbaglia le rane
della mia inquietudine.
Ora d'un tratto
è una lampara il tuo sguardo
nel buio poligono
del mare di carta,
e l'evidenza del silenzio
arresta l'aratro del dubbio
fra le guglie del respiro.
Muore lentamente
sul tepore delle tue labbra
l'incertezza antica,
mentre un vento di papaveri
soffia sul fuoco fatuo
della mia paura.
E un guanto di sogni
accarezza le sirene
di una ragione incatenata.
lunedì 19 ottobre 2009
Alberi o bistecche ?
Sono stati scoperti 32 nuovi pianeti. Fortunatamente sono fuori portata, almeno per questo millennio, altrimenti ci precipiteremmo a invaderli, lottizzarli, cementizzarli, inquinarli di veleni e CO2 come stiamo facendo con il nostro.
E' notizia di oggi che a forza di mangiare hamburgers e bistecche devastiamo l'ambiente con emissioni maggiori di tutte le auto circolanti. E la situazione è destinata a peggiorare, perchè le auto future inquineranno di meno, mentre sarà più dura convincere la gente a mangiare meno carne. Ma questa tesi che le mucche emettano più CO2 delle auto è contestata da altri studiosi, ed io, da profano, sarei propenso a dar ragione a questi ultimi, se non altro perchè le mucche mi stanno simpatiche, molto più delle automobili e dei loro scarichi, e sinceramente fa anche piacere mettere, almeno ogni tanto, una bella bistecca nel piatto..
Lodevole invece l'iniziativa di ridurre l'impatto dei megaconcerti, che finora consumavano una montagna di elettricità, emettendo mediamente 100 tonnellate di CO2 ad ogni spettacolo. Ora parecchi artisti si sono convinti ad adottare tecnologie a basso consumo per ridurre gli sprechi, o a compensare le emissioni, come ha fatto ad es. Tiziano Ferro, piantando 3000 alberi nelle aree interessate dai suoi concerti.
Se tutti quelli, privati e pubblici, che emettono CO2 seguissero questo esempio, in poco tempo le aree verdi crescerebbero a tal punto da compensare tutto il danno che si continua a fare disboscando la foresta amazzonica.
sabato 17 ottobre 2009
Il giudice giudicato
Da un servizio di canale 5 apprendo che se un magistrato nel week-end si veste in abbigliamento informale, va dal barbiere, passeggia nei giardini e si siede su una panchina è considerato "stravagante". Penso a quanti milioni di persone importanti al mondo che, secondo questo concetto, diventano stravaganti nel week-end solo perchè depongono i loro abiti professionali e vestono casual. Secondo l'autore e il mandante di questo servizio, il giudice dovrebbe andare dal barbiere e al parco con toga, cappa e tocco in testa, ed è scandaloso che indossasse dei calzini turchesi, come se l'avessero fotografato con le calze a rete e le giarrettiere...
giovedì 15 ottobre 2009
Il faraone
Venerdì scorso ho visto su "Passaggio a N/O" un documentario sulla costruzione del Golden Gate, e sulla gloria che si guadagnarono il costruttore Strauss e il presidente Roosevelt che lo inaugurò nel 1937 premendo un pulsante da Washington.
Forse anche Berlusconi ha visto questo documentario, ed allora ha deciso di confermare la costruzione del ponte sullo Stretto, affinchè il suo nome resti nella storia come l'artefice di quest'opera faraonica e lui possa inaugurarlo premendo un pulsante dalla sua poltrona di Palazzo Chigi (semprechè allora ci sia ancora seduto..) o magari addirittura dal Quirinale..
( E intanto esistono ancora le baracche del terremoto del Belice (1968)e financo alcune di quello di Messina (1908), maccheccefrega...)
mercoledì 14 ottobre 2009
Civiltà
I nostri parlamentari hanno bocciato la legge contro l'omofobia, forse perchè ritengono che non serve una legge che protegga gli omosessuali, perchè noi siamo civili e ci limitiamo a malmenarli, mica come nei paesi islamici dove li mandano a morte. ...
martedì 13 ottobre 2009
Rotonde
Ogni volta che giro nei dintorni, trovo una rotonda nuova. Spuntano come i funghi, e te le trovi davanti all'improvviso, come i cerchi alieni nati in una notte nel grano.
Sarò imbranato, ma quando arrivo ad una rotonda ho un attimo di esitazione e mi devo concentrare, sia perchè ero abituato a dare la precedenza a destra e i miei lenti riflessi non si sono ancora adattati a questa norma invertita, sia perchè non esiste più la sicurezza del semaforo, che ti dava il via o lo stop con più certezza . Poi, una volta entrato in rotatoria, in teoria dovresti avere sempre la precedenza, ma non sei mai sicuro che tutti la rispettino, e quando vedi arrivare uno sparato da destra ti chiedi: si fermerà o no ? Così devi decidere in un attimo se rallentare o tirare diritto e rischiare.
Insomma con le rotonde siamo tornati un po' al far-west, vige la legge del più forte, e spesso passa per primo non chi ha la precedenza, ma il più prepotente.
domenica 11 ottobre 2009
Alieni
Gli avvistamenti UFO sono in continua crescita: nell'ultimo anno ne sono stati segnalati più di 1500. Come indica l'acronimo, non significa che fossero tutti dischi volanti. Qualsiasi oggetto intravisto in aria e non identificato può stupire e dar l'impressione di qualcosa di extraterrestre. Ci sono state segnalazioni di chi non ha riconosciuto un aereo o un elicottero che volava di notte , o semplicemente un pallone sonda o addirittura un aquilone o uno stormo di uccelli.
Sarebbe poi semplice, per chi volesse divertirsi a creare allarmi o solo a fare scherzi, spacciare per foto di UFO delle semplici sovrimpressioni, come quella qui sopra che ho fatto io in cinque minuti, oppure scattando una foto ad un disco volante giocattolo lanciato come un frisbee contro il cielo, che ingannerebbe l'occhio per mancanza di riferimenti ottici che diano la reale dimensione.
Del resto, è credibile tutto questo affollamento nei nostri cieli di astronavi aliene, senza mai che a qualcuna venga effettivamente la voglia di atterrare per venire a vedere di che pasta siamo fatti, o solo per vedere di che pasta è fatto il nostro premier ?
sabato 10 ottobre 2009
As - sassi - nare
Iscriviti a:
Post (Atom)